Rumore: differenze tra le versioni
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Il '''rumore''' è un segnale di disturbo rispetto all'[[informazione]] trasmessa in un sistema, come i [[suono|suoni]], il rumore è costituito da onde di pressione sonora.
Il rumore è prodotto da innumerevoli fonti naturali ed artificiali. Anche in condizioni di apparente silenzio l'[[aria]] è attraversata da onde sonore che non vengono percepite perché troppo deboli oppure al di fuori della gamma udibile. Onde sonore di frequenza inferiore ai 20[[Hertz|Hz]] ([[infrasuono|infrasuoni]]) e superiori a 20KHz ([[Ultrasuono|ultrasuoni]]) non sono percepite dall'[[orecchio]] umano. Generalmente i rumori sono suoni caratterizzati da un andamento di pressione non periodico e armonicamente molto complesso, ma a volte la percezione di [[suono]] oppure di rumore è soggettiva.
▲Il rumore è prodotto da innumerevoli fonti naturali ed artificiali. Anche in condizioni di apparente silenzio l'[[aria]] è attraversata da onde sonore che non vengono percepite perché troppo deboli oppure al di fuori della gamma udibile. Onde sonore di frequenza inferiore ai 20[[Hertz|Hz]] ([[infrasuono|infrasuoni]]) e superiori a 20KHz ([[Ultrasuono|ultrasuoni]]) non sono percepite dall'[[orecchio]] umano. Generalmente i rumori sono suoni caratterizzati da un andamento di pressione non periodico e armonicamente molto complesso, ma a volte la percezione di [[suono]] oppure di rumore è soggettiva.<br />
In generale le sorgenti di rumore (o di suono) sono:
Per la propagazione è necessario un mezzo elastico, nel quale la sorgente crea una successione di onde di rarefazione e compressione, che si muovono con una velocità dipendente solo dalle condizioni del mezzo. Tale successione porta le particelle del mezzo a vibrare attorno alla posizione di equilibrio lungo la direzione di propagazione dell'onda (quindi le onde sonore sono onde longitudinali). Vale la ''legge di Ohm acustica'': Δ p = ρ<sub>0</sub> c v, cioè la pressione sonora è proporzionale alla velocità di oscillazione delle particelle. Da questa formula si può poi ricavare:
:<math>c = \sqrt{\frac{\Delta p}{\Delta \rho}}</math
che, se valutata lungo una trasformazione adiabatica infinitesima (quindi isoentropica), quale è la trasformazione che si può supporre avvenga per il passaggio del mezzo di propagazione tra la zona di compressione e la zona di rarefazione di un'onda sonora, porta ad esprimere la velocità del suono come:
:<math> c = \sqrt{\frac {E_s} {\rho}}</math> con E<sub>s</sub> modulo di comprimibilità isoentropico del mezzo di propagazione.
In particolare per il gas ideale: <math> c = \sqrt {kpv}</math>.<br />▼
Si ricorda che nell'aria la velocità del suono dipende fortemente anche dalla temperatura: in particolare aumenta all'aumentare della temperatura.
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=== Criteri di valutazione del rumore ===
Per prescrivere criteri di tollerabilità al rumore, bisogna studiarne la forma dello [[spettro sonoro]], la durata e il rumore di fondo. Se ci si basa solo sulla pesatura attuata dalla scala fonometrica A, si rischia di porre sullo stesso piano rumori con spettro sonoro differente e quindi diversamente disturbanti.
Si è creato allora un metodo di attribuzione di indice al rumore: si sovrappone lo spettro sonoro ad una serie di curve di riferimento (assomiglianti alle curve isofoniche) e si attribuisce al rumore l'indice di valutazione della prima curva sotto la quale rimane l'intero spettro. Come curve di valutazione si usano le NC (Noise Criteria) negli USA e le NR (Noise Ratings) suggerite dall'ISO.
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