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===Sviluppi===
 
La bonifica dell'area, iniziata nel [[1991]] e ultimata nel [[1995]], pur risultando certificata dalla regione [[Toscana]], fu effettuata in proprio dalla società Cersam, subentrata alla Farmoplant<ref>"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 10/10/1990. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/10/10/inceneritore-farmoplant-sara-riaperto-per-smaltire.html ''L'inceneritore Farmoplant sar&agrave; riaperto]''].</ref>. La società realizzò e mantenne in funzione una barriera idraulica consistente in sette pozzi di emungimento delle acque di falda, con monitoraggio, analisi e trattamento prima dello scarico. La qualità dell'acqua di falda sarebbe progressivamente migliorata nel corso degli anni, al punto che, dal [[1999]], l'acqua emunta non richiese più alcun trattamento e poté essere direttamente scaricata nell'adiacente torrente Lavello.
 
Dopo la bonifica, l'area industriale dismessa fu resa disponibile ai fini dell'insediamento di nuove attività industriali. Tra il [[2001]] e il [[2004]] Cersam provvide al frazionamento del compendio immobiliare, previo piano di lottizzazione approvato dal Comune, e, quindi, alla sua vendita in lotti ai terzi acquirenti. A garanzia di questi ultimi, fu inserita nei singoli contratti una clausola che prevedeva l'obbligo per Cersam di accollarsi i costi di eventuali ulteriori bonifiche imposte dalla pubblica amministrazione nel termine di tre anni dalla stipula.
 
Nel [[2006]], dopo l'istituzione del Sito di Bonifica di Interesse Nazionale, il [[Ministero dell'Ambiente]] chiese la "messa in sicurezza di emergenza" dell'area e impose agli attuali titolari dell'area di costruire una nuova barriera idraulica per il prelievo delle acque nonché la presentazione, entro trenta giorni, di un piano di bonifica della falda. Ciò accadde perché da alcuni campionamenti si evinse un quantitativo di sostanze inquinanti superiore ai limiti consentiti. Le 25 aziende site nell'area ricorsero al TAR che, in data 4 febbraio [[2011]], hanno avuto ragione<ref>"[[Il Tirreno]]". 06/02/2011 [http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2011/02/06/news/bonifiche-25-aziende-vincono-al-tar-3363852 ''Bonifiche: 25 aziende vincono al TAR]''].</ref><ref>Lexambiente [http://lexambiente.it/rifiuti/83/6990-rifiuti-bonifiche-e-principio-chi-inquina-paga.html ''Rifiuti, bonifiche e principio: chi inquina paga]''].</ref>.
 
Ad oggi, dunque, l'area industriale ex Farmoplant risulta inquinata. I pozzi della zona sarebbero ancora inquinati perché i rifiuti liquidi, per essere smaltiti, sono stati pompati direttamente nella falda e quelli solidi interrati in diverse aree interne<ref>[Il Tirreno]]. [http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2010/04/12/news/i-veleni-della-farmoplant-sono-ancora-nel-territorio-1931627 ''I veleni della Farmoplant sono ancora nel territorio''].</ref>. Molti di quei rifiuti avrebbero poi preso la via del [[sud Italia]], su camion diretti verso ignoti cantieri e discariche<ref>http://dust.it/articolo-diario/%C2%ABdiluitela-bene-senno-puzza%C2%BB/</ref>. A ciò si aggiungono le ombre sollevate da un'inchiesta, iniziata nel [[2005]], che vede coinvolti funzionari e dirigenti del comune di [[Carrara]] e dell'[[Arpat]] in ordine al riciclaggio di rifiuti provenienti da luoghi sottoposti a bonifica urgente.
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L'incidente pi&ugrave; grave si ebbe il 17 luglio [[1988]] quando due esplosioni — la prima alle ore 6:10; la seconda alle ore 6:15 — innescarono un incendio alle 06:20 che and&ograve; ad interessare un serbatoio contenente pesticida [[Dimetoato|Rogor]] in soluzione al 45&#37; con [[cicloesanone]] nell'impianto di produzione "Rogor". Da esso si sprigion&ograve; una nube tossica che si diffuse nelle zone limitrofe di [[Marina di Massa]], [[Marina di Carrara]] e nella zona della [[Versilia]] per un raggio di 2000 kmq.<ref>"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 07/06/1989. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/06/07/alla-farmoplant-ando-cosi.html ''Alla farmoplant and&ograve; cos&igrave;.'']</ref> I vigili del fuoco domarono l'incendio entro le 10:00 del giorno stesso.<ref name="radicale 28125" />
 
Le zone più colpite dall'inquinamento ambientale causato dall'incendio risulteranno essere quelle di [[Marina di Massa]] e [[Marina di Carrara]]. <br> L'incidente non comport&ograve; perdite di vita tra la popolazione del luogo n&egrave; tra i turisti.<ref>"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 21/07/1988. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/07/21/ecco-da-zona-zona-le-quantita-di.html ''Ecco da zona a zona le quantit&agrave; di Rogor.]'']</ref>
 
