Mezzano Superiore: differenze tra le versioni
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[[File:Carta XVIII secolo.jpg|thumb|right|il territorio di Mezzani in una carta di [[Smeraldo Smeraldi]] del XVII secolo]]
L'imperatore [[Carlo il Grosso]] nell'880 concesse al Vescovo di Parma [[Guibodo]] le rive dei fiumi [[Po]], [[Parma (torrente)|Parma]], [[Enza]] e [[Taro (fiume)|Taro]] e le isole che si trovavano in essi. Tali privilegi furono poi confermati da [[Ottone III]] nel 973 e da [[Enrico VI di Svevia|Enrico VI]] nel 1195. Per tale motivo, l'isola del Po su cui in seguito sorse Mezzano Superiore fu fin dal principio un possedimento dell'episcopato parmense. L'epoca della sua formazione non è certa, tuttavia l'abate Giovanni Romani<ref name="Romani">{{cita|Romani}}.</ref> menziona un avvenimento accaduto presso il ''"Mezzano del Vescovo"'' già nell'anno 1131. Posteriormente al 1306 si formò più a est una seconda isola dove poi fu insediato il paese di Mezzano Inferiore<ref name="MinardiPaesaggioFrontiera">{{cita|Minardi paesaggio di frontiera}}.</ref>. Prima del congiungimento delle le isole fossero alla riva destra del Po, la sponda del fiume iniziava presso [[Coenzo]] e proseguiva lungo l'[[argine]] di S. Antonio<ref name="SAntonio">{{Cita web|url=https://www.openstreetmap.org/way/267021219|titolo=L'argine di S. Antonio su OpenStreetMap}}</ref>(oggi ridotto a semplice strada di campagna) fino alla maestà di S. Cristoforo di Mezzano Superiore. Una grossa piena che nel 1437 interessò [[Casalmaggiore]] contribuì a saldare definitivamente alla sponda parmense l'isola di Mezzano Superiore ormai separata solo da un ramo interrato del fiume denominato Po vecchio<ref name="Calamità">{{cita|Calamità}}</ref>.
Dal medioevo a oggi il corso del Po si è spostato di diversi chilometri verso nord erodendo la sponda lombarda e formando nuove terre in corrispondenza della riva emiliana. Si può comprendere l'entità di questo mutamento osservando l'attuale distanza dal fiume dai paesi parmensi con toponimo denotante la fondazione alla confluenza di un torrente nel Po: Coltaro (Caput Tari), [[Colorno]] (Caput Lurni), [[Copermio]] (Caput Parmae) e [[Coenzo]] (Caput Entiae)<ref name="Dall'Aglio">{{cita|Dall'Aglio}}.</ref>.
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=== La nascita del paese e la signoria vescovile ===
[[File:wmcm 2.jpg|thumb|left|Mezzano Superiore e il palazzo del Vescovo, particolare di un disegno del XVII secolo]]
Per favorire il popolamento del nuovo territorio di sua proprietà, il Vescovo diede in [[enfiteusi]] i terreni di Mezzano alle famiglie di contadini che si fossero impegnate a coltivarli. L'enfiteusi è un contratto di lunga durata che prevede canoni ridotti in cambio del miglioramento delle terre date in concessione, nel medioevo era pertanto tipico dei terreni marginali appena conquistati alla coltura e di cui si volesse favorire il popolamento<ref name="Borsi">{{cita|Borsi}}.</ref>. Uno dei primi contratti di [[locazione]] di queste terre di cui si abbia notizia risale al 25 novembre del [[1297]], ad opera dell'allora vescovo [[Giovanni da Castell'Arquato]]<ref name="Lasagni">{{cita|Lasagni}}.</ref>. Le prime dimore furono edificate sui terreni più elevati dell'ex isola nei pressi dell'attuale strada provinciale. Come in altri centri lungo le rive del Po troviamo una caratteristica conformazione allungata; le abitazioni si snodano lungo una strada sinuosa che ricalca le antiche anse del fiume<ref name=Borsi /
Alla popolazione del luogo furono concessi anche diversi privilegi fiscali, a differenza degli stati vicini non vennero mai applicate imposte sui fuochi, sulla pesca, sui forni, sui macelli e nemmeno sul commercio di sale, tabacco e [[distillato|acquavite]]. La mancata applicazione di queste tasse permetteva ai Mezzani di costituire una specie di [[zona franca]]. A causa della vendita di merci esentate da dazio, gli abitanti del posto furono spesso accusati dal [[ducato di Parma e Piacenza|Ducato di Parma]] di esercitare il [[contrabbando]]. L'economia però fu sempre essenzialmente legata all'[[agricoltura]], la bassa pressione fiscale consentì ai mezzanesi di apportare migliorie ai propri appezzamenti e di acquistarne nello stato di Parma<ref name="DallOlioGazzetta">{{cita|Dall'Olio Gazzetta}}.</ref>.
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