Locri Epizefiri: differenze tra le versioni
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Uno dei templi interni alla cinta muraria è il Tempio ionico di Marasà, una costruzione databile attorno al VI-V secolo a.C.
Tra i maggiori rinvenimenti statuari vi è il gruppo marmoreo dei Dioscuri a cavallo, esposto nel [[Museo nazionale della Magna Grecia]] di [[Reggio Calabria]]. Si tratta di una imponente scultura raffigurante un Dioscuro che scende da un cavallo impennato sorretto da un tritone con la barba, il busto umano coperto da un panno e il resto del corpo con sembianze di pesce. Nello stesso Museo, oltre ai numerosi reperti provenienti dagli scavi effettuati nella zona dell'antica colonia greca, sono esposte alcune antefisse a testa di [[sileno]], che forse coronavano a scopo decorativo la scena del Teatro. Nella cella tesauraria del santuario della Mannella dedicato a [[Persefone|Kore]]-[[Persefone]] sono state trovate numerose tavolette
Secondo molti studiosi, il celebre [[Trono Ludovisi]] proviene proprio dal tempio ionico di Afrodite di contrada Marasà dell'antica ''polis.'' Del resto un frammento di pínax, quadretto votivo in terracotta del 470-60 a. C.circa rinvenuto nel tempio di Persefone in contrada Mannella presso Locri e attualmente nel Museo della Magna Grecia a Reggio Calabria, mostra parte di una figura femminile pressoché identica a una delle due donne rappresentate sui lati del Trono Ludovisi.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Pino|cognome=Blasone|titolo=Locri, divinità al femminile|lingua=en|accesso=2020-01-22|url=https://www.academia.edu/930860/Locri_divinit%C3%A0_al_femminile}}</ref>
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