Tra [[Edison]] (ex [[Montedison]]), titolare della controllata [[Farmoplant]], e provincia di [[Provincia di Massa e Carrara|Massa Carrara]] inizi&ograve; una battaglia legale per il risarcimento dei danni ambientali causati dall'incidente.
La disputa si protrarrasse fino al 15 marzo 2010, data in cui il comune di [[Massa (Italia)|Massa]] accett&ograve; il risarcimento di circa 3 milioni di [[euro]]<ref>[[Edison]]. 30/07/2010. [http://www.edison.it/media/relazione-semestrale30giugno2010.pdf ''Relazione Semestrale.]''] pg. 89</ref> proposto da [[Edison]].
Il risarcimento venne cos&igrave; ripartito <ref>"[[La Nazione]]". 19/06/2010. [http://www.lanazione.it/massa_carrara/cronaca/2010/04/19/320224-farmoplant_elemosina.shtml ''Farmoplant, elemosina dopo il disastro.]'']</ref>:
* 750 mila euro al Comune di Massa;
* 600 mila euro al Comune di Carrara;
* 250 mila euro alla Provincia di Massa Carrara.
 
Tra il [[1976]], anno della sua apertura — ed il [[1991]], anno della chiusura definitiva — all'interno dello stabilimento Farmoplant si verificarono 42 incidenti. Tra questi, 2 risultarono mortali per due lavoratori all'interno di esso.<ref name="ruffolo licenziamenti">"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 21/11/1987. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/11/20/il-ministro-alla-farmoplant-ritirate-licenziamenti.html ''Il ministro alla Farmoplant: "ritirate i licenziamenti".]'']</ref><ref name="radicale 25187">[[Radio Radicale]]. 17/12/1987. [http://www.radioradicale.it/scheda/25160/25187-caso-farmoplant-ancora-polemiche-il-tar-decide-di-riaprire-la-fabbrica-i-verdi-si-oppongono ''Caso Farmoplant. Ancora polemiche: il TAR decide di riaprire la fabbrica; i verdi si oppongono.]''] minuto 32:00.</ref>
 
== Avvenimenti salienti ==
 
=== [[1938]] ===
* Creazione della zona industriale di [[Provincia di Massa e Carrara|Massa Carrara]] (conosciuta anche come Zona Industriale Apuana) — risiedente per met&agrave; nel comune di [[Massa_(Italia)|Massa]] e per met&agrave; nel comune di [[Carrara]], per arginare l' ondata di disoccupazione creatasi dopo il [[grande depressione|1929]].<ref>Pucciarelli 1990, pg. 7</ref><ref>[[Massa (Italia)|Comune di Massa]]. [http://dati.comune.massa.ms.it/qcg/qc/QC_Relazione%20di%20sintesi.pdf ''Relazione di sintesi.]''] pg. 36</ref><ref>[http://www.regione.toscana.it/regione/multimedia/RT/documents/1203938238092_Allegato_1_Quadro_Conoscitivo_4_12_06.pdf ''Piano di indirizzo territoriale della Toscana.]''] pg. 6</ref>
 
=== [[1972]] ===
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=== [[1982]] ===
* '''24 giugno''' <br> La [[Comunità europea|Comunit&agrave; Europea]] adotta la [[direttiva dell'Unione europea|direttiva]] [[Direttiva Seveso|82/501/CEE]]<ref>[[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta ufficiale]]. n. L 230. [http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:31982L0501:IT:HTML ''Direttiva 82/501/CEE del Consiglio, del 24 giugno 1982, sui rischi di incidenti rilevanti connessi con determinate attività industriali.]'']</ref> (conosciuta anche come [[Direttiva Seveso]]) in materia di prevenzione dai rischi industriali.
 
=== [[1983]] ===
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=== [[1984]] ===
* '''8 gennaio''' <br> Entra in vigore in [[Italia]] la direttiva [[Direttiva Seveso|82/501/CEE]] (conosciuta anche come [[Direttiva Seveso]]).<ref>"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 11/05/1987. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/11/05/ecco-cosa-prevede-quella-direttiva.html ''Ecco cosa prevede quella direttiva.]'']</ref>
* '''luglio''' <br> La regione [[Toscana]], dopo la richiesta di [[Montedison]] ed aver ricevuto il parere favorevole dall'unit&agrave; 2 dell'[[USL]] di [[Massa (Italia)|Massa]], concede a Farmoplant l'autorizzazione ad usare l'inceneritore "Lurgi" per lo smaltimento di rifiuti esterni.<ref>Assemble Permanente, Medicina Democratica 1985, pg. 34</ref>
 
