Jacques Courtois: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Jacques Courtois, Soprannominato il '''Borgognone''', nacque nel febbraio del 1621 a [[Saint-Hippolyte (Doubs)|Saint-Hippolyte]], nella [[Franca Contea]]. Ricevette le prime lezioni di pittura dal padre Jean Courtois. Il fratello [[Guillaume Courtois|Guillaume]] fu pure pittore di buon nome. Condotto ancora giovane (1635) a Milano, servì per tre anni nell'esercito spagnolo disegnando fra marce e battaglie, sul modello di [[Jacques Callot]], scene di combattimento, paesaggi e costumi guerreschi. Poi, lasciate le armi e trasferitosi nel 1639 a [[Bologna]], entrò alla scuola del pittore lorenese Jérôme Colomès e successivamente a quelle di [[Guido Reni]] e di [[Francesco Albani]], passando dalla pittura di battaglie ai soggetti mitologici e religiosi. Ma ritornò presto al alle scene di battaglia durante un breve soggiorno a Firenze presso due pittori olandesi, Crabat e Monsù Montagna, e a Roma, seguendo l'esempio di [[Michelangelo Cerquozzi]], il migliore pittore di battaglie vivente in Italia nei primi decenni del '600.
Soprannominato il '''Borgognone''' delle battaglie, proveniva dal Contato di Borgogna detto [[Franca Contea|Franche-Comté]] (Franca Contea), all'epoca possedimento asburgico. Ebbe le sue prime lezioni di pittura dal padre Jean Courtois.
 
A Roma strinse amicizia anche con [[Pieter van Laer]], detto il Bamboccio, al quale talora sembrò ispirarsi nelle sue scene popolari; nella pittura religiosa non fu estraneo agli influssi di [[Pietro da Cortona]]. Alla morte della moglie Maria Vaiani, ritornò per breve tempo in patria e di là, dopo un lungo viaggio durato ben tre anni, tornò in Italia: a [[Venezia]], dove fu chiamato da [[Nicolò Sagredo]] per dipingere nella sua galleria storie sacre; a Bergamo, dove soggiornò ininterrottamente presso i conti Vecchi dal 1647 al 1649, lasciandovi parecchie ''Battaglie'', due pale d'altare e un bellissimo ritratto di armigero; a Firenze, protetto e onorato di molte commissioni da [[Mattias de' Medici]]. Nel 1657 entrò nella [[Compagnia di Gesù]] a Roma, visse nel noviziato di S.Andrea a Monte Cavallo e presso la Casa dei Gesuiti. Una delle prime realizzazioni di questo periodo fu la serie di sei "battaglie vinte per l'intercessione della Vergine Maria" che si trovano nella Cappella primaria del [[Collegio Romano]]. Contribuì anche alla decorazione murale dei corridoi degli appartamenti di Sant'Ignazio (la casa professa di Gesù). Nel 1672, su richiesta del Superiore Generale, preparò gli schizzi per la decorazione dell'abside della [[Chiesa del Gesù]], ma non poté portare a termine l'opera a causa del declinare della sua salute. Morì a Roma il 14 novembre 1676.
Nel [[1636]] a [[Milano]], si arruolò nell'esercito spagnolo e vi rimase fino al [[1639]]; poi, avendo molta predisposizione per la pittura, iniziò a dipingere cambiando maestri al variare della città in cui si trovava.
 
[[Gian Lorenzo Bernini]] così commentò: "Tra i pittori di quel tempo in Europa , nessuno ha equagliatoeguagliato Courtois nell'espressione grafica dell'orrore della battaglia ".<ref>{{cita (libro|cognome=Salvagnini,|nome=F.A., |titolo=I pittori borgognoni, Cortese, |città=Roma, |anno=1937, |p.&nbsp;=185).}}</ref>
Studiò a [[Bologna]] presso [[Jérome Colomès]], lavorò con [[Guido Reni]] e [[Francesco Albani]] e a [[Firenze]] con [[Jan Asselyn]], un pittore olandese specialista in scene di battaglia.
 
A [[Verona]], [[Firenze]] e [[Venezia]] dipinse opere di vario genere.
 
Giunto a [[Roma]] nel [[1640]], ebbe modo di vedere in [[Città del Vaticano|Vaticano]] la "Battaglia di Costantino", dipinta da [[Giulio Romano]], Quest'opera, che gli piacque moltissimo, e gli anni passati al servizio dell'esercito spagnolo lo spinsero a specializzarsi nel genere delle battaglie, divenendo celebre per il suo modo di esprimersi e di colorire "sorprendentemente vero".
 
Si trasferì in seguito a [[Siena]], dove si sposò nel [[1647]] con Ana Maria o Maria Vaiani, figlia di un pittore fiorentino, più anziana di 17 anni, della quale si diceva che fosse gelosissimo. Alla morte improvvisa di lei nel [[1654]], si diffuse la voce che l'avesse avvelenata. Si ritirò presso i Padri della [[Compagnia di Gesù]] ed in seguito divenne fratello coadiutore gesuita.
 
Ritornato a [[Roma]], visse nel noviziato di S.Andrea a Monte Cavallo e presso la Casa dei Gesuiti. Una delle prime realizzazioni di questo periodo fu la serie di sei battaglie "vinte per l'intercessione della Vergine Maria" che si trovano nella Cappella primaria del Collegio Romano. Contribuì anche alla decorazione murale dei corridoi degli appartamenti di [[Ignazio di Loyola|Sant'Ignazio]] (la casa professa di Gesù).
 
Nel [[1672]], su richiesta del Superiore Generale, preparò gli schizzi per la decorazione dell'abside della Chiesa di Gesù, ma non poté portar a termine l'opera a causa del declinare della sua salute. Morì a [[Roma]] il 14 novembre [[1676]].
 
Il fratello Guglielmo ([[Guillaume Courtois]]) fu pittore più completo e di buon nome.
 
Oggi le opere di Jacques Courtois si trovano nei maggiori musei del mondo, il [[Museo del Louvre|Louvre]] a [[Parigi]], la [[Galleria degli Uffizi]] e [[Palazzo Pitti]] a [[Firenze]], il [[Museo del Prado|Prado]] a [[Madrid]], il [[Ermitage|Museo dell'Ermitage]] a [[San Pietroburgo]], etc...
 
[[Gian Lorenzo Bernini]] così commentò: "Tra i pittori di quel tempo in Europa , nessuno ha equagliato Courtois nell'espressione grafica dell'orrore della battaglia " (Salvagnini,F.A., I pittori borgognoni, Cortese, Roma, 1937, p.&nbsp;185).
 
== Opere ==
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* ''Assunzione di Maria'', [[1666]] ca., affresco, decorazione absidale della [[Collegiata di Santa Maria Assunta (Ariccia)|Collegiata di Santa Maria Assunta]] ad [[Ariccia]]
*Madonna con il bambino ed i Santi Antonio, Giacomo e Giovanni evangelista” olio su tavola, (1656), pala d’altare conservata nella chiesa di San Giovanni in [[Villa d’Adda]]
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==