Fuoco alla paglia: differenze tra le versioni

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== Analisi ==
La novella è la storia dell'espiazione di Simone che, guidato da Nàzzaro, riesce ad oscurareoscura la sua componente avara e smaniosa per iniziare a vivere in una condizione armoniosa ed equilibrata. Infatti, all'inizio della novella il protagonista si trova in una situazione ambigua: in primo luogo, il rapporto con la natura è compromesso poiché egli, abituato a trovarsi in una posizione attiva nei suoi confronti, non riconosce più limiti nel suo sfruttamento. In secondo luogo, anche i rapporti umani sembrano compromessi: egli, abituato esclusivamente al dominio e al comando, non riesce più ad instaurare interazione amichevole se non con il suo asino. Per ricongiungersi con la natura e la società, la soluzione di Nàzzaro sembra ricordare uno sconvolgimento dei canoni sociali: è necessario, infatti, che egli acconsenta ad un disfacimento degli elementi cardine della sua vita precedente, come la famiglia, i rapporti economico-sociali basati sulla proprietà privata e lo sfruttamento degli animali. In questa novella è evidente che Pirandello dichiara il disfacimento dei rapporti sociali. Avendo, quest'ultimo, un'attitudine letteraria nell'osservare la realtà circostante, interpreta solitudine e dolore come conseguenza della logica sovrana del profitto e di uno sfruttamento totalizzante. È una critica chiara e diretta alla società borghese e ai suoi fondamenti; prescinde da fini politici e mira ad elogiare valori come la semplicità, l'amore per la natura ed il rispetto per il prossimo come pilastri fondamentali di ogni tipo di organizzazione sociale. <ref name=":2">{{Cita libro | Raffaele | Messina | Novelle | 1993 | Marco Derva | | capitolo=Fuoco alla paglia | pp=57-58}}</ref>
 
=== Sistema dei personaggi ===