=== [[1985]] ===
* Viene pubblicata la relazione del 1975 attraverso il "''[[Libro bianco]] sulla Farmoplant''" curato da Assemblea Permanente e Medicina Democratica.
* '''marzo''' <br> Il [[Ministero della salute|Ministero della Sanit&agrave;]] avvia il censimento delle &lt;&lt;industrie a rischio ambientale esistenti in italia&gt;&gt;.<ref>"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 21/04/1985. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/04/21/mappa-delle-industrie-rischio.html ''Mappa delle industrie a rischio.]'']</ref>
* '''agosto''' <br> Per l'incendio nel magazzino Mancozeb del [[1980]], la [[Magistratura]] condanna [[Montedison]] al pagamento di una multa di 182 mila [[Lira italiana|lire]].<ref>Assemblea Permanente, Medicina Democratica 1985, pg. 19</ref>
 
=== [[1986]] ===
* Perdita di [[ammoniaca]] da un serbatoio della Farmoplant che porta ad una moria di pesci nel vicino fiume Lavello. <br> Il 21 novembre [[1987]] l'azienda verr&agrave; [[Assoluzione (diritto)|assolta]] perch&eacute; le rilevazioni effettuate vennero eseguite all'insaputa dei rappresentanti [[Farmoplant]].<ref name="mara 142">Mara, Palagi, Tognoni 1995, pg. 142</ref><ref name="puc 13">Pucciarelli 1990. pg. 13</ref>
* '''4 febbraio''' <br> Il [[Consiglio regionale della Toscana|Consiglio Regionale della Toscana]] approva la risoluzione sulle aziende ad "Alto Rischio" censendone 27. [[Farmoplant]] rientra nella lista.<ref>Pucciarelli 1990, pg. 86</ref><ref>"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 02/12/1987. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/12/02/industrie-almeno-391-sono-molto-pericolose.html ''Industrie, almeno 391 sono molto pericolose.]'']</ref>
* '''6 ottobre''' <br> All'interno di [[Farmoplant]] si verifica il secondo ed ultimo incidente mortale dalla sua apertura: perde la vita un operaio colpito da un mezzo meccanico.<ref name="mara 141" />
 
=== [[1987]] ===
* '''25 ottobre''' <br> Il primo [[referendum#Possibili classificazioni dei referendum|referendum consultivo]] d'Europa ad iniziativa popolare<ref name="puc 103">Pucciarelli 1990, pg. 103</ref> — indetto nei comuni di [[Massa (Italia)|Massa]], [[Carrara]] e [[Montignoso]] — si pronuncia a favore per la &lt;&lt;chiusura, lo smantellamento e la bonifica degli stabilimenti Farmoplant&gt;&gt;.<ref name="referendum">"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 27/10/1987. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/10/27/massa-boccia-il-polo-chimico.html ''Massa boccia il polo chimico.]'']</ref>
* '''31 ottobre''' <br> Assecondando l'esito del [[referendum#Possibili classificazioni dei referendum|referendum consultivo]], il sindaco di [[Massa (Italia)|Massa]] Mauro Pennacchiotti emette un'[[ordinanza#ordinanze amministrative|ordinanza amministrativa]] che impone il divieto alla produzione di pesticidi presso [[Farmoplant]]. Lo stabilimento viene momentaneamente chiuso.
* '''novembre''' <br> In risposta alla chiusura dello stabilimento [[Farmoplant]], [[Montedison]] ne licenzia la totalit&agrave; dei dipendenti. Il [[Ministro_dell%27ambiente|Ministro dell'Ambiente]] [[Giorgio Ruffolo]] chiede la revoca dei licenziamenti,<ref name="ruffolo licenziamenti" /> senza sortire risultato.
* '''21 novembre''' <br> [[Montedison]] ricorre al [[Tribunale amministrativo regionale|TAR]] della Toscana per la riapertura dello stabilimento Farmoplant.
* '''25 dicembre''' <br> Il [[Tribunale amministrativo regionale|TAR]] ordina la revoca dell'[[ordinanza#ordinanze amministrative|ordinanza amministrativa]] di ottobre perch&eacute; &lt;&lt;viziata da eccesso di potere&gt;&gt;<ref>"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 13/03/1988. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/03/13/il-sindaco-di-massa-non-poteva-chiudere.html ''Il sindaco di Massa non poteva chiudere Farmoplant.]'']</ref> da parte del sindaco di [[Massa (Italia)|Massa]] Pennacchiotti.<ref>"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 16/12/1987. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/12/16/al-tar-vince-la-montedison-la-farmoplant.html ''Al Tar vince la Montedison, la Farmoplant non inquina.]'']</ref>
 
