Arduino Buri: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 59:
Promosso [[capitano]] nel marzo [[1937]], con il nome di copertura di "Arduino Brazza" partì per combattere nella [[guerra di Spagna]]<ref name=M8p14>{{Cita|Mattioli 2018|p. 14}}.</ref> in forza all'[[Aviazione Legionaria]] come comandante della [[289ª Squadriglia]] Bombardieri Veloci del [[XXIX Gruppo]], equipaggiata con i [[Savoia-Marchetti S.M.79|Savoia-Marchetti S.79 Sparviero]].<ref name=M8p14/> Eseguì numerosi bombardamenti su città, vie di comunicazione, e ponti, venendo decorato con una [[Medaglia d'argento al valor militare]] e due [[Croce al merito di guerra|Croci al merito di guerra]].<ref name="aw"/>
 
Rientrato in Patria, dopo l'entrata in guerra del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], avvenuta il 10 giugno [[1940]], si distinse subito il giorno 20 per una ricognizione fotografica eseguita con un S.79 della [[259ª Squadriglia]] sul porto di [[Biserta]], in [[Tunisia]].<ref name=M8p47>{{Cita|Mattioli 2018|p. 47}}.</ref> Successivamente chiese, ed ottenne, il passaggio alla specialità aerosiluranti. In forza al [[108° Gruppo]] del [[36° Stormo]], il 27 settembre 1941 partecipò all'[[operazione Halberd]] pilotando un bombardiere aerosilurante [[Savoia-Marchetti S.M.84]],<ref group=N>Il suo equipaggio era formato dal maggiore Buri, il [[maresciallo]] pilota Giovanetti, il [[sergente]] motorista Gallinotti, il [[primo aviere]] fotografo Carta e l'armiere Merlini.</ref> e colpendo con un [[siluro]] la prora la [[nave da battaglia]] ''[[HMS Nelson (28)|Nelson]]'' che rimase danneggiata, tanto da dover rientrare in [[Gran Bretagna]] per le riparazioni che richiesero sei mesi.<ref name=C7p6/> Il coraggioso attacco rimase impresso nella memoria del vicecomandante dell'unità, [[commodoro]] Patrick M. Archdale, che nel dopoguerra volle incontrarlo per stringergli la mano e congratularsi con lui.<ref name=C7p7>{{Cita|Cicogna 2017|p. 7}}.</ref> Con il suo S.M.84 il 15 novembre dello stesso anno affondò presso l'[[isola]] de [[La Galite]] il [[piroscafo]] britannico ''Empire Defender'' (8.600 tpl), che navigava isolato da [[Malta]] a [[Gibilterra]].<ref name=C7p6/>
Promosso [[tenente colonnello]] per merito di guerra, dopo la firma dell'[[armistizio dell'8 settembre 1943]] aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]],<ref name=M4p80>{{Cita|Mattioli, Caruana, Postlethwaite 2014|p. 80}}.</ref> entrando nelle file dell'[[Aeronautica Nazionale Repubblicana]]. Qui operò insieme a [[Remo Cadringher]] nella ricostruzione della [[Gruppo Aerosiluranti "Buscaglia-Faggioni"|specialità aerosiluranti]], venendo posto al comando dell'Ispettorato aerosiluranti presso lo [[Stato maggiore]] dell'ANR.<ref name=M4p80/>