Emanuele Tesauro: differenze tra le versioni
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[[File:Van dyck tomaso 1634 1635.jpg|thumb|[[Antoon van Dyck]], ''[[Ritratto del principe Tommaso Francesco di Savoia Carignano]]'']]
Discendente dall'illustre famiglia piemontese dei conti di [[Salmour]], nacque a Torino il
Nel giugno del 1635, all'età di a 44 anni, uscì dalla Compagnia di Gesù per dissensi disciplinari, rimanendo [[Clero secolare|sacerdote secolare]] al servizio dei principi di [[Savoia-Carignano]]. L'esperienza religiosa gli fornì una solida cultura umanistico-filosofica e gli consentì inoltre di esprimersi come oratore e come insegnante.<ref>{{cita|Cannavacciuolo (1986)|p. 52}}.</ref> Al periodo gesuitico risalgono i ''Panegirici sacri'' (1633), tra i quali spicca il discorso accademico ''Il giudicio'', breve ma importante trattato sugli stili dell'oratoria sacra, riproposto all'attenzione degli studiosi da Ezio Raimondi nella storica antologia ricciardiana dei ''Trattatisti e narratori del Seicento'' (1960).<ref>{{cita libro|titolo=Storia della civiltà letteraria italiana: Manierismo e barocco|curatore=[[Giorgio Barberi Squarotti]]|editore=[[UTET]]|anno=1991|autore=[[Marziano Guglielminetti]]|p=59}}</ref> Dopo aver lasciato la Compagnia Tesauro fu al seguito del principe [[Tommaso Francesco di Savoia]] prima nelle [[Fiandre]] e poi in [[Piemonte]] (1635-42), e ne divenne lo storiografo ufficiale.<ref name="y">{{Cita libro|autore=[[Alberto Asor Rosa]]|titolo=Letteratura italiana. Storia e geografia: Volume secondo. Età moderna|anno=1988|editore=[[Giulio Einaudi editore]]|p=825|ISBN=978-88-06-11380-3}}</ref> Durante il soggiorno nelle Fiandre Tesauro fu apprezzato predicatore a Bruxelles, alla corte del principe Tommaso (i ''Panegirici'' contengono ''L'Aurora, panegirico sacro sopra il giorno natale della beatissima Vergine detto nella cappella regale di Brusselles al regio infante cardinale ed al serenissimo principe Tomaso di Savoia l'anno 1635'').<ref>{{cita| Pierantonio Frare (1998)|p. 16}}.</ref>
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