=== [[1988]] ===
* '''marzo''' <br> La Commissione Interministeriale istituita dopo l'incendio del deposito Macozeb nel [[1980]], dichiara che &lt;&lt;lo stabilimento Farmoplant [...] non &egrave; compatibile con il benessere degli abitanti di Alteta e degli altri insediamenti abitativi [presenti nella Z.I.A.]&gt;&gt;.<ref>Pucciarelli 1990, pg. 110</ref>
* '''17 luglio''' <br> Alle ore 06:10 all'interno di Farmoplant avviene la prima esplosione nel reparto produzione [[Dimetoato|Rogor]], a cui seguir&agrave; una seconda cinque minuti dopo, ed un incendio alle 06:20<ref name="radicale 28125">[[Radio Radicale]]. 17/07/1987. [http://www.radioradicale.it/scheda/28098/28125-esplosione-ed-incendio-alla-ditta-farmoplant-interviste-a-cura-di-bruno-luvera-e-marco-meletti ''Esplosione ed incendio alla ditta Farmoplant.]''] minuto 06:00 in poi</ref>. <br> La nube tossica che ne deriva coprir&agrave; un'area di circa 2000 kmq causando la fuga di decine di migliaia di persone tra cittadini e turisti. L'incidente non causer&agrave; vittime.<ref name="mara 144">Mara, Palagi, Tognoni 1995, pg. 144</ref>
* '''17 agosto''' <br> Il sindaco Pennacchiotti emette un'[[Ordinanza#Ordinanze amministrative|ordinanza]] di chiusura definitiva per lo stabilimento Farmoplant.<ref name="ordinanza pen">"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 20/08/1988. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/08/20/farmoplant-chiuso-definitivamente-lo-stabilimento-che-provoco.html ''Farmoplant, chiuso definitivamente lo stabilimento che provoc&ograve; il dramma.]'']</ref>
* '''28 agosto''' <br> Il governo vara un piano triennale da 800 miliardi di [[Lira italiana|lire]] per la bonifica delle zone ad alto rischio ambientale. [[Massa (Italia)|Massa]] non rientra tra le zone scelte<ref>Pucciarelli 1990, pg. 126</ref><ref>[http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1989-09-02;305 Programmazione triennale per la tutela dell'ambiente.]</ref> perch&eacute; non ancora riconosciuta come tale — lo diventer&agrave; nel [[1991]].
* '''settembre''' <br> [[Enimont]] (ex [[Montedison]]) mette in [[liquidazione]] lo stabilimento [[Farmoplant]]. <br> Inizia la battaglia legale per il risarcimento dai danni ambientali tra la provincia di [[Provincia di Massa e Carrara|Massa Carrara]] e [[Montedison]] che si concluder&agrave; nel 2010.
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=== [[1989]] ===
* '''8 maggio''' <br> Il governo istituisce la "Commissione tecnica per il riesame del Piano di Bonifica dello stabilimento di Massa della Farmoplant spa in liquidazione".<ref>Assemblea Permanente, altri 1990, pg. 122</ref>
* '''settembre-ottobre''' <br> Assemblea Permanente denuncia<ref>Assemblea Permanente, altri 1990, pg. 131</ref> un traffico illegale di &lt;&lt;rifiuti industriali, speciali e tossico nocivi&gt;&gt; che dalla [[Farmoplant]] di [[Massa (Italia)|Massa]] si dirige verso discariche non controllate della societ&agrave; SETRI di [[Giugliano in Campania|Giugliano]] ([[Napoli|NA]]).<ref>Mara, Palagi, Tognoni 1995, pg. 148</ref><ref>Seduta parlamentare. 06/12/1989. [http://legislature.camera.it/_dati/leg10/lavori/stenografici/sed0382/sed0382.pdf ''X Legislatura — Discussioni.]''], pg. 244</ref>
 
=== [[1990]] ===
* '''settembre''' <br> La [[Magistratura]] impone la riaccensione dell'inceneritore interno "Lurgi" [[Farmoplant]] per smaltire le sostanze tossiche ancora giacenti nello stabilimento. <br> La chiusura definitiva nell'agosto [[1988]] ne aveva vietato l'uso anche per interventi di sola bonifica.<ref>"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 20/10/1990. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/10/10/inceneritore-farmoplant-sara-riaperto-per-smaltire.html ''L'inceneritore Farmoplant sar&agrave; riaperto per smaltire i liquami.]'']</ref>
 
=== [[1991]] ===
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=== [[1992]] ===
* '''giugno''' <br> Le [[brigata|brigate]] "[[Brigata alpina "Taurinense"|Taurinese]]" e "[[Brigata alpina "Julia"|Julia]]" degli [[Alpini]], stanziate all'interno dell'area dell'ex stabilimento [[Farmoplant]] per esercitazioni militari, manifestano disturbi e malesseri fisici.<ref>"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 20/06/1992. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/06/20/gli-alpini-via-dalla-farmoplant-malori-proteste.html ''Gli alpini via dalla Farmoplant: malori, proteste ed acqua imbevibile.]'']</ref><ref>Mara, Palagi, Tognoni 1995, pg. 149</ref>
 
