D'Adda: differenze tra le versioni

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Tutti i rami riconoscono per loro progenitore il celebre [[Antonio D'Adda]], cameriere ducale, fiorito nell'anno [[1367]]. Egli fu padre di quel Rainaldo che ebbe per figlio il nobile ed esimio Antonio II. Quest'ultimo generò Pagano, fiorito nel [[1475]], e del quale la generosità e le virtù furono molto commentate. Dai figli di questo Pagano (Bartolino, Pietro, Costanzo e Palamede) si divisero i rami di Casa D'Adda. Palamede fu [[Tesoriere della Camera Regia]] sotto re [[Luigi XII di Francia]] e poi Consigliere del duca [[Massimiliano Sforza]] e Ministro del re [[Francesco I di Francia]] oltre che [[Governatore di Normandia]]. Egli non fu, come può sembrare, favoreggiatore dei [[Francesi]] o degli [[Austriaci]], ma si mantenne sempre caldo amatore della patria. L'imperatore [[Carlo V d'Asburgo]] lo ebbe in molta stima, e se [[Don (trattamento)|don]] [[Antonio de Leyva]], suo Generale, lo accolse con molte dimostrazioni di esultanza, se lo favorì nelle sue imprese, se gli fece dono di molti beni nei dintorni di [[Pavia]], fu proprio su segnalazione dello stesso Imperatore. Palamele ebbe come figlio Ferrante, Dottore del [[Collegio dei Giudici di Milano]], due volte Ambasciatore presso la Corte Inglese per la causa del duca [[Francesco II Sforza]].
 
Il suddetto Pagano ebbe inoltre per figli il magnifico Francesco (o Franceschino) da cui discende il ramo estintosi nel [[1808]]. Da Francesco nasce Agostino, conte e Cavaliere di molta splendidezza, assai stimato dai Principi italiani, era ricchissimo e nelle sue azioni mostrava un grande animo. Istituì fedecommesso comuni a tutti i rami della famiglia, lasciando la priorità del godimento alla linea di suo fratello Costanzo, conte di Sale. Costanzo fu Generale sotto [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] e fu uno dei XII Provveditori tra il [[1568]] ed il [[1576]]. Ferrante, figlio di Costanzo, fu un valoroso Capitano di cavalleria dell'Imperatore, morì sul campo di battaglia nella difesa di [[Malta]] contro i [[Ottomani|Turchi]]. Suo fratello Francesco fu Comandante di fanteria e cavalleria al servizio del [[Re di Spagna]], combattendo in [[Piemonte]] e [[Monferrato]]. Fu poi capitano di lance d'ordinanza e Maestro di Campo in [[Italia]] e [[Fiandra]], infine Generale della piazza d'armi di Milano. Da Francesco discende suo figlio Costanzo II, Provveditore e Nunzio della città di Milano. Suo figlio Don Ferdinando, Giureconsulto Collegiato di Milano, venne creato dal [[Papa]] Referendario di ambo le Segnature, divenne [[Arcivescovo di Amasi]], [[Nunzio Apostolico]] presso re [[Giorgio II d'Inghilterra]], Cardinale della S.R.C., Decano del Sacro Collegio, Capo della Propaganda (a cui lasciò tutta la sua eredità) e Legato di Bologna. Il Lingard, nella sua "[[Storia d'Inghilterra]]", cita Ferdinando come "gran politico e nunzio a Giacomo II, a cui diede saggi pareri, che se li avesse seguiti avrebbe forse conservato il regno"...tomo 14, pagina 120 e seguenti). Costanzo II ebbe anche Francesco conte di Sale , Provveditore e Decurione dal [[1672]]. Da lui Costanzo Maria, conte di Sale, marchese di San Giovanni in Piumesana, Provveditore, Decurione dal [[1702]] al [[1710]], Tribuno della Milizia dal [[1727]]. Suo figlio Francesco fu Vicario di Provvigione e Cameriere della Chiave d'Oro delle Loro Imperiali e Regie Maestà l'Imperatore [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco I]] e l'Imperatrice [[Maria Teresa d'Austria]]. Noto per preferire la compagnia maschile a quella femminile, morì senza prole nel [[1779]]. Dei suoi due fratelli, il conte Lorenzo, comandante di fanteria austriaco, morì anch'esso senza prole, mentre l'altro fratello, don Ferdinando, abate, rifiutò il cappello vardinaliziocardinalizio offertogli da [[Benedetto XIV]] e morendo ([[1808]]) lasciò tutti i suoi beni ai poveri con l'istituzione della [[Causa Pia D'Adda]], ancora oggi attiva. Con la sua morte cessò anche il suo ramo.
 
