Hack-a-Shaq: differenze tra le versioni

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[[Ben Wallace]] che in carriera ha realizzato solo il 42% dei suoi liberi fu, per esempio, un'altra vittima dell'hack.
 
Il 12 gennaio 2012 i [[Golden State Warriors]] attuarono l'hack a [[Dwight Howard]], allora centro degli [[Orlando Magic]]. Howard arrivò in quella gara a tirare addirittura 39 tiri liberi, il che divenne un record di tutti i tempi NBA, superando i 34 tentativi di WIltWilt Chamberlain in una partita del 1962. Howard prima della gara aveva segnato il 42% dei tiri liberi in quella stagione e il 60% in carriera. Riuscì a realizzare 21 dei 39 tentativi e finì quella gara con 45 punti e 23 rimbalzi. I Magic vinsero per 117-109. <div>La stagione successiva Howard si trasferì ai Lakers. Nella sua prima partita contro la sua ex squadra il 12 marzo 2013 tirò nuovamente 39 liberi a causa dell'hack, realizzandone stavolta 25, record dei Lakers per tentativi di liberi e per liberi realizzati in una gara. I liberi che tirò per l'hack furono esattamente 20, di cui 16 realizzati. </div>
 
Durante i [[NBA Playoffs 2015|Playoffs 2015]], Howard, che militava negli [[Houston Rockets]] fu nuovamente vittima dell'hack, in particolare nella gara 2 valida per la semifinale della Western Conference contro i [[Los Angeles Clippers]]. I Rockets in quella gara tirarono ben 64 liberi, e Howard finì la partita con 8-21 FT. In cambio l'allenatore [[Kevin McHale]] ricambiò la strategia attuandola contro [[DeAndre Jordan]], che era già vittima di hack da tempo viste le sue pessime percentuali dai tiri liberi.