Epidittico: differenze tra le versioni

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*genere giudiziario (γένος δικανικόν, ''genus iudiciale''),<ref name="Biondi" /> il primo a essere nato, si usa nei tribunali durante i processi e il suo fine è accusare o difendere secondo il criterio del giusto.
*genere deliberativo (γένος συμβουλευτικόν, ''genus deliberativum''),<ref name="Biondi">I. Biondi, ''Storia e antologia della letteratura greca'', Firenze 2004, vol. 2A.</ref> il genere che si usa quando si deve parlare davanti a un'assemblea politica, quando cioè si deve consigliare i membri della comunità secondo il criterio dell'utile, oppure sconsigliarli dimostrandone l'inutilità o il danno potenziale.
*genere epidittico (γένος ἐπιδεικτικόν, ''genus demonstrativum''), il genere inventato, secondo Aristotele, da [[Gorgia]], viene usato quando si deve tenere un elogio o il biasimo di qualcuno, o comunque si deve parlare davanti a un pubblico. <br />Per maggiori informazioni, vedi Olivier Reboul, "Introduzione alla Retorica", Il Mulino, Bologna, 1996, pp. 66-68 et passim. Vedi anche Perelman-Tyteca, "Trattato dell'argomentazione", Einaudi, Torino, 1966, passim.
 
Sono detti epidittici anche alcuni [[epigrammi]] che trattano di argomento vario, generalmente di argomento narrativo, sia esso di tipo storico o di finzione. Tuttavia, secondo la convincente analisi di Marc Lauxtermann, tale catalogazione sarebbe stata introdotta solo dai dotti bizantini che si occuparono della redazione dell'[[Antologia Palatina]] e non corrisponde infatti a nessun genere epigrammatico antico a noi noto. Pertanto, al giorno d'oggi la definizione di epigramma epidittico si utilizza per lo più per convenzione che per effettiva aderenza alla definizione di una categoria di epigrammi.
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==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
*Olivier Reboul, ''Introduzione alla retorica'', Il Mulino, Bologna, 1996
*Chaïm Perelman, Lucie Olbrechts-Tyteca, ''Trattato dell'argomentazione'', Einaudi, Torino, 1966
 
 
== Collegamenti esterni ==