Egisto Corradi: differenze tra le versioni

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data nascita, data morte
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|Sesso = M
|LuogoNascita = Parma
|GiornoMeseNascita = 22 maggio
|AnnoNascita = 1914
|LuogoMorte = Milano
|GiornoMeseMorte = 25 maggio
|AnnoMorte = 1990
|NoteMorte =<ref>{{cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/05/26/inviato-speciale-sui-fronti-di-guerra.html?ref=search|autore=Guido Vergani|titolo=Inviato speciale sui fronti di guerra|sito=la Repubblica|data=26 maggio 1990}}</ref>
|Epoca = 1900
|Attività = giornalista
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== Alpino in Russia ==
Egisto Corradi è stato anche sottotenente degli [[alpini]], decorato dicon la [[medaglia d'argento al Valor militareMilitare]]. Reduce dalla campagna di [[Grecia]], quale componente della [[Brigata Alpina Julia|Divisione Alpina Julia]] - insieme alla [[4ª Divisione alpina "Cuneense"|Cuneense]] e alla [[Brigata Alpina Tridentina|Tridentina]] parte dell'[[ARMIR]] che costituiva il [[CSIR|Corpo di Spedizione Italiano in Russia]] - partecipò durante la [[seconda guerra mondiale]] alla [[Fronte orientale (1941-1945)|campagna di Russia]].
 
Narrò nel [[saggio]] [[storia|storico]] [[autobiografia|autobiografico]] ''La ritirata di Russia'' (pubblicato da [[Longanesi]] nel [[1964]], quindi una ventina di anni dopo lo svolgersi degli eventi) il ritiro dei soldati italiani nel gennaio [[1943]] dalla gelida steppa sovietica <!-- <ref>[http://www.sovizzonline.it/public/membri/gptecchio/nikolajewka.pdf Approfondimento: .Pdf Sovizzonline.it]</ref>--> nel disperato tentativo di uscire dalla ''sacca'' in cui l'esercito di [[Stalin]] li aveva rinchiusi.
 
==Biografia==
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{{quote|Il grande urlo si sentì mentre pioveva furiosamente e la [[bora]] tirava raffiche violente: volavano manifesti, tricolori, ombrelli. I rumori erano di grida e di bora. Trieste ronzava come una [[chitarra]] esposta al [[vento]]|}}
 
Fu uno dei pochi testimoni oculari della [[rivoluzione ungherese del 1956]] ("«''Dalle 15 di oggi non si transita più sulla strada Nichelsdorf-[[Budapest]]. Un certo numero di carri armati sovietici ha preso oggi posizione sulla strada Virana-Budapest, una decina di chilometri dentro il territorio ungherese e ha bloccato le comunicazioni che da qualche giorno si erano stabilite fra Ungheria e Occidente...''"», scriverà per il suo giornale il 2 novembre di quell'anno
<ref>[http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_suite/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=191931 Citato in ''1956: Budapest e Suez''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140225092058/http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_suite/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=191931 |data=25 febbraio 2014 }}
di Sergio Romano, Radio3 - Rai.it</ref>) e descrisse gli eventi che negli anni successivi sconvolsero il Congo, il [[Vietnam]] <!-- <ref>[http://www.kattoliko.it/LEGGENDANERA/modules.php?name=News&file=article&sid=395 Citato in: "Viet-Nam: l'altra faccia della medaglia"]</ref>--> e, nel [[1968]], l'allora [[Cecoslovacchia]] attraversata dalla [[primavera di Praga]], fino agli ultimi ''reportage'' dall'[[Afghanistan]] al fianco di un'altra grande inviata speciale, la scrittrice [[Firenze|fiorentina]] [[Oriana Fallaci]]. Pochi anni prima, in Africa, nel 1964, aveva scritto una delle sue corrispondenze più intense: le suore e i missionari fucilati e sgozzati sulle sponde del Congo e le piroghe trascinate dalla forte corrente del fiume color fango sotto una pioggia di proiettili.<ref>Bernardo Valli, ''Egisto Corradi, quando la cronaca è romanzo'', L'Espresso, 16 giugno 2016.</ref>