Data journalism: differenze tra le versioni
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Nel [[1975]] è nata negli Stati Uniti una struttura, l'IRE (Investigative Reporters and Editors), che aiuta, sostiene e raccoglie le inchieste dei giornalisti che operano con le tecniche del giornalismo di precisione. L'IRE organizza seminari, assegna annualmente il premio Philip Meyer<ref>{{Cita web |url=https://www.ire.org/category/philip-meyer-journalism-awards |titolo=Premio Philip Meyer, organizzato dall'IRE |accesso=20 febbraio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110313201848/http://www.ire.org/category/philip-meyer-journalism-awards |dataarchivio=13 marzo 2011 |urlmorto=sì }}</ref> alla miglior inchiesta di giornalismo di precisione e offre database, banche dati, numeri ed elaborazioni dei censimenti per i giornalisti che vi sono iscritti. È guidata da un comitato presieduto dal direttore della scuola di giornalismo dell'Illinois, Brant Houston.
Dalla metà degli anni novanta le Università americane e le loro Scuole di giornalismo hanno aperto corsi di "Giornalismo di precisione". Il primo in ordine di tempo è stato creato nel 1981 dallo stesso Philip Meyer presso la Scuola di Giornalismo e Comunicazione dell'Università del Nord Carolina a Chapell Hill<ref>[http://www.jomc.unc.edu/
Nonostante il data journalism sia un fenomeno relativamente nuovo, una delle sue evoluzioni potrebbe derivare dall'utilizzo dei dati provenienti dai sensori; si è iniziato infatti a parlare di ''[[Sensor Journalism]]'': giornalismo basato cioè sui dati ricavati non più (o non solo) da banche dati, statistiche, siti di open data, ma raccolti autonomamente da dispositivi fissi e mobili e potenzialmente aggiornabili in tempo reale.<ref name="ReferenceA"/>
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