Tolleranza zero: differenze tra le versioni
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La Tolleranza zero nei confronti delle trasgressioni minori, come il mancato pagamento del biglietto spazzò via l'idea che la metropolitana fosse una zona senza regole, producendo un'immediata contrazione del numero di crimini, anche gravi<ref name="unitresorrentina">{{cita web |url = http://www.unitresorrentina.org/foto/24-forum/85-la-teoria-delle-finestre-rotte |titolo = La teoria delle finestre rotte |sito = Unitresorrentina.org |accesso = 14 ottobre 2014 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141016033759/http://www.unitresorrentina.org/foto/24-forum/85-la-teoria-delle-finestre-rotte |dataarchivio = 16 ottobre 2014 }}</ref>.
Durante l'applicazione di tale politica, si rilevò un aumento di [[manifestazioni]] non pacifiche nel quartiere [[Bronx]], da parte dei residenti [[afroamericani]]
A parte questa genesi, ''tolleranza zero'', da [[Parola d'autore|modo di dire]] per manifestare la propria fermezza, è diventato un sintagma che designa una linea di politica criminale (o comunque disciplinare), in riferimento a una particolare categoria di trasgressioni come ad esempio nei confronti del fumo. La tolleranza zero viene tipicamente applicata dalle scuole, relativamente a certi ambiti quali la detenzione e l'utilizzo di droghe o di armi. Per esempio, uno studente trovato in possesso di droga o di armi in una scuola che applica la tolleranza-zero incorrerà immediatamente nella massima sanzione prevista. È chiaro che una tale politica richiede una normativa estremamente esplicita; una normativa confusa o generica potrebbe provocare altrimenti grosse conseguenze.
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