Nell'estate del 1944 ebbe luogo nel Biellese quella che è conosciuta come [[strage della missione StrasseraStrasserra]]. [[Emanuele StrasseraStrasserra]], agente dell'[[Office of Strategic Services|OSS]], era stato inviato in [[Liguria]] dalle forze alleate con il compito di coordinare la lotta partigiana e di consegnare un rapporto agli agenti alleati operanti in [[Svizzera]]. Egli contattò Francesco Moranino e arruolò quattro partigiani. Cinque partigiani della "missione Strassera", sospettati di essere in realtà spie nazifasciste, furono fucilati il 26 novembre [[1944]] in località Portula, attirati in un'imboscata, e due delle loro compagne uccise.
Le vittime furono: Emanuele StrasseraStrasserra, agente del Sud, sbarcato sulla costa ligure da un sommergibile [[Stati Uniti d'America|USA]], all'inizio dell'estate 1944; Gennaro Santucci, partigiano; Ezio Campasso, partigiano; Mario Francesconi, partigiano; Giovanni Scimone: partigiano. Il 9 gennaio [[1945]], furono liquidate le compagne di due dei partigiani uccisi, Maria Santucci e Maria Francesconi: un uomo bussò di notte alla loro porta, esse uscirono e furono uccise con un colpo alla testa, perché stavano per scoprire la verità sulla sorte dei loro mariti{{citazione necessaria}}. Gli assassini cercarono di far ricadere la responsabilità della morte delle due donne sui fascisti.