Winston Churchill: differenze tra le versioni

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È stato [[primo ministro del Regno Unito]] dal [[1940]] al [[1945]] e nuovamente dal [[1951]] al [[1955]]. È stato inoltre [[Parlamento del Regno Unito|membro del Parlamento]] dal [[1900]] al [[1922]] e dal [[1924]] al [[1964]], rappresentando nel corso della sua carriera cinque diversi collegi. Come primo ministro, è noto per aver guidato il [[Regno Unito]] alla vittoria nella [[seconda guerra mondiale]]; fu anche leader del [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]] per quindici anni, dal [[1940]] al [[1955]]. Churchill nacque in una [[Spencer#Churchill|famiglia aristocratica]], figlio di [[Randolph Henry Churchill|Lord Randolph Churchill]], importante statista conservatore; arruolatosi nell'[[British Army|esercito britannico]], combatté in [[Impero anglo-indiano|India]], nella [[guerra mahdista]] in [[Sudan]] e nella [[seconda guerra boera]], ottenendo fama per le sue corrispondenze giornalistiche e per i libri di memorie sulle campagne a cui aveva preso parte. Entrato in politica agli inizi del [[XX secolo]], ricoprì incarichi ministeriali nel governo liberale presieduto da [[Herbert Henry Asquith]] e, insieme con il [[cancelliere dello Scacchiere]] [[David Lloyd George]], svolse un'intensa attività riformatrice in campo sociale. Nominato [[Lord commissari dell'ammiragliato|primo lord dell'ammiragliato]], dopo lo scoppio della [[prima guerra mondiale]] dovette abbandonare il governo in seguito all'esito fallimentare della [[campagna di Gallipoli]], della quale era stato uno dei promotori; nel [[1916]], caduto Asquith, Churchill tornò a importanti incarichi di governo nel nuovo gabinetto di [[David Lloyd George]]. Dopo la guerra ottenne la carica di [[cancelliere dello Scacchiere]] del nuovo governo presieduto da [[Stanley Baldwin]] ([[1924]]-[[1929]]) e si fece promotore di una politica deflazionistica, restaurando la [[Sistema aureo|parità aurea]] della [[sterlina]] ai livelli pre-bellici. Escluso da incarichi governativi durante gli [[anni 1930|anni '30]] del [[Novecento]], Churchill divenne una delle voci più critiche riguardo alla [[Germania nazista]], guidando la campagna per il riarmo. Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] divenne nuovamente [[Lord commissari dell'ammiragliato|primo lord dell'ammiragliato]], ma in seguito alle dimissioni di [[Neville Chamberlain]] nel maggio [[1940]] venne nominato primo ministro. I suoi discorsi e trasmissioni radiofoniche furono decisivi nel sostenere la resistenza del Regno Unito, specialmente nel difficile biennio [[1940]]-[[1941]] quando il [[Commonwealth delle nazioni|Commonwealth]] e l'[[Impero britannico]] si trovarono a fronteggiare da soli la minaccia nazista. Churchill guidò poi il Regno Unito durante l'intero conflitto e nei mesi successivi alla resa tedesca. In seguito alla sconfitta dei conservatori nelle elezioni del [[1945]], Churchill divenne leader dell'opposizione mantenendo comunque un grande prestigio internazionale; nel [[1946]] pronunciò a [[Fulton (Missouri)|Fulton]] il famoso discorso sulla "[[cortina di ferro]]", che convenzionalmente segna l'avvio della [[guerra fredda]]. Rieletto primo ministro nel [[1951]], il suo secondo mandato fu dominato da problemi di politica estera come l'[[Emergenza malese|insurrezione comunista]] in [[Malaysia]], la [[Mau-Mau|rivolta dei Mau-Mau]] in [[Kenya]], la [[guerra di Corea]] e il [[Operazione Ajax|colpo di stato iraniano]] del [[1953]]. Churchill si dimise dalla carica nel [[1955]], rimanendo comunque parlamentare fino al [[1964]]. Alla sua morte la [[Elisabetta II del Regno Unito|regina Elisabetta]] gli concesse gli onori del [[funerale di stato]], al quale parteciparono un gran numero di statisti. Per l'attività di storico e scrittore portata avanti durante tutta la vita ricevette anche il [[premio Nobel per la letteratura]] nel [[1953]]. Protagonista di primo piano delle vicende politiche britanniche e internazionali per oltre cinquant'anni, Churchill è tra le figure più significative del [[XX secolo]]. La sua memoria rimane oggetto di elogi e critiche e il dibattito intorno alla sua complessa eredità resta acceso<ref name="Churchill_hero_villain">{{Cita news|url=http://www.theweek.co.uk/people/62209/winston-churchill-greatest-british-hero-or-a-warmongering-villain|titolo=Winston Churchill: greatest British hero or a warmongering villain?|editore=The Week|data=23 gennaio 2015}}</ref>.
È stato [[primo ministro del Regno Unito]] dal [[1940]] al [[1945]] e nuovamente dal [[1951]] al [[1955]]. È stato inoltre [[Parlamento del Regno Unito|membro del Parlamento]] dal [[1900]] al [[1922]] e dal [[1924]] al [[1964]], rappresentando nel corso della sua carriera cinque diversi collegi. Come primo ministro, è noto per aver guidato il [[Regno Unito]] alla vittoria nella [[seconda guerra mondiale]]; fu anche leader del [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]] per quindici anni, dal [[1940]] al [[1955]].
 
