Domenica in albis: differenze tra le versioni

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=== Cenni di storia liturgica ===
Nella [[Liturgia della Chiesa cattolica|liturgia]] cattolica, la prima domenica che segue la Pasqua è testimone, nei nomi con cui è stata chiamata, della storia della liturgia pasquale, battesimale e devozionale. Come dom [[Prosper Guéranger|Guéranger]] sottolinea: "Detta ordinariamente ''Quasimodo'', nella liturgia porta il nome di [[Domenica in Albis]] e, più esplicitamente ''in albis depositis'', perchè [...] i neofiti ricomparivano in chiesa con gli abiti usuali. Nel Medio Evo la chiamavano Pasqua chiusa, per esprimere, senza dubbio, che l'ottava di Pasqua finiva in questo giorno"<ref>{{Cita libro|titolo=P. Guéranger, L’anno liturgico. Volume terzo. Tempo Pasquale - Tempo dopo la Pentecoste, Fede e Cultura, Verona 2017, p.93.}}</ref>. Altra denominazione, poi, sarebbe quella di Domenica di Tommaso (''de Thomas'') e, solo recentemente, si è aggiunto il titolo di Domenica della Divina Misericordia<ref>{{Cita web|url=http://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/homilies/2000/documents/hf_jp-ii_hom_20000430_faustina.html|titolo="E' importante allora che raccogliamo per intero il messaggio che ci viene dalla parola di Dio in questa seconda Domenica di Pasqua, che d'ora innanzi in tutta la Chiesa prenderà il nome di "Domenica della Divina Misericordia". OMELIA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
 
Domenica, 30 aprile 2000}}</ref>.
 
Il [[Mario Righetti|Righetti]], inoltre, aggiunge: "In un giorno solenne com'è questo dell'Ottava di Pasqua, quando, a cominciare dall'Intr. della Messa ''Quasi modo geniti infantes'', ''rationabiles''..., tutto parla d'infanzia spirituale, la Chiesa romana, verso la fine del VII secolo, aveva fissato la stazione odierna presso la tomba di un martire giovinetto, il quattordicenne [[San Pancrazio|S. Pancrazio]], in onore del quale Pp. [[Papa Onorio I|Onorio I]] (625-638) aveva restaurata la basilica a lui intitolata sulla [[via Appia]]. S. Pancrazio, fin dal tempo di S. [[Gregorio di Tours]] (t 593), era considerato come il protettore dei giuramenti fatti sulla sua tomba. E poiché nel battesimo i fedeli si erano legati a Dio col più sacro dei giuramenti, per questo forse la Chiesa romana aveva scelto quella stazione, e vi conduceva i neofiti recenti e passati a riaffermare gli obblighi contratti con. Dio"<ref>{{Cita libro|titolo=M. Righetti, Storia liturgica, Vol. II: L'anno liturgico - Il breviario, Ancora, Milano 1969, p.292-293}}</ref>.
 
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===== La testimonianza di un commentario medievale =====