Enrico di Fiandra: differenze tra le versioni

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Sua madre, Margherita, morì nel [[1194]], come ci confermano gli ''Annales Blandinienses''<ref name=Blandiniense>{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000872.html?pageNo=30&sortIndex=010%3A050%3A0005%3A010%3A00%3A00&zoom=0.50#ES Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus V, Annales Blandinienses, anno 1192, pagina 30] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170426060105/http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000872.html?pageNo=30&sortIndex=010%3A050%3A0005%3A010%3A00%3A00&zoom=0.50#ES |date=26 aprile 2017 }}</ref>; secondo il ''Gisleberti Chronicon Hanoniense'', la contessa si trovava a Male (oggi quatrtiere di [[Bruges]]), dove si ammalò gravemente<ref name=Gisleber>{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000859.html?pageNo=589&sortIndex=010%3A050%3A0021%3A010%3A00%3A00#ES Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXI, Gisleberti Chronicon Hanoniense, pagina 589] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170426060431/http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000859.html?pageNo=589&sortIndex=010%3A050%3A0021%3A010%3A00%3A00#ES |date=26 aprile 2017 }}</ref>, e dove morì il 15 novembre<ref name=Gislebe>{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000859.html?pageNo=589&sortIndex=010%3A050%3A0021%3A010%3A00%3A00#ES Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXI, Gisleberti Chronicon Hanoniense, pagina 589, nota a margine] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170426060431/http://www.dmgh.de/de/fs1/object/goToPage/bsb00000859.html?pageNo=589&sortIndex=010%3A050%3A0021%3A010%3A00%3A00#ES |date=26 aprile 2017 }}</ref> e fu sepolta a Bruges, nella chiesa di San Donato<ref name=Gisleber/>.<br>Suo fratello Baldovino, il figlio maschio primogenito, sempre secondo il ''Gisleberti Chronicon Hanoniense'', divenne così Baldovino IX, conte delle Fiandre<ref name=Gisleber/>, anche se il governo della contea continuò ad essere esercitato dal padre.
 
Suo padre, Baldovino V, conte di Hainaut e conte di Namur, ancora secondo il ''Gisleberti Chronicon Hanoniense'', dopo lunga malattia morì a [[Mons]] il 17 dicembre [[1195]] (''1195, mense Decembri, 12 kal. ianuarii'')<ref name=Gisleb>{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000859_00610.html?sortIndex=010%3A050%3A0021%3A010%3A00%3A00#ES Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXI, Gisleberti Chronicon Hanoniense, pagina 600] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160311034350/http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000859_00610.html?sortIndex=010:050:0021:010:00:00#ES |date=11 marzo 2016 }}</ref>; suo fratello Baldovino, il figlio maschio primogenito, gli succedette, nella contea di Hainaut, come Baldovino VI<ref name=Gisle>{{la}} [http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000859_00611.html?sortIndex=010%3A050%3A0021%3A010%3A00%3A00#ES Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, tomus XXI, Gisleberti Chronicon Hanoniense, pagina 601] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160801003008/http://www.dmgh.de/de/fs1/object/display/bsb00000859_00611.html?sortIndex=010%3A050%3A0021%3A010%3A00%3A00#ES |date=1º agosto 2016 }}</ref>, mentre nella contea di Namur gli succedette il figlio maschio secondogenito, [[Filippo I di Namur|Filippo]]<ref name=Gisle/>.
 
Il 23 febbraio [[1200]], Enrico prese l'impegno di partire per la Terra Santa, assieme a suo fratello, il [[Conti di Fiandra|Conte di Fiandra]] e di [[Conti di Hainaut|Hainaut]], [[Baldovino I di Costantinopoli|Baldovino]] e a suo cognato, il [[Sovrani di Champagne|conte di Champagne]] e di [[Brie (regione)|Brie]], [[Tebaldo III di Champagne|Tebaldo III]]<ref name=Nicol>D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, pag. 504</ref>, a cui fu concordemente assegnato il comando della [[quarta crociata]]<ref name=Nicol/>. I due anni successivi furono impiegati per preparare la spedizione.<br>Dopo essere partiti nel [[1202]], la [[IV Crociata|Crociata]], nel [[1203]], era stata deviata verso [[Costantinopoli]], per sostenere [[Alessio IV Angelo|Alessio Angelo]] a conquistare il trono di Costantinopoli contro lo zio, l'imperatore [[Alessio III Angelo]], che aveva deposto il proprio fratello e padre di Alessio, l'imperatore [[Isacco II Angelo]]<ref>D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, pagg. 507 - 509</ref>; dopo che Alessio, divenuto nel frattempo Alessio IV, nel febbraio del [[1204]], era stato imprigionato e strangolato, al trono era salito [[Alessio V Ducas]]<ref>D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, pag. 511</ref>, che ripudiò tutti gli accordi presi coi Crociati<ref name=Nico>D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, pag. 512</ref>, che decisero di combattere e ci fu un trattato tra i capi dei crociati tra cui, Baldovino, il [[Doge di Venezia]], [[Enrico Dandolo]] e [[Bonifacio I del Monferrato|Bonifacio del Monferrato]], per la spartizione del bottino, l'elezione di un imperatore latino e la divisine delle province<ref name=Nico/>; i crociati, tra cui Enrico, nel mese di aprile riuscirono a conquistare Costantinopoli e per tre giorni si abbandonarono al saccheggio sfrenato e all'uccisione di circa 2000 abitanti<ref>D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, pagg. 513 e 514</ref> e, dopo la spartizione del bottino, si apprestarono all'elezione dell'imperatore<ref>D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, pag. 514</ref>.<br>La corona imperiale, venne dapprima offerta al [[Doge di Venezia]], [[Enrico Dandolo]], che fu uno degli artefici del dirottamento della crociata su [[Costantinopoli]], ma egli la rifiutò. La scelta quindi rimaneva tra due contendenti: [[Bonifacio I del Monferrato|Bonifacio del Monferrato]], il candidato con più possibilità di avere l'appoggio dei Greci, e suo fratello, Baldovino, giovane, pio e virtuoso, uno dei pochi che aveva intrapreso la crociata senza secondi fini ed osservato con rigore il voto fatto alla partenza; era insomma il leader più popolare nell'esercito crociato e, soprattutto, aveva l'appoggio del doge Dandolo; la scelta ricadde infine su di lui e il 9 maggio [[1204]] fu eletto imperatore e incoronato il 16 maggio, in [[Basilica di Santa Sofia (Istanbul)|Santa Sofia]] con una cerimonia che seguì strettamente il cerimoniale Bizantino, dove Bonifacio sostenne la corona durante la cerimonia e prestò omaggio al rivale<ref>D.M. Nicol, "La quarta crociata e gli imperi greco e latino, 1204 - 1261", cap. XIV, vol. III, pagg. 514 e 515</ref>. Essendosi distinto nell'assedio di Costantinopoli e in altre situazioni, ben presto Enrico divenne prominente tra i principi del nuovo Impero Latino di Costantinopoli.