Churchill nacque in una [[Spencer#Churchill|famiglia aristocratica]], figlio di [[Randolph Henry Churchill|Lord Randolph Churchill]], importante statista conservatore; arruolatosi nell'[[British Army|esercito britannico]], combatté in [[Impero anglo-indiano|India]], nella [[guerra mahdista]] in [[Sudan]] e nella [[seconda guerra boera]], ottenendo fama per le sue corrispondenze giornalistiche e per i libri di memorie sulle campagne a cui aveva preso parte. Entrato in politica agli inizi del [[XX secolo]], ricoprì incarichi ministeriali nel governo liberale presieduto da [[Herbert Henry Asquith]] e, insieme con il [[cancelliere dello Scacchiere]] [[David Lloyd George]], svolse un'intensa attività riformatrice in campo sociale. Nominato [[Lord commissari dell'ammiragliato|primo lord dell'ammiragliato]], dopo lo scoppio della [[prima guerra mondiale]] dovette abbandonare il governo in seguito all'esito fallimentare della [[campagna di Gallipoli]], della quale era stato uno dei promotori; nel [[1916]], caduto Asquith, Churchill tornò a importanti incarichi di governo nel nuovo gabinetto di [[David Lloyd George]]. Dopo la guerra ottenne la carica di [[cancelliere dello Scacchiere]] del nuovo governo presieduto da [[Stanley Baldwin]] ([[1924]]-[[1929]]) e si fece promotore di una politica deflazionistica, restaurando la [[Sistema aureo|parità aurea]] della [[sterlina]] ai livelli pre-bellici.
 
Escluso da incarichi governativi durante gli [[anni 1930|anni '30]] del [[Novecento]], Churchill divenne una delle voci più critiche riguardo alla [[Germania nazista]], guidando la campagna per il riarmo. Allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] divenne nuovamente [[Lord commissari dell'ammiragliato|primo lord dell'ammiragliato]], ma in seguito alle dimissioni di [[Neville Chamberlain]] nel maggio [[1940]] venne nominato primo ministro. I suoi discorsi e trasmissioni radiofoniche furono decisivi nel sostenere la resistenza del Regno Unito, specialmente nel difficile biennio [[1940]]-[[1941]] quando il [[Commonwealth delle nazioni|Commonwealth]] e l'[[Impero britannico]] si trovarono a fronteggiare da soli la minaccia nazista. Churchill guidò poi il Regno Unito durante l'intero conflitto e nei mesi successivi alla resa tedesca.
 
In seguito alla sconfitta dei conservatori nelle elezioni del [[1945]], Churchill divenne leader dell'opposizione mantenendo comunque un grande prestigio internazionale; nel [[1946]] pronunciò a [[Fulton (Missouri)|Fulton]] il famoso discorso sulla "[[cortina di ferro]]", che convenzionalmente segna l'avvio della [[guerra fredda]]. Rieletto primo ministro nel [[1951]], il suo secondo mandato fu dominato da problemi di politica estera come l'[[Emergenza malese|insurrezione comunista]] in [[Malaysia]], la [[Mau-Mau|rivolta dei Mau-Mau]] in [[Kenya]], la [[guerra di Corea]] e il [[Operazione Ajax|colpo di stato iraniano]] del [[1953]]. Churchill si dimise dalla carica nel [[1955]], rimanendo comunque parlamentare fino al [[1964]]. Alla sua morte la [[Elisabetta II del Regno Unito|regina Elisabetta]] gli concesse gli onori del [[funerale di stato]], al quale parteciparono un gran numero di statisti.
 
Per l'attività di storico e scrittore portata avanti durante tutta la vita ricevette anche il [[premio Nobel per la letteratura]] nel [[1953]]. Protagonista di primo piano delle vicende politiche britanniche e internazionali per oltre cinquant'anni, Churchill è tra le figure più significative del [[XX secolo]]. La sua memoria rimane oggetto di elogi e critiche e il dibattito intorno alla sua complessa eredità resta acceso<ref name="Churchill_hero_villain">{{Cita news|url=http://www.theweek.co.uk/people/62209/winston-churchill-greatest-british-hero-or-a-warmongering-villain|titolo=Winston Churchill: greatest British hero or a warmongering villain?|editore=The Week|data=23 gennaio 2015}}</ref>.
 
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