D'Afflitto: differenze tra le versioni

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* ''Michele II'' (†1620) 2° Duca di Barrea e 9° Conte di Trivento per refuta del fratello Giorgio, rinnovò il fidecommisso di famiglia su Trivento nel 1613, Patrizio Napoletano; Viceré e Governatore Generale delle armi del Regno di Napoli, Governatore di Chieti (morto in carica). Sposa donna Francesca [[Albizzi|Albrizzi]], figlia di Don Giovanni Antonio II 1° Principe di Avetrana e di Donna Giulia [[Farnese]] dei Duchi di Latera. Con la dote della moglie comprò il feudo principesco di Scanno.
* ''Giovanni Battista'' (†1688), governatore di Afragola, Cava (1645), Foggia (1647), Lucera (1648), Lecce (1654-1657), Catanzaro (1658), giudice civile poi ordinario a Napoli (1661-1662).    
* ''[[Rodolfo d'Afflitto|Rodolfo]]''<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Mario Gaglione|coautori=|titolo=Le Origini della Famiglia d'Afflitto|rivista=Centro Studi Amalfitano|editore=delle Piane|volume=|numero=}}</ref>'','' duca di Castropignano e Campomele, marchese di Frignano Maggiore e Agropoli. Compiuti gli studi giuridici, nel 1834 iniziò la carriera nella amministrazione borbonica come relatore presso la Consulta di Stato. Nel 1844, fu nominato sotto-intendente a Cefalù e poi a Bovino. Nel corso del 1848 fu segretario generale d'Intendenza a Potenza, poi ad Avellino e Napoli. Di simpatie liberali''',''' nell'ottobre 1859 fu arrestato, ma subito rilasciato. Dopo l’ingresso di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] a Napoli, fu prefetto prima a Genova, poi a Napoli (1863, 1869), consigliere provinciale e comunale di Napoli, senatore del Regno (20 gennaio 1861), vicepresidente del Senato (1867 al 1871). Per concessione regia, aveva diritto di abitazione nel palazzo reale di [[Reggia di Capodimonte|Capodimonte]]. Morì il 26 luglio 1872 a Napoli.
 
=== Ecclesiastici ===
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# dei '''d’Afflitto d’Aragona''', patrizi napoletani ascritti al seggio di Nido, discendenti da Antonio (1772, †1850), che sposò la nobile Camilla d'Aragona (1769, †1810), estinti;
# della '''linea di Scala''', patrizi di Scala (1887, 1907), la cui propaggine principale si estinse in Maria Stefania, duchessa di Campomele, duchessa di Castropignano, marchesa di Montefalcone, marchesa di Frignano Maggiore, marchesa di Agropoli (†1914), andata in sposa, nel 1876, a Riccardo Nunziante dei marchesi di S. Ferdinando; la propaggine secondogenita di don Bonaventura, figlio di Matteo, patrizio di Scala (1833-†1904) si è altresì estinta; Di uno dei marchesi d’Afflitto, probabilmente don Bonaventura d'Afflitto dei Principi di Scanno, la pittrice [[Tamara de Lempicka|Tamara de Łempicka]] eseguì due celebri ritratti a Parigi (1925, 1926).
# della '''linea di Ravello''', patrizi di Ravello, discendenti da Diego, nato nel 1797, estinti;
# della '''linea di Amalfi'''<ref>{{Cita web|url=http://www.famiglienobilinapolitane.it/Genealogie/d%27Afflitto.htm|titolo=D'AFFLITTO|sito=www.famiglienobilinapolitane.it|accesso=2020-05-11}}</ref>, patrizi di Amalfi (''maschi'', 1915), marchesi (''maschi primogeniti'', D.R. 16 febbraio 1922), alla quale appartenne Camillo (1818-†1899), figlio di Raffaele e di Carolina Lanzetta Sforza, Capitano dell’esercito borbonico nel III Reggimento Dragoni (1859), patrizio di Amalfi, dal quale sono poi discesi il marchese Francesco (1861-†1934), da cui Camillo II (1890-†1949), da cui il Francesco II (1921-†1996), fu ufficiale dell’esercito e Croce di guerra, da cui Camillo III (1951-†2008). L’attuale capofamiglia è il marchese Cosimo (1996-). Di uno dei marchesi d’Afflitto, probabilmente Camillo II, la pittrice [[Tamara de Lempicka|Tamara de Łempicka]] eseguì due celebri ritratti (1925, 1926).
 
== Feudi in titolarità ==