Attilio Frizzi: differenze tra le versioni
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Era un jolly d’attacco. Pur non essendo di grande stazza (era alto meno di un metro e settanta centimetri), si dimostrò un calciatore dall'indole combattiva, qualità che non di rado gli procurava infortuni.<ref name=rigoristainfallibile>{{cita news|autore=Valerio Arrichiello|url=https://www.ilsecoloxix.it/sport/2020/07/10/news/frizzi-il-rigorista-infallibile-che-cambio-le-regole-del-penalty-1.39067863|titolo=Frizzi, il rigorista infallibile che cambiò le regole del penalty|pubblicazione=[[Il Secolo XIX]]|data=10 luglio 2020|data=12 luglio 2020}}</ref>
Era soprannominato ''Pattinella'', in quanto negli uno contro trascinava i piedi per terra, come se indossasse delle pattine, per indurre al fallo i difendenti avversari; il ricorso a questa tecnica, tuttavia, procurò a Frizzi l'accusa di essere uno dei primi "simulatori" del calcio italiano.<ref name=rigoristainfallibile/><ref name=ragazzideltuffo
È ricordato anche per essere stato uno dei primi calciatori a disorientare i portieri con delle finte durante le battute dei calci di rigore: ogniqualvolta si presentasse dagli undici metri Frizzi prendeva una rapida rincorsa, si fermava improvvisamente per osservare la direzione in cui si stavano lanciando gli estremi difensori delle squadre avversarie e infine tirava dalla parte opposta. Il successo di tale ''escamotage'' costrinse la FIGC a mutare il regolamento dei penalty, vietando l’interruzione delle rincorse, ma Frizzi si adeguò alla novità, limitandosi a rallentare l'abbrivio anziché stopparsi.<ref name=rigoristainfallibile/><ref name=ragazzideltuffo/>
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