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== Biografia ==
Jacques Courtois,
A Roma strinse amicizia anche con [[Pieter van Laer]], detto il Bamboccio, al quale talora sembrò ispirarsi nelle sue scene popolari; nella pittura religiosa non fu estraneo agli influssi di [[Pietro da Cortona]]. Alla morte della moglie Maria Vaiani, ritornò per breve tempo in patria e di là, dopo un lungo viaggio durato ben tre anni, tornò in Italia: a [[Venezia]], dove fu chiamato da [[Nicolò Sagredo]] per dipingere nella sua galleria storie sacre; a Bergamo, dove soggiornò ininterrottamente presso i conti Vecchi dal 1647 al 1649, lasciandovi parecchie ''Battaglie'', due pale d'altare e un bellissimo ritratto di armigero; a Firenze, protetto e onorato di molte commissioni da [[Mattias de' Medici]]. Nel 1657 entrò nella [[Compagnia di Gesù]] a Roma, visse nel noviziato di S.Andrea a Monte Cavallo e presso la Casa dei Gesuiti. Una delle prime realizzazioni di questo periodo fu la serie di sei "battaglie vinte per l'intercessione della Vergine Maria" che si trovano nella Cappella primaria del [[Collegio Romano]]. Contribuì anche alla decorazione murale dei corridoi degli appartamenti di Sant'Ignazio (la casa professa di Gesù). Nel 1672, su richiesta del Superiore Generale, preparò gli schizzi per la decorazione dell'abside della [[Chiesa del Gesù]], ma non poté portare a termine l'opera a causa del declinare della sua salute. Morì a Roma il 14 novembre 1676.
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