Loris Fortuna: differenze tra le versioni
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Sempre rieletto alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]], nel [[1970]] egli ruppe gli indugi e propose la possibilità di divorziare per gli italiani insieme al collega [[Partito Liberale Italiano|liberale]] [[Antonio Baslini]]. Nonostante l'opposizione della [[Democrazia Cristiana]], Fortuna incassò l'appoggio del PCI, del [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]], del [[Partito Liberale Italiano|PLI]] e della sinistra: il 1º dicembre dello stesso anno la proposta di legge "Fortuna-Baslini" fu approvata con 325 sì (e 283 no) alla Camera e 164 sì (e 150 no) al [[Senato della Repubblica]]. Sempre nel corso della Quinta legislatura ([[1968]]-[[1972]]) si occupò della revisione del diritto di famiglia e chiese l'abolizione degli annullamenti automatici dei matrimoni ad opera del [[Tribunale della Rota Romana]].<ref name=fort/>
Successivamente la DC,
Nella successiva legislatura ([[1972]]-[[1976]]) il deputato socialista fu autore della prima proposta sulla depenalizzazione dell'[[aborto]]: anche su questa proposta la DC propose un [[Referendum abrogativi in Italia del 1981|referendum]] da svolgere il 17 maggio [[1981]], dove le tesi di Fortuna ottennero l'appoggio del 67,9% della popolazione. Un anno prima egli aveva suggerito una serie di modifiche alla legge sul divorzio, con una separazione necessaria ridotta a due anni (senza opposizione di uno dei due), rispetto ai cinque previsti.<ref name=fort/>
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