Danilo Abbruciati: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Fu Franco Giuseppucci a dirmi che a uccidere Pecorelli era stato Massimo Carminati. Mi disse che la richiesta era stata fatta da [[Pippo Calò]] a Danilo Abbruciati. Franco aggiunse che Pecorelli era un giornalista sbirro ... che stava creando problemi a un personaggio politico [ [[Giulio Andreotti]], ndr]. Tornando indietro non direi più niente perché è da quel processo che sono iniziati tutti i miei guai. Mi ritirarono il passaporto. Avrei dovuto capire subito che certe persone non si toccano. Andreotti e Carminati non potevano essere processati insieme.}}
[[Vittorio Carnovale]] invece racconterà di aver saputo da [[Edoardo Toscano]] che ad aver organizzato l'omicidio sarebbero stati Enrico De Pedis e Abbruciati con esecutori materiali Carminati e [[Michelangelo La Barbera]] il quale avrebbe poi riconsegnato l'arma a De Pedis. Invece Fabiola Moretti, prima di "pentirsi di essersi pentita", dichiarerà di aver saputo dal suo compagno Abbruciati che la pistola gli veniva riconsegnata da La Barbera e che la avrebbe riportata al deposito.<ref>{{cita libro| nome=Raffaella | cognome=Fanelli | capitolo=Il delitto Pecorelli| titolo=La verità del Freddo| curatore= | anno=2018 | editore=[[Chiarelettere]] | città=Milano | ed=1 | pp=210-214| ISBN=9788832960389 }}</ref> <br>
Il processo vedrà coinvolti Giulio Andreotti, [[Gaetano Badalamenti]], [[Claudio Vitalone]], Pippo Calò, [[Michelangelo La Barbera]] e Massimo Carminati e si concluderà con l'assoluzione di tutti gli imputati ''"per non aver commesso il fatto"''.<ref>{{cita libro| nome=Raffaella | cognome=Fanelli | capitolo=Il delitto Pecorelli| titolo=La verità del Freddo| curatore= | anno=2018 | editore=[[Chiarelettere]] | città=Milano | ed=1 | p=191| ISBN=9788832960389 }}</ref>
 
Come poi riferirà anni dopo Abbatino, interrogato dagli inquirenti nell'istruttoria del processo che vedrà alla sbarra tutta quell'organizzazione malavitosa romana, nel [[1992]]: "''prima dell'omicidio di Franco Giuseppucci, avevano cominciato a gravitare intorno alla nostra banda, più precisamente nell'orbita di "Renatino" (De Pedis, ndr), Paolo Frau e Danilo Abbruciati. Quest'ultimo era stato uno dei boss della malavita romana, ma, a seguito dell'emergere della nostra banda e dei cambiamenti che ciò induceva nell'ambiente malavitoso, si era trovato "cane sciolto", per questo motivo si era avvicinato a De Pedis, cercando di rientrare nel giro, insieme al Frau che era il suo "tirapiedi"''."<ref name="ordinanza">[https://nottecriminale.wordpress.com/2011/11/14/banda-della-magliana-la-vera-storia-in-esclusiva-l%E2%80%99intera-ordinanza-di-sentenza/ Banda della Magliana: la vera storia. In esclusiva, l'intera ordinanza di sentenza]</ref>