Egisto Corradi: differenze tra le versioni
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<ref>[http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_suite/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=191931 Citato in ''1956: Budapest e Suez''] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140225092058/http://www.radio.rai.it/radio3/radio3_suite/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=191931 |data=25 febbraio 2014 }}
di Sergio Romano, Radio3 - Rai.it</ref>) e descrisse gli eventi che negli anni successivi sconvolsero il Congo, il [[Vietnam]] <!-- <ref>[http://www.kattoliko.it/LEGGENDANERA/modules.php?name=News&file=article&sid=395 Citato in: "Viet-Nam: l'altra faccia della medaglia"]</ref>--> e, nel [[1968]], l'allora [[Cecoslovacchia]] attraversata dalla [[primavera di Praga]], fino agli ultimi ''reportage'' dall'[[Afghanistan]] al fianco di un'altra grande inviata speciale, la scrittrice [[Firenze|fiorentina]] [[Oriana Fallaci]]. Pochi anni prima, in Africa, nel 1964, aveva scritto una delle sue corrispondenze più intense: le suore e i missionari fucilati e sgozzati sulle sponde del Congo e le piroghe trascinate dalla forte corrente del fiume color fango sotto una pioggia di proiettili.<ref>Bernardo Valli, ''Egisto Corradi, quando la cronaca è romanzo'', L'Espresso, 16 giugno 2016.</ref>
Non gli riuscì tuttavia, nel [[1964]], di entrare - assieme ad un nutrito gruppo di inviati - nell'allora [[Unione Sovietica]] per sviluppare un'inchiesta sul [[PCUS]] <!-- <ref>[http://www.geocities.com/melograni/testispedizioni.htm Fonte: Geocities.com/melograni]</ref>-->.▼
{{Approfondimento
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|titolo=Un'inchiesta ''operaia''
|contenuto=Egisto Corradi fu autore <!-- <ref>[http://www.amnesty.piemontevda.it/users/files.php?mode=download&file=unitadudu.pdf Fonte: .Pdf Amnesty.piemontevda.it - ''L'orda'', di Gian Antonio Stella]</ref>--> di una curiosa inchiesta che gli era stata commissionata, a fine [[anni 1940|anni quaranta]], dal [[Corriere d'Informazione]], giornale del pomeriggio milanese dello stesso gruppo editoriale del ''Corsera'', riguardante l'immigrazione clandestina di manovalanza operaia in [[Francia]], prevalentemente dal meridione d'Italia, susseguente a restrizioni imposte dal governo centrale di [[Parigi]]. La barba incolta, vestito con abiti di seconda mano acquistati su una bancarella, e privo del tesserino dell'[[Ordine dei Giornalisti]] (la carta di identità era stata adeguatamente contraffatta con la scritta ''operaio'' al posto di quella di ''giornalista''), l'ancora giovane cronista Corradi salì su un treno di terza classe che da [[Aosta]] lo avrebbe trasportato, mescolato ad altri operai alla ricerca di compiacenti ''passeur'' nella cittadina valdostana di [[Pré-Saint-Didier]], dalla quale avrebbe sviluppato la sua inchiesta.}}
▲Non gli riuscì tuttavia, nel [[1964]], di entrare - assieme ad un nutrito gruppo di inviati - nell'allora [[Unione Sovietica]] per sviluppare un'inchiesta sul [[PCUS]] <!-- <ref>[http://www.geocities.com/melograni/testispedizioni.htm Fonte: Geocities.com/melograni]</ref>-->.
In [[Italia]] fu testimone anche di altri grandi eventi, come il [[disastro del Vajont]]<!--<ref>[http://www.vajont.org/vajont_static/casagrande.pdf Fonte: .Pdf Vajont.org]</ref>--> e il [[terremoto del Belice]], un disastro che segnò profondamente l'[[Italia]] degli [[anni 1960|anni sessanta]] e del quale restituì puntuali resoconti centrati sullo stato di assoluta precarietà in cui si svolsero i soccorsi nei giorni successivi il verificarsi del [[sisma]].
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