Archie Shepp: differenze tra le versioni
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Nel [[1965]] con la pubblicazione di ''[[Ascension (John Coltrane)|Ascension]]'', Shepp e Coltrane diventano gli esponenti di spicco dell'avanguardia newyorchese. Questa situazione diventa emblematica con l'uscita di ''[[New Thing at Newport]]'' in cui una faccia dell'[[Long playing|LP]] è dedicata a Coltrane e l'altra a Shepp. Alcuni critici ritengono che in questa fase Shepp fosse ancora troppo influenzato da Coltrane, e in effetti l'influenza di Coltrane in generale era all'epoca così profonda che quasi nessun sassofonista del tempo è riuscito a evitare che gli fosse mossa questa critica. Nello stesso anno esce anche ''[[Fire Music]]'', in cui si leggono i primi segni dell'afrocentrismo di Shepp. Nell'album viene recitata una poesia su [[Malcolm X]], mentre il titolo è preso dalla tradizione della "musica cerimoniale africana"<ref name=Bettinello>{{cita news|autore=Enrico Bettinello|titolo=20 Essentials: Free Jazz (1961 - 1972)|pubblicazione=[[Blow Up (rivista)|Blow Up]]|data=#203 Aprile 2015|lingua=IT|editore = Tuttle Edizioni}}</ref>. Si nota che Shepp cerca di uscire dai confini del jazz, ma rimane in qualche modo legato alla tradizione del [[bebop]]. Sono notevoli le originali riletture di alcuni [[standard (musica)|standard]] come ''The Girl from Ipanema'' di Jobin.
Anche il disco successivo, nel [[1967]], ''The Magic of Ju-Ju'', prende il nome dalla tradizione africana. All'epoca erano molti i jazzisti afroamericani che stavano prendendo coscienza dell'afrocentrismo e della tradizione musicale del [[Africa|continente africano]]. Shepp continuò a sperimentare lungo tutti gli anni settanta, dando vita a dischi come ''[[Attica Blues]]'' e ''The Cry
Tra la fine degli anni settanta e gli anni ottanta Shepp passa continuamente dal suo percorso alla scoperta della musica tradizionale africana al jazz più tradizionale, incidendo anche con musicisti europei come [[Jasper Van't Hof]]. Nei primi anni novanta suona spesso con il trombettista francese [[Eric Le Lann]] con cui regista ''Live in Paris'' nel [[1995]].
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