=== [[1993]] ===
* '''3 marzo''' <br> Il tribunale di [[Massa (Italia)|Massa]] condanna in [[Processo_(diritto)|primo grado]] a quindici mesi di reclusione per &lt;&lt;concorso in incendio con l' aggravante del disastro ecologico; danni alla salute della popolazione; avvelenamento delle acque&gt;&gt;:<ref>"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 04/03/1993. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/03/04/farmoplant-operai-risarciti.html ''Farmoplant, operai risarciti.]'']</ref>
** Giovanni Stea, direttore dell'ex stabilimento [[Farmoplant]];
** Mario Matteoli, responsabile della sicurezza all'interno della [[Farmoplant]];
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Sin dalla sua creazione la Z.I.A. attira numerose aziende. Dalla caduta del [[Governo Mussolini|Fascismo]] nel [[1948]] per&ograve; la [[Apuania|zona Apuana]] si trova a dover fronteggiare una sempre pi&ugrave; marcata [[deindustrializzazione|deindustrializzazione]] della zona.
Infatti, con la caduta del [[governo Mussolini|governo Mussolini]] cade con esso anche la politica dell'[[autarchia|autarchia]] che aveva favorito fino a quel momento le aziende nazionali dei settori chimico e metalmeccanico, prone all'investimento nella Z.I.A..<ref>[http://www.regione.toscana.it/regione/multimedia/RT/documents/1203938238092_Allegato_1_Quadro_Conoscitivo_4_12_06.pdf ''Piano di indirizzo territoriale della Toscana.]''] pg. 6</ref>
 
Il [[Governo_De_Gasperi_III|nuovo governo]] della neonata [[Italia|Repubblica Italiana]] decide comunque di mantenere in attivit&agrave; il consorzio per agevolare la ricostruzione dopo la fine della [[Seconda_guerra_mondiale|seconda guerra mondiale]].<ref>[http://www.consorzio.zia.ms.it/chi/normativa/dl_242/index.html Decreto Legislativo n. 242. 31/03/1948.]</ref>
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* una produzione rivolta principalmente a favorire i bisogni locali,
* mancato ammodernamento dei sistemi produttivi,
* presenza di abitazioni civili nella zona che limitano la produzione.<ref>[http://www.assindustriams.it/upload/allegati/3565.pdf ''Piano strutturale del comune di Massa.]''] pg. 36</ref><ref>[[Camera dei deputati|Camera dei Deputati]]. 12/11/1951. [http://english.camera.it/_dati/leg01/lavori/stampati/pdf/22930001.pdf ''Proposta di legge.]''] pg. 2</ref>
 
== La chiusura dello stabilimento "Azoto" e il progetto Farmoplant ==
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Nel 1972 [[Montedison]] decide di chiudere lo stabilimento "Azoto" (ex '''Dipa''', ex '''Apuania Fertilizzanti'''),<ref name="puc 162">Pucciarelli 1990, pg. 162</ref> in attivit&agrave; dal 1939, per obsolescenza dei macchinari presenti al suo interno.<ref name="puc 162" />
 
Lo stabilimento produceva principalmente fertilizzanti, composti organici ed inorganici,<ref>[http://www.arpat.toscana.it/notizie/eventi/pre2008/ev_2004_bonifiche_bonifichemassa_relazione.zip/?searchterm=None ''La bonifica dei siti inquinati di Massa Carrara.]''] pg. 10-11</ref> come:
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La chiusura dello stabilimento Azoto andava inquadrata nella politica di alleggerimento dei costi di [[Montedison]], che prevedeva la smobilitazione di circa 20.000 dipendenti,<ref>Pucciarelli 1990, pg. 22</ref> da effettuarsi su tutto il territorio italiano. La chiusura di Azoto comport&ograve; il licenziamento di oltre 500 dipendenti.
 
Siccome la chisura definitiva dello stabilimento dello stabilimento avrebbe comportato un ulteriore aumento del fenomeno di deindustrializzazione in atto nella [[Apuania|zona Apuana]], il governo italiano inizi&ograve; a fare pressioni sulla [[Montedison]] per farlo rimanere in attivit&agrave;.<ref name="1972 pg 702">[[Camera dei deputati|Camera dei Deputati]]. 18/07/1972. [http://legislature.camera.it/_dati/leg06/lavori/stenografici/sed0011/sed0011.pdf ''VI Legislatura - Discussioni.]''] pg. 702</ref>
 
=== La proposta di Montedison ===
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Il [[Inceneritore#Inceneritore_a_forno_rotativo|forno Rotativo]] era formato da un tamburo con rivestimento refrattario interno. Il forno sottoponeva i rifiuti solidi e liquidi ad un moviemento rotatorio per farli reagire meglio con l'[[Comburente|aria]] e migliorarne cos&igrave; la [[combustione]].
Il forno verticale "Lurgi", all'inizio usato solo nello smaltimento dei reflui liquidi, venne nel tempo modificato per incenerire anche rifiuti solidi.<ref name="radicale 28170">[[Radio Radicale]]. 22/07/1988. [http://www.radioradicale.it/scheda/28143/28170-situazione-in-versilia-dopo-lincendio-alla-ditta-farmoplant ''Situazione in Versilia dopo l'incendio alla ditta Farmoplant.]'']</ref>
 
