La democrazia in America: differenze tra le versioni

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Democrazia e tirannia della maggioranza: Link a "Dittatura della maggioranza"
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== Democrazia e tirannia della maggioranza ==
Secondo Tocqueville le società moderne e democratiche sono caratterizzate da un certo dispotismo non tirannico: il problema della [[Dittatura della maggioranza|tirannia della maggioranza]] non è solo il fatto che i pochi devono sottostare al volere dei molti, ma anche il fatto che i molti tendono a dominare l’opinione pubblica, polarizzando la società verso un [[pensiero unico]] (o, usando le parole di [[Herbert Marcuse|Marcuse]], verso una "società a una dimensione", in cui l'uniformità ha talmente tanto permeato la mente al punto da auto censurare le opinioni impopolari). La tirannia della maggioranza non è dunque una tirannia materiale che ha come obiettivo i corpi, ma una tirannia più subdola che si esercita sul pensiero: la democrazia ha per sua natura dei perenni esclusi, cioè coloro che hanno posizioni estreme lontane sia dalla maggioranza, sia dalle minoranze.
 
Tocqueville propone alcuni "antidoti" per affrontare la tirannia della maggioranza. Il primo è lo ''spirito legistico'' nel suo ruolo di contrappeso alla democrazia<ref>{{Cita libro|autore=Alexis de Toqueville|titolo=La democrazia in America|editore=UTET|capitolo=Cap. 8, "Ciò che negli Stati Uniti modera la tirannia della maggioranza"}}</ref>: i giudici della [[Corte suprema degli Stati Uniti d'America|corte suprema]], eletti a vita, sarebbero dotati della massima integrità di giudizio in quanto non necessitano di mutare la loro opinione per inseguire consensi. Anche l'associazionismo sarebbe una buona contromisura alla tirannia della maggioranza, in quanto capace di aggregare persone attorno ad un'idea e attaccare così l'impero morale del ''mainstream''.