Cilla Back: differenze tra le versioni

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L'archeologia dell'umano di Back è dunque interessata agli stati profondi della mente e della coscienza degli esseri umani, all'impeto e agli stati turbolenti dell'animo, perché vuole indagare ciò che sta alla base delle azioni o delle parole che appaiono manifeste ed evidenti.
 
Il palcoscenico diventa così uno spazio di elaborazione simbolica e condizione fondante del suo lavoro teatrale. In cui l'“ antirealismo“antirealismo espressivo” interroga e mette in discussione le convenzioni teatrali, ma senza troppo timore di tradire le aspettative più tradizionali<ref name=":0" />.
 
Cilla Back ricorda la funzione catartica del teatro, e osserva che la catarsi è un processo doloroso. Infatti quando le chiedono se il teatro deve occuparsi del tema del morboso e del patologico, della malattia e della follia; risponde che malattia e follia sono parole che non le piacciono. Piuttosto preferisce usare la parola italiana “ferita”. Questo perché i drammi si basano sul conflitto e un conflitto lascia sempre sul corpo una ferita e una cicatrice<ref name=":3" />.
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* il Théâtre National de Bretagne ([[Rennes]], [[Francia]]), coordinatore del progetto;
* il Théâtre de la Place ([[Liegi]], [[Belgio]]);
* [[Emilia Romagna Teatro|Emilia -Romagna Teatro Fondazione]] ([[Modena]], [[Italia]]);
* la Schaubühne Am Lehniner platz (Berlino, [[Germania]]);
* il Centro Cultural de Belém (Lisbona, [[Portogallo]]);
* Tutkivan Teatterityön Keskus &nbsp;– Centro per la pratica e ricerca teatrale (Tampere, [[Finlandia]])
 
All'interno del progetto europeo Prospero, Cilla Back ha partecipato anche con la sua opera “Hilda”, la cui produzione è stata ospitata anche a Lisbona e alla Schaubühne di Berlino<ref name=":4" /><ref name=":5" />.