=== Sicurezza dello stabilimento Farmoplant ===
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== Incendio serbatoio Mancozeb del 1980 e momentanea chiusura dello stabilimento ==
 
Alle 02:00 del 17 agosto [[1980]] un incendio per autocombustione<ref>Pucciarelli 1990, pg. 33</ref><ref>[[Camera dei deputati|Camera dei Deputati]]. 02/04/1982. [http://legislature.camera.it/_dati/leg08/lavori/stenografici/sed0489/sed0489.pdf ''VIII Legislatura — Discussioni.]''] pg. 43634</ref> si sprigiona nel magazzino esterno (non autorizzato)<ref name="puc 40" /> Mancozeb provocando una nube solforosa che non comporter&agrave; fatalit&agrave;.<ref>Pucciarelli 1990, pg. 26</ref><ref>[[Camera dei deputati|Camera dei Deputati]]. 29/07/1988. [http://legislature.camera.it/_dati/leg10/lavori/stenografici/sed0169/sed0169.pdf ''X Legislatura — Discussioni.]''] pg. 18574</ref>
 
Nella mattinata il sindaco di [[Massa (Italia)|Massa]] Umberto Barbaresi ordinava la sospensione delle attivit&agrave; dello stabilimento. Gli oltre 500 dipendenti Farmoplant si trovarono momentaneamente senza lavoro.
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=== La strada verso il Referendum ===
 
Dopo la riapertura della Farmoplant nel gennaio [[1981]] il malcontento tra la popolazione residente nelle sue vicinanze crebbe. Anche tra gli operai delle vicine fabbriche [[Olivetti]] e [[Dalmine (azienda)|Dalmine]], finora solidali con i colleghi di Farmoplant, cominciarono a crescere malumori.<ref name="radicale 28283">[[Radio Radicale]]. 20/07/1988. [http://www.radioradicale.it/scheda/28256/28283-incendio-alla-farmoplant-i-provvedimenti-del-comune ''Incendio alla Farmoplant: i provvedimenti del Comune.]'']</ref> <br> La [[Chiesa cattolica|Chiesa]], per voce del [[Vescovo]] della [[Diocesi di Massa Carrara-Pontremoli|Diocesi di Massa Carrara]] [[Bruno Tommasi]], si schier&ograve; &lt;&lt;dalla parte dei lavoratori Farmoplant e nella difesa dell'occupazione&gt;&gt;.<ref>Pucciarelli 1990, pg. 77</ref> <br> La [[deindustrializzazione]] divenne l'argomento principale nel congresso provinciale del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] svoltosi ad [[Aulla]] nel [[1983]]: &lt;&lt;I partiti, le organizzazione sindacali, le istituzioni devono [...] invertire la tendenza alla deindustrializzazione [...] [che] nell'area di costa della nostra provincia [...] sta registrando pericolose accelerazioni&gt;&gt;.<ref>Pucciarelli 1990, pg. 69</ref>
 
La perdita di [[diossina]] avvenuta il 12 marzo [[1984]] nell'azienda chimica [[EniChem|Enichem]] (ex [[Rumianca]] poi [[Anic]]) di Avenza<ref>Il 12 marzo [[1984]] a causa di un guasto durante la lavorazione del diserbante FS-1 nello stabilimento Anic di Avenza si sprigion&ograve; una nube contenente diossina. Due lavoratori rimasero intossicati ma non ci furono fatalit&agrave;</ref> e l'articolo apparso il 22 febbraio [[1984]] sul [[Alto Adige (quotidiano)|quotidiano Alto Adige]] in cui si denunciavano lo smaltimento di oltre 6000 tonnellate di rifiuti tossici<ref name="assemb pg66">Assemblea Permanente, altri 1990, pg. 66</ref> non autorizzati<ref>[http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1982-10-10;915 Decreto del Presidente della Repubblica.] 10/10/1982. Art. 6</ref> non aiutorono a distendere il clima di tensione tra popolazione ed istituzioni. <br> Il Comune di [[Massa (Italia)|Massa]] nel frattempo diffidava Farmoplant dall'incenerimento di rifiuti esterni allo stabilimento.<ref name="bianco 14">Assemble Permanente, Medicina Democratica 1985, pg. 14</ref>
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La sentenza del [[Tribunale amministrativo regionale|TAR]] non manc&ograve; di suscitare polemiche tra quelli che desideravano la chiusura definitiva dello stabilimento. Tra le critiche rivolte alla sentenza vi erano quelle di:
* aver considerato le attivit&agrave; di Farmoplant come "continuative", quando invece andavano avanti per licenze trimestrali concesse dal sindaco di [[Massa (Italia)|Massa]] (se il sindaco Pennacchiotti non avesse revocato le licenze dopo il Referendum del 27 ottobre [[1988]], ma si fosse limitato a non rinnovarle, Farmoplant non avrebbe potuto ricorrere al [[Tribunale amministrativo regionale|TAR]]);<ref name="radicale 27412">[[Radio Radicale]]. 13/05/1988 [http://www.radioradicale.it/scheda/27385/27412-inquinamento-farmoplant-produzione-inquinante-di-cromo-e-scarico-nello-stabilimento-enichem ''Inquinamento Farmoplant: produzione inquinante di cromo e scarico nello stabilimento Enichem.]''] minuto 16:30 in poi</ref>
* aver concesso a Farmoplant il "danno da illegittimit&agrave; licenziamenti" che il datore di lavoro non avrebbe potuto ricevere (e che non era stato richiesto dai lavoratori, non entrati nel processo).<ref name="radicale 27412" />
 
