Lu'lu'a al-Faysal Al Sa'ud: differenze tra le versioni

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== Attivista per i diritti delle donne ==
La principessa Luʾluʾa ha dedicato la sua vita al miglioramento del benessere delle donne in Arabia Saudita, in particolare nel campo dell'istruzione. Fa parte della Società filantropica per le donne al-Nahḍa (ossia "Rinascita") di [[Riad]] dal 1970. Dal 1990 al 1999, ha assistito la madre nella supervisione della Scuola Dār al-Ḥannān ({{arabo|دار الحنان|"Casa della Compassione"}}) di [[Gedda]], il primo istituto superiore privato del regno. Nel 1999, con la madre e i fratelli, ha contribuito a fondare il Collegio ʿEffat (ora Università ʿEffat).<ref name="board">{{cita web|titolo= Board of Founders|url=http https://www.effatuniversity.edu.sa/indexEnglish/About/Governance/Pages/default.php?option=com_content&task =view&id=287&Itemidaspx =274|editore= Effat University|accesso=220 maggiogiugno 2020 2011|urlmorto=sì}}</ref> Era coinvolta in tutte le fasi della fondazione del collegio, della raccolta fondi, dello sviluppo del programma di studi e della supervisione dell'assunzione dei docenti e del personale.<ref name="holyoke">{{cita news|titolo=Ireland's President Is Commencement Speaker|url=http://www.mtholyoke.edu/news/stories/5681253|editore=Mount Holyoke College|data=6 aprile 2009|accesso=2 maggio 2011}}</ref> Attualmente è Vice presidente del Collegio dei Fondatori e del Consiglio di fondazione dell'ateneo e supervisore generale dello stesso.<ref name="board"/> Nel 2005, si è fatta fotografare dai media occidentali per la prima volta.<ref name="igonorance"/>
 
Nel 2007, durante una sessione pubblica del [[Forum economico mondiale]], ha parlato contro il divieto di guidare a cui le donne del suo paese sono ancora vincolate.<ref name="drive"/> Oltre a chiedere maggiori diritti per le donne saudite, lavora anche contro le idee sbagliate circa le donne del suo paese che esistono nell'Occidente. Sostiene che alle donne musulmane sono concessi uguali diritti fra loro, ma non necessariamente i loro stessi diritti.<ref name="igonorance"/>