L'illustre propagatore del ramo tuttora fiorente in [[Milano]], insignito dei titoli di duca, marchese, conte, barone, fu [[cavaliere del Sacro Romano Impero]] e fu il nobile ed augusto don [[Gaspare D'Adda]], figlio del sunnominato Pagano. Gaspare fu padre di Giacomo, Ottaviano e Ludovico. Ottaviano morì senza stirpe, mentre Giacomo, amico e confidente di San Carlo Borromeo, dava ospizio ai poveri presso il feudo di [[Varallo]] in [[Valsesia]]. Fu capitano di cavalleria, alla sua morte, lascio in eredità una grossa somma agli [[Orfani di San Martino]] in Milano perché erigessero un orfanotrofio in Trivulzio. Da lui discesero Girolamo, dottore di ambo le leggi, aggregato al Collegio dei Nobili Giureconsulti, Cavaliere Laureato, conte del Palazzo Lateranense, Giovanni Antonio, abate, Giorgio, cavaliere di Malta, Francesco, patrizio milanese, Geronimo Maria, capitano di fanteria, e la marchese [[Livia D'Adda]], sposa del cugino don [[Giuseppe D'Adda]]. Da Ludovico, figlio di Gaspare, ebbe origine Gaspare II, che elevò la sua famiglia alla più alta nobiltà per aver esercitato le più alte cariche patrie. Due volte Giudice delle Strade e Decurione perpetuo.
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Da don Giuseppe II discendono don Giorgio, don Girolamo e don Paolo Camillo IV
 
Da don Paolo Camillo IV discendono don Ercole, don Girolamo, abate di S. Apollinare in Baggio (ora di padronato della famiglia D'Adda) e [[Cavaliere di Santo Stefano|cavaliere di S. Stefano]], e don Felice. Da don Felice discendono Donna Francesca, sposata al marchese [[Luigi Cagnola]] (insigne architetto dell'[[arco di Trionfo di Milano]] e dell'arco di [[Porta Ticinese]] oltre che tra gli ideatori del piano regolatore della città di Milano) e don Paolo Francesco Camillo. Questi fu: paggio dell'Imperatore Francesco I e suo ciambellano, addetto al servizio dell'[[Arciduca Ranieri]], Principe del [[Sacro Romano Impero]], cavaliere della Corona Ferrea e cavaliere dell'[[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro|Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro]] in diamanti (concessione di rre [[Carlo Felice di Savoia]]), ambasciatore in [[Spagna]] e [[Piemonte]], commendatore del [[Ordine dei Gerosolimitani|Venerabile Ordine Gerosolimitano]], Presidente della Società dello Studio e patrocinatore di diverse accademie. Morì il 1º luglio [[1842]].
 
Da Rinaldo, altro figlio del suddetto Pagano e capostipite del tuttora florido ramo, discesero Giovanni, Erasmo e Pagano II. Giovanni generò Teodoro, mentre Pagano II fu insignito dei feudi di Cassano (marchesato e ducato) e della contea di Pandino, come pure dei feudi di Garlate ed Oggionno. Egli procreò Ambrogio, Rinaldo, cameriere della chiave d'oro del Duca di Savoia, e Paolo Camillo che tra i molti onori ebbe dal [[Re di Francia]], [[Francesco I di Francia|Francesco I]], il grano collare di [[Ordine di San Michele|San Michele]] e venne nominato cavaliere e [[Pari di Francia]].