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Il 17 luglio [[1988]] alle ore 06:10 si verifica la prima di due esplosioni all'interno dell'impianto "Formulati Liquidi" Farmoplant. Alle 6:15 si verifica la seconda esplosione di un serbatoio cilindrico in posizione orizzontale contenente 55 mila litri — dei quali solo 15 mila brucieranno — di [[Dimetoato|Rogor]] in soluzione al 45&#37; con [[cicloesanone]] che provocher&agrave; l'incendio alle 6:20 . <br> Altre due esplosioni — alle 08:00 ed alle 08:30, provocate da [[irraggiamento|irraggiamento termico]] di accumuli di gas nei tubi dell'impianto Rogor — si verificano nello stabilimento.<ref name="puc 117">Pucciarelli 1990, pg. 117</ref> Secondo le ricostruzioni dei tecnici [[USL]],<ref name="radicale 28283" /> il serbatoio contenente [[Dimetoato|Rogor]] esplose per aumento interno della pressione dovuto ad un surriscaldamento del liquido. Lo sfogo all'aperto del liquido provoc&ograve; poi l'evaporazione del [[cicloesanone]] che per [[irraggiamento|irraggiamento termico]] diede il via all'incendio.
 
Nelle prime ore successive all'incidente la [[Dipartimento della Protezione Civile|Protezione Civile]] minimizzava le conseguenze, considerando la nube tossica come una &lt;&lt;nube maleodorante e non inquinante&gt;&gt; che &lt;&lt;si sta gi&agrave; disperdendo&gt;&gt; e che &lt;&lt;la situazione non &egrave; sotto monitoraggio&gt;&gt; perch&eacute; &lt;&lt;la situazione &egrave; rientrata nella normalit&agrave;&gt;&gt;.<ref name="radicale 28125" /> Nelle ore seguenti la nube tossica si espander&agrave; per oltre 2000 kmq, coprendo un'area che parte da [[La Spezia]] fino ad arrivare alla zona di [[Forte dei Marmi]].<ref name="radicale 28159">[[Radio Radicale]]. 19/07/1988. [http://www.radioradicale.it/scheda/28132/28159-esplosione-ed-incendio-alla-ditta-farmoplant ''Esplosione ed incendio alla ditta Farmoplant.]''] minuto 07:30 in poi</ref>
 
Entro le 10:00 l'incendio sviluppatosi nel reparto Formulati Liquidi veniva domato dai [[vigile del fuoco|vigili del fuoco]]. Alle 11:00 l'[[USL]] di [[Massa (Italia)|Massa]] emetteva un primo comunicato in cui venivano date le dinamiche dell'incidente, mentre alle 14:00 ne pubblicava un secondo in cui si raccomandava di &lt;&lt;non consumare frutta e verdura prodotta in loco, se non dopo un accurato lavaggio&gt;&gt;; si vietava &lt;&lt;la balneazione per 500 metri, a destra e a sinistra della foce del [fiume] Lavello&gt;&gt;<ref name="puc 117" /> — divieto che verr&agrave; esteso a 1000 metri nei giorni successivi — e si dava notizia che <<le quantit&agrave; di [[Dimetoato|Rogor]] rilevata su campioni a foglia larga non mostrano valori Rogor sensibili>>.<ref> [[Radio Radicale]]. 18/07/1988. [http://www.radioradicale.it/scheda/28097/28124-esplosione-ed-incendio-alla-ditta-farmoplant ''Esplosione ed incendio alla ditta Farmoplant.]'']</ref>
 
