Roberto Soffritti: differenze tra le versioni
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Il padre Antenore Soffritti, impegnato nella [[Resistenza italiana|Resistenza]] al nazifascismo, fu tra le vittime dell'eccidio del Doro, la strage nazista avvenuta a Ferrara il 17 novembre 1944<ref>[http://www.estense.com/?p=178354 Una strage nazista, l'eccidio del Doro]</ref>.▼
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Iscritto al [[Partito Comunista Italiano]] dal [[1960]], inizia nel
▲Iscritto al [[Partito Comunista Italiano]] dal [[1960]], inizia nel [[Comune di Ferrara]] nel [[1961]] la carriera nella pubblica amministrazione. Nel [[1970]], dopo la nascita delle Regioni e il riassetto degli Enti locali, Soffritti diventa dirigente alla [[Regione Emilia-Romagna]], prima nel settore Attività Produttive e poi nell'area della Formazione professionale: contemporaneamente, completa gli studi all'Università di Bologna laureandosi in Economia e Commercio.
Nel [[1975]] diventa assessore agli Affari generali del Comune di [[Ferrara]] nella seconda legislatura guidata da Radames Costa, figlio del partigiano [[Ugo Costa]] e già dirigente sindacale della [[CGIL]]. Soffritti riceve la delega a Bilancio e Finanze nell'amministrazione successiva di Claudio Vecchi, protagonista nella lotta per la Liberazione e responsabile di vari incarichi sindacali prima di diventare sindaco.
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