Nicolino Selis: differenze tra le versioni
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Il 25 luglio 1978, nel parcheggio dell'ippodromo, Nicolini venne avvicinato da un gruppo di sette persone e freddato a morte. L'eliminazione di Nicolini fu un passo da gigante per la Banda che, da quel momento in poi, ebbe via libera per poter gestire una gigantesca fonte di guadagno. Nicolino Selis divenne ben presto uno dei capi riconosciuti della banda, a capo della fazione che si occupava della gestione del territorio e della vendita dello stupefacente nelle zone di Ostia e Acilia.
All'inizio degli [[Anni 1980|anni ottanta]], però, i rapporti in seno al gruppo criminale cominciarono a deteriorarsi e divisi da contrasti sempre più ampi e insanabili, da gelosie e rivendicazioni, le varie anime dell'organizzazione non riuscirono più a trovare una loro compattezza dando invece luogo ad una guerra fredda che col passare del tempo si trasformerà in una vera e propria faida interna. Lo stesso Selis, dal manicomio giudiziario dove si trovava in quel momento detenuto, iniziò a mandare messaggi minacciosi agli altri componenti e a pretendere di imporre una sua personale spartizione delle ingenti somme di denaro, provento delle varie azioni delittuose. La goccia che fece traboccare il vaso, però avvenne in merito alla spartizione di una nuova fornitura di eroina.
{{citazione|Ci fu un errore di valutazione in ordine a quanto accadeva fuori dal carcere da parte di Nicolino Selis. Abbatino racconterà ancora:
{{citazione|Pensava di dettar legge, di cambiare le nostre regole. Pretendeva che durante i suoi periodi di carcerazione fosse il fratello a sostituirlo, uno inaffidabile, con problemi di dipendenza, e chiedeva una stecca pure per lui. Toscano faceva parte del suo gruppo ma era mio amico, e mi portò immediatamente la lettera con le indicazioni di Selis: si stava montando la testa, era evidente. Mi informarono che non era solo un conoscente di Cutolo, ma che era affiliato addirittura alla camorra, e davanti al dubbio che volesse prendere il comando dell'intera banda, appoggiato da don Raffaele, io e Edoardo decidemmo che doveva morire. Ci fu una riunione e gli altri approvarono.<ref>{{cita libro| nome=Raffaella | cognome=Fanelli | capitolo=Il caso Moro| titolo=La verità del Freddo| curatore= | anno=2018 | editore=[[Chiarelettere]] | città=Milano | ed=1 | p=188| ISBN=9788832960389 }}</ref>}}
===La morte===
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