Suessula: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== Età antica ===
Trovandosi in posizione strategica era attraversata dalla [[Via Capua-Rhegium|via Popilia]], la strada più importante dell'antichità nel meridione dnell'[[Italia meridionale]].<ref name="Treccani"/> Fu dominata dagli [[Osci]], e in seguito dagli [[Etruschi]] che la inclusero in una dodecapoli con altri antichi centri della [[Campania]].<ref name="Treccani"/> Fu teatro di diverse battaglie tra [[Sanniti]] e [[Civiltà romana|Romani]], che vi tenevano stanziato gran parte del loro esercito per difendersi dai Sanniti.<ref name="Treccani"/>
 
Memorabile fu la [[battaglia di Suessula]] fra Romani e Sanniti sotto le mura di questa città nell'anno [[341 a.C.]]: in essa i Romani comandati dal [[console (storia romana)|console]] [[Marco Valerio Corvo]] sconfissero i Sanniti.<ref name="Treccani"/> Nel [[339 a.C.]] divenne dominio romano come ''[[civitas sine suffragio]]''.<ref name="Treccani"/>
 
In [[repubblica romana|età repubblicana]] fu ''[[Municipio (storia romana)|municipium]]'' e in seguito [[Prefetto (storia romana)|prefettura]] dopo la rovina di [[Capua antica|Capua]], poi colonia militare per decreto di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]].<ref name="Treccani"/>
 
=== Età medievale ===
Nell'[[alto medioevo]] fu sede vescovile e sede di [[gastaldato]] [[longobardi|longobardo]].
[[File:Suessola-Panoramica.jpg|upright=1.8|thumb|Panoramica degli scavi.]]
 
Nell'[[alto medioevo]] fu sede vescovile e sede di [[gastaldato]] [[longobardi|longobardo]].<ref name="Treccani"/>
Nell'anno [[880]] fu distrutta dai [[Saraceni]].
[[File:Suessola-Panoramica.jpg|upright=1.8|thumb|Panoramica scavi]]
 
Nell'anno [[880]] fu distrutta dai [[Saraceni]].<ref name="Treccani"/>
Era ricca di monumenti e chiese: i resti dell'antica cattedrale sono rimasti visibili fino alla fine del XVIII secolo. Nel corso di un inesorabile lento declino, gli abitanti progressivamente l'abbandonarono, fino a perdersene praticamente la memoria; a quasi centocinquanta anni dalla distruzione risultava ancora abitata, come risulta da un atto notarile del [[1028]] rinvenuto dallo storico [[Gaetano Caporale]]. Occupata la zona da un bosco detto "Calabricito" [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I]] [[Regno di Napoli|re di Napoli]] ne fece una riserva di caccia fino al [[1830]]; facendovi costruire un edificio detto "Casina Spinelli" (oggi in rovina) nel [[1778]], sui resti dell'antica città. La particolarità della casina sta nel fatto che l'edificio ingloba una torre di epoca longobarda.
 
Era ricca di monumenti e chiese: i resti dell'antica cattedrale sono rimasti visibili fino alla fine del XVIII secolo.<ref name="Treccani"/> Nel corso di un inesorabile lento declino, gli abitanti progressivamente l'abbandonarono, fino a perdersene praticamente la memoria; a quasi centocinquanta anni dalla distruzione risultava ancora abitata, come risulta da un atto notarile del [[1028]] rinvenuto dallo storico [[Gaetano Caporale]].<ref Occupata la zona da un bosco detto name="CalabricitoTreccani" [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I]] [[Regno di Napoli|re di Napoli]] ne fece una riserva di caccia fino al [[1830]]; facendovi costruire un edificio detto "Casina Spinelli" (oggi in rovina) nel [[1778]], sui resti dell'antica città. La particolarità della casina sta nel fatto che l'edificio ingloba una torre di epoca longobarda./>
 
=== Età moderna ===
Occupata la zona da un bosco, detto "Calabricito", il re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando I]] ne fece una riserva di caccia fino al [[1830]]; facendovi costruire un edificio detto "Casina Spinelli" (oggi in rovina) nel [[1778]], sui resti dell'antica città,<ref name="Treccani"/> la cui particolarità sta nel fatto che l'edificio ingloba una torre di epoca longobarda.<ref name="Treccani"/>
 
== Casina Spinelli ed il suo museo ==