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Anche le categorie privilegiate erano inquiete: l'accesso di massa all'insegnamento superiore aveva creato numerose difficoltà alle università, con problemi di locali, di mancanza di materiali, di trasporti, e il governo riparlava di selezione all'accesso, cosa che inquietava gli studenti.
 
=== Contesto politico ===
Sul piano politico il movimento nacque in una fase di stanchezza della repubblica gollista, che durava ormai da 10 anni. Nel [[1965]], al momento delle prime elezioni presidenziali a [[suffragio universale]] diretto tenutesi dal [[1948]]<ref>Si tratta delle elezioni che, dopo il rovesciamento della [[Monarchia di luglio]], portarono alla presidenza della Repubblica Luigi Napoleone Bonaparte, il futuro [[Napoleone III]].</ref>, il generale de Gaulle si era ritrovato - a sorpresa - in [[ballottaggio]] con [[François Mitterrand]]. Alle elezioni legislative del [[1967]] la maggioranza gollista all'Assemblea nazionale si era ridotta ad un solo seggio. I centristi come [[Valéry Giscard d'Estaing]] condivano di riserve critiche il loro sostegno al regime (il «si, ma» del 1967). I democratici cristiani di [[Jean Lecanuet]] rimanevano ostili. Tutta la destra non perdonava al generale il processo di [[Regime di Vichy|Vichy]]<ref>L'epurazione giudiziaria contro i [[Collaborazionismo in Francia|collaborazionisti]] del regime di Vichy era cominciata ad [[Algeri]] già prima della liberazione, con l'ordinanza emessi il 18 agosto 1943 dal [[Comitato francese di Liberazione nazionale]] (CFLN), presieduto dal generale de Gaulle e da [[Henri Giraud|Henri-Honoré Giraud]]. L'esecuzione della condanna a morte per tradimento di uno dei primi processati, l'ex ministro dell'Interno [[Pierre Pucheu]], fu eseguita già il 20 marzo 1944. Secondo l'inchiesta governativa condotta nel 1948 sulle epurazioni giudiziarie le condanne a morte eseguite furono 791.</ref> e l'abbandono dell'[[Guerra d'Algeria|Algeria francese]]. I gollisti di sinistra erano irritati dal mantenimento all'[[Hôtel Matignon]] di [[Georges Pompidou]], ritenuto troppo conservatore. Quanto a quest'ultimo una sorda rivalità l'opponeva al suo presidente, nell'attesa silenziosa della successione. La stanchezza dell'opinione pubblica di fronte a questa situazione era ben descritta da uno slogan del 13 maggio 1968: «Dix ans, ça suffit!» (Dieci anni, può bastare!).