Alle 17:30 un terzo comunicato dava informazioni sul numero dei ricoverati: 13 nel Comune di [[Massa (Italia)|Massa]], 2 nel Comune di [[Carrara]] e 50 ancora in attesa di visite mediche<ref>Pucciarelli 1990, pg. 118</ref>
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Il 18 luglio [[1988]] i ministri [[Giorgio Ruffolo|Ruffolo]] ([[Ministro dell%27ambiente|Ambiente]]), [[Enrico Ferri|Ferri]] ([[Ministero dei lavori pubblici|Lavori Pubblici]]) e [[Vito Lattanzio|Lattanzio]] ([[Dipartimento della Protezione Civile|Protezione Civile]]) si recano nella citt&agrave; di [[Massa (Italia)|Massa]] per discutere con le autorit&agrave; locali dell'incidente. Nella mattinata del giorno stesso, un [[decreto]] del governo ordinava la chiusura dello stabilimento Farmoplant per 6 mesi. <br>Il [[Ministro_della_Sanità|ministro della Sanit&agrave;]] [[Carlo_Donat-Cattin|Donat-Cattin]] non escluse l'ipotesi di sabotaggio, che per&ograve; venne scartata nella ricostruzione dell'incidente perch&eacute; non supportata da prove.<ref>Assemblea Permanente, altri 1990, pg. 74</ref>
 
Nel frattempo, i cittadini di [[Provincia di Massa e Carrara|Massa Carrara]] davano voce alla propria inquietudine manifestando sotto [[Palazzo Ducale (Massa)|Palazzo Ducale]], dove i ministri e le autorit&agrave; locali erano riunitesi. Nel pomeriggio la [[Prefettura (Italia)|Prefettura]] ordinava una carica della polizia per disperdere la folla e permettere ai ministri di partire alla volta di [[Roma]].<ref>"[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]". 20/07/1988. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/07/20/dopo-farmoplant-chiuderemo-altri-impianti.html ''Dopo Farmoplant chiuderemo altri impianti.]'']</ref> Tra la popolazione di [[Massa (Italia)|Massa]] numerose persone denunciarono pestaggi — anche rivolti a bambini ed anziani — e l'uso di lacrimogeni, mentre tra la polizia rimasero contusi 9 agenti.<ref name="radicale 28159" /><ref>[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]. 19/07/1988. [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/07/19/tre-ministri-assediati-in-prefettura.html ''Tre ministri assediati in prefettura.]'']</ref>
 
Il 19 luglio [[1988]] il [[Consiglio regionale|Consiglio Regionale]] approvava una mozione in cui si chiedeva la chisura definitiva dello stabilimento Farmoplant. Nello stesso giorno la [[Camera dei deputati|Camera dei Deputati]] presentava un documento in cui &lt;&lt;impegnava il governo:
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Nei giorni successivi all'incidente alcune critiche furono espresse contro l'operato della [[Dipartimento della Protezione Civile|Protezione Civile]] e l'atteggiamento impiegato dal governo nell'affrontare l'incidente. In particolare, l'[[opinione pubblica]] locale mosse critiche:
* al modo in cui la protezione diffuse le notizie nei momenti successivi all'incendio: venne usata una singola radio privata locale senza avvertire le grandi radio pubbliche nazionali, con notizie date in modo frettoloso ed in alcuni casi errate.<ref name="radicale 28125" /> Inoltre, il piano di evacuazione preparato nel [[1979]] non venne poi di fatto utilizzato;
* al modo in cui [[protezione civile]] e governo minimizzarono sulle conseguenze che l'incidente avrebbe avuto sulla salute degli abitanti, quando [[Dimetoato|Rogor]] e Cidial (quest'ultimo non coinvolto nell'incendio) considerati dall'[[Organizzazione mondiale della sanità|Organizzazione mondiale della sanità]] come &lt;&lt;[[Carcinogeno|cancerogeni]], [[mutazione indotta|mutageni]] e [[Teratogenesi|teratogeni]]&gt;&gt;;<ref name="radicale 28125" /><ref name="radicale 28167">[[Radio Radicale]]. 18/07/1988. [http://www.radioradicale.it/scheda/28140/28167-esplosione-ed-incendio-alla-ditta-farmoplant ''Esplosione ed incendio alla ditta Farmoplant.]''] minuto 03:45 in poi</ref>
* al governo perch&eacute; il risultato del referendum del 19 dicembre [[1987]] non venne di fatto tenuto in considerazione. Il governo si mostr&ograve; reticente alla chiusura definitiva dello stabilimento perch&eacute; quest'ultimo considerato come il &lt;&lt;"polmone" delle attivit&agrave; produttive dell'intera provincia&gt;&gt;<ref>Pucciarelli 1990, pg. 170</ref><ref>Nel febbraio 1988 l'[http://www.irpet.it/ Istituto Regionale di Programmazione Economica della Toscana] rilev&ograve; una disoccupazione nella provincia di [[Provincia di Massa e Carrara|Massa Carrara]] del 19,46&#37;</ref> ed affinch&eacute; lo sviluppo industriale nazionale non venisse influenzato dalle decisioni delle popolazioni locali.<ref>Mara, Palagi, Tognoni 1995, pg. 155</ref>