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====L'inizio della guerra====
Gli scontri si intensificarono nel [[1282]]<ref name = "p24" /> e cominciò una vera e propria [[guerra]] fra le due [[Repubbliche marinare | città marinare]]. Due avvenimenti, in particolare, provocarono lo [[scoppio della guerra]]. Il primo fu un attacco da parte di due veloci navi pisane che sequestrarono, vicino a Napoli, una galea di Guglielmo de Mari, insieme al proprietario genovese. La città di Genova chiese la liberazione dell'ostaggio e il risarcimento dei danni provocati, ma non ricevette nessuna risposta<ref>{{Cita | Del Punta | pp. 30-31}}</ref>. Il secondo avvenimento fu l'elezione di Sinuccello della Rocca come conte di Corsica, da parte dei Pisani<ref name = "p31">{{Cita | Del Punta | p. 31}}</ref>. Era anche chiamato Giudice di Cinarca, perché conquistò il castello di Cinarca<ref name = "p31" />. Subito dopo il Giudice di Cinarca cominciò a fare razzie, attaccando chiunque si avvicinava alla Corsica<ref name = "p32">{{Cita | Del Punta | p. 32}}</ref>.<br />
Il comune di Genova riceveva continue lamentele e quindi nel maggio 1282 inviò quattro galee da guerra per combattere Sinuccello della Rocca, che fu sconfitto<ref name = "p32" /> e dovette rifugiarsi a Pisa<ref name = "p33">{{Cita | Del Punta | p. 33}}</ref>. Questa città lo considerava un alleato e quindi lo proteggeva dai genovesi che volevano catturarlo e punirlo<ref name = "p33" />. Allora da Genova partirono trentacinque navi da guerra<ref name = "p33" />, comandate dal'ammiraglio Nicolino Spinola<ref name = "p34">{{Cita | Del Punta | p. 34}}</ref> il 10 agosto 1282<ref name = "p35">{{Cita | Del Punta | p. 35}}</ref>. Vicino alle Secche della Meloria trovarono trentadue galee pisane<ref name = "p35" /> e poi dopo poche ore si ritirarono. Probabilmente furono spaventati dalla flotta pisana. Inoltre i contadini che erano stati arruolati avevano bisogno di dedicarsi alla vendemmia<ref name = "p36">{{Cita | Del Punta | p. 36}}</ref>.<br />
Nel frattempo alcune centinaia di soldati Pisani sbarcarono in Corsica<ref>{{Cita | Del Punta | pp. 30-31. Non è chiaro il numero esatto di soldati e la data di sbarco: Jacopo D'Oria parla duecentosettanta soldati arrivati il 24 agosto mentre Guido da Vallecchia parla di cinquecento uomini sbarcati il 5 settembre.}}</ref> insieme al Giudice di Cinarca e conquistarono moltissimi castelli che erano occupate dai Genovesi. Poi andarono nell'isola di Palmaria, che apparteneva a genova, e la devastarono<ref name = "p37">{{Cita | Del Punta | p. 37}}</ref>. Più della metà della flotta pisana morì per un naufragio, durante il rientro in patria. A questo punto la guerra era inevitabile ed entrambe le città si armarono, cercando di potenziare le loro flotte<ref>{{Cita | Del Punta | pp. 38-39}}</ref>.