Quindi per un totale di 102,5 tonnellate d'oro.
Quando la [[United States Army North|V armata americana]] giungegiunse a Fortezza il 17 maggio [[1945]], conquistandola senza sparare un sol colpo, trovaronotrovò nella camera blindata ancora 25 tonnellate d'oro (circa 7 miliardi di dollari), i resti dell'oro italiano (che gli alleati restituirono però solo tre anni più tardi). L'oro rimasto era disposto in 153 barili e 55 cassette.
Già allora i conti a loro non tornavano, infatti, i documenti delle 79 tonnellate che dovevano raggiungere Berlino, nella confusione degli ultimi giorni di guerra, sono andati perduti; si sospettò inoltre che alcuni documenti che segnalavano la partenza dei carichi d'oro fossero stati contraffatti. A prova di ciò, il borgomastro (uno dei tre detentori di una delle tre chiavi) fu arrestato, eed i suoi terreni furono ispezionati con il ''metal detector''. Negli anni a seguire vi furono diverse spedizioni (anche una ufficiale della Banca d'Italia) per sondare il terreno circostante il forte e per esplorare cunicoli murati, ma senza alcun successo.
Nella leggenda dell'oro di Fortezza, si mescolano diverse storie, legate anche ad altri carichi d'oro svaniti nella storia, a cui si interseca anche la storia dell'oro jugoslavo (ad esempio un trenocarico proveniente da [[Cattaro]], nell'attuale [[Montenegro]], passò su di un treno per il forte prima della fine della guerraSeconda Guerra Mondiale) e ritrovato a casa di [[Licio Gelli]], il quale si recò a Fortezza almeno tre volte prima degli anni settantaSettanta.
Negli anni 1980Ottanta la leggenda dell'oro subì una nuova svolta: l'ingegner [[Luigi Cavalloni]] affermò con sua assoluta certezza che a Fortezza doveva esserci ancora dell'oro. Lui stesso aveva già iniziato a ricercarlo nel [[1977]], ma ci vollero alcuni anni per ottenere le dovute licenze e permessi per accedere al forte che ai tempi era sotto il controllo del [[Ministero della difesa|Ministero della Difesa]] ed utilizzato dall'Esercito Italiano come polveriera. La coincidenza volle che, sempre durante lo stesso anno, il colonnello [[Herbert Kappler]] (tristemente noto per la [[Eccidio delle Fosse Ardeatine|strage delle fosse Ardeatine]], ma anche esecutore del trasporto dell'oro), scappòriuscì dala scappare dall'ospedale militare del Celio. L'allora giudice istruttore di Trento, Carlo Palermo, aprì nel [[1983]] aprì un'inchiesta giudiziaria, dovenella quale si ipotizzava che l'ingegnere Cavalloni avesse barattato l'evasione di Kappler con i segreti dell'oro di Fortezza. Ma ilIl tutto si concluse con un nulla di fatto.
A validazionevalidare dila tesi sulla sparizione dell'orodel prezioso metallo, fu ritrovato, il 15 novembre [[2005]] nel bunker che custodiva l'oro, uno stampo per lingotti, senza il marchio per punzonarepunzonatura ildel lingotto, oltrestesso. cheSullo lastampo presenzafurono diritrovati sedimenti di carbone e di piombo (testimonianzaprova che all'interno del bunker, si è certamente fuso del materiale), e di piombo.
=== Un'altra versione ===
Un'altra versione vederiporta cifre diverse: si parla di 117 tonnellate d'oro in lingotti e monete. In questa versione si dice che le tre chiavi furono affidate, 2una aiciascuna, a due funzionari della succursale di Bolzano della Banca d'Italia, e la terza al comando tedesco.
Nell'aprile del 1943, 23 tonnellate di oro in lingotti furono spedite in Svizzera,. 10 servivanosarebbero servite a pagare i debiti contratti prima della guerraGuerra dall'industria di Stato italiana, altre 12 finirono a [[Basilea]], sul conto dei Regolamenti internazionaliInternazionali. La [[Repubblica Sociale Italiana]] aveva accordato al ''Reich'' di trasferire a Berlino una parte della riserva aurea nazionale, e quindied altre 50 tonnellate partirono da Fortezza. Una seconda spedizione era prevista nell'ottobre del '441944, ma saputolo, il funzionario della Banca d'Italia, signor Bombasaro, si recò a Trento e inviò a Bari un messaggio cifrato al Comando Alleato, che subito rispose bombardando Fortezzail pressoForte laed cuiil stazionepaese. sembravaPresso fossela giàlocale stazione l'oro era già stato caricato su vagoni blindati. Qualche giorno più tardi, un sedicente Comitato della Croce Rossa Internazionale prese in consegna l'oro per portarlo in Svizzera dove, pare, non arrivò mai.
Tirando le somme traTra realtà e leggenda, a Fortezza dovevanosarebbero dovute rimanere circa 24 tonnellate d'oro. Da un rapporto segreto dell'agosto del '46,1946 sembra che il Comando Alleato, che aveva raggiunto Fortezza i primi di maggio del '451945, alla presenza dei funzionari della Banca d'Italia che possedevano 2 delle tre chiavi, procedettero al ritiro dell'oro;: ne ritrovarono 2222941 tonnellate e 941 chili,chilogrammi dei 117 iniziali117000 partiti da Roma.
Testimonianze riportarono, a più riprese nel corso degli anni, la presenza di ingenti quantità di oro fuso in lingotti nascosto in tunnel e cunicoli murati, gli ingressi celati alla vista.
Quindi anche secondo questa versione i conti tornerebbero; ma testimoni nel corso degli anni sostenevano di aver visto oro in cunicoli nascosti e poi murati. Anche che oltre all'oro di Roma, facesse parte del tesoro anche i preziosi trafugati agli ebrei.
I lingotti con marchio del ''Reich'' vennero ottenuti non soltanto tramite fusione di monete e lingotti proprietari della Banca d'Italia, ma anche tramite fusione di gioielli, protesi dentali, ed altri possedimenti trafugati ai detenuti nei campi di concentramento.
== Note ==
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