Mario Benedetti: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Recupero di 1 fonte/i e segnalazione di 0 link interrotto/i.) #IABot (v2.0.1 |
Aggiustamenti |
||
Riga 22:
== Biografia ==
Figlio di
Nel [[1928]] iniziò
Nel [[1945]] entrò a far parte della redazione del settimanale ''Marcha'', dove rimase fino al [[1974]], anno nel quale il giornale fu chiuso dal governo di [[Juan María Bordaberry]]. Nel [[1954]] venne nominato direttore letterario del
Nel [[1949]] divenne membro del consiglio di redazione del
Nel [[1964]] lavorò come critico teatrale e condirettore della pagina letteraria settimanale ''Al servizio delle lettere'' del quotidiano ''La mañana''. Collaborò come umorista nella rivista ''Peloduro''. Scrisse inoltre critiche cinematografiche su ''La tribuna popular''.
Un
Si recò a [[Cuba]] per partecipare come giurato del concorso [[Casa de las America]]s. Fu presente all'incontro con [[Rubén Darío]]. Andò in [[Messico]] per partecipare al II Congresso Latinoamericano degli Scrittori; partecipò inoltre al Congresso Culturale della Havana con la relazione ''Sulla relazione tra l'uomo d'azione e l'intellettuale'' e diventò membro del consiglio di direzione della Casa delle Americhe.
Nel [[1968]] fondò e diresse il Centro di Investigazione letteraria della Casa delle Americhe. Insieme ai membri del [[Tupamaros|Movimento di Liberazione Nazionale – Tupamaros]] fondò, nel [[1971]], il Movimento delle Indipendenze 26 marzo, un raggruppamento che contribuì alla formazione della coalizione delle sinistre [[Fronte Ampio (Uruguay)|Fronte Ampio]]. Benedetti fu dirigente del movimento.
Fu nominato direttore del Dipartimento di Letteratura Ispanoamericana nella Facoltà Studi umanistici e Scienze dell'Università della Repubblica. Pubblicò "Cronaca del '71" (''Crónica del 71''), composto per lo più da una raccolta di editoriali politici pubblicati nel settimanale ''Marcha'', una poesia inedita e tre discorsi letti durante la campagna del Fronte Ampio. Pubblicò anche "I poemi comunicanti" (''Los poemas comunicantes''), con interviste a vari poeti latinoamericani. Nel [[1973]], dopo il colpo di Stato militare dovette abbandonare l'[[Uruguay]] a causa del suo attivo appoggio ai movimenti marxisti; lasciò il suo incarico all'Università e partì per l'esilio a [[Buenos Aires]]. Viaggiò per l'[[Argentina]], il [[Perù]], la [[Spagna]]. Furono dieci lunghi anni che lo videro lontano dalla sua patria e da sua moglie, la quale dovette rimanere in [[Uruguay]] per accudire alla madre ed alla suocera.
La versione cinematografica del suo romanzo ''[[La tregua (Mario Benedetti)|La tregua]]'', diretta da [[Sergio Renán]] (''[[La tregua (film 1974)|La tregua]]''), ricevette, nel [[1974]], la nomination alla quarantasettesima manifestazione del premio Oscar, per il miglior film straniero. Nel [[1976]] tornò a [[Cuba]], questa volta come esiliato, e fece nuovamente parte del consiglio di direzione della Casa delle Americhe. Nel [[1980]] si trasferì a [[Palma de Maiorca]]. Due anni più tardi iniziò una collaborazione settimanale sulle pagine delle opinioni del quotidiano [[El País]]. Nello stesso anno il Consiglio di Stato di Cuba gli concesse onorificenza Orden Félix Varela. Nel [[1983]] si trasferì a [[Madrid]].▼
▲Un'''esperienza di viaggio negli Stati Uniti nel 1959'', e la rivoluzione cubana poi, segneranno la sua produzione negli anni '60, e la sua preoccupazione per le sorti collettive, che lo porteranno ad un progressivo impegno personale. Costretto all'esilio dopo il colpo di Stato del 1973, dal 1980 risiede in Spagna da dove esercita il ruolo di <<coscienza critica>> del proprio paese grazie alle collaborazioni giornalistiche.
▲La versione cinematografica del suo romanzo ''[[La tregua (Mario Benedetti)|La tregua]]'', diretta da Sergio Renán (''[[La tregua (film 1974)|La tregua]]''), ricevette, nel [[1974]], la nomination alla quarantasettesima manifestazione del premio Oscar, per il miglior film straniero. Nel [[1976]] tornò a [[Cuba]], questa volta come esiliato, e fece nuovamente parte del consiglio di direzione della Casa delle Americhe. Nel [[1980]] si trasferì a [[Palma de Maiorca]]. Due anni più tardi iniziò una collaborazione settimanale sulle pagine delle opinioni del quotidiano [[El País]]. Nello stesso anno il Consiglio di Stato di Cuba gli concesse onorificenza Orden Félix Varela. Nel [[1983]] si trasferì a [[Madrid]].
Nel [[2002]] a Roma con il patrocinio dell Ambasciata dell'Uruguay in Italia
▲Torna in Uruguay nel marzo del [[1983]], iniziando il periodo che definì ''desexilio'', tema di molte sue opere. Fu nominato Membro del Consiglio Editori della nuova rivista Brecha, prosecuzione del progetto della rivista Marcha interrotto nel [[1974]]. Nel [[1986]] ricevette il premio bulgaro Hristo Botev, per la sua opera di poeta e saggista. Nel [[1987]] fu premiato a [[Bruxelles]] con il premio Fiamma d'oro di [[Amnesty International]] per il romanzo ''Primavera con un angolo rotto''. Nel [[1989]] fu decorato con la medaglia Haydeé Santamaría dal Consiglio di Stato di [[Cuba]]. Nel [[1997]] fu insignito del titolo di Dottore [[Honoris causa]] dall'Università di Alicante. Il 31 maggio del [[1999]] ricevette il Premio Reina Sofía di Poesia Iberoamericana. Il 29 marzo del 2001 la fondazione Iberoamericana José Martí gli attribuì il Premio Iberoamericano José Martí. Il 19 novembre del 2002 fu nominato cittadino onorario di [[Montevideo]]. Nel [[2004]] gli venne assegnato il [[Premio Etnosur]].
Nel [[2005]] Mario Benedetti pubblicò il libro di poesie
▲Nel [[2002]] a Roma con il patrocinio dell Ambasciata dell'Uruguay in Italia viene presentato presso l'IILA (Istituto Italo Latino Americano) il documentario su e con Mario Benedetti di Alessandra Mosca Amapola e Davide Cremaschi sulla poesia e la vita del poeta dove è egli stesso a raccontarsi. Il documentario verrà presentato in seguito in tutti i principali Festival cinematografici del mondo.
Mario Benedetti divideva il suo tempo tra le sue case in Uruguay e in Spagna, occupandosi dei suoi numerosi impegni. Dopo la morte di sua moglie Luz López, il 13 aprile 2006, a causa della [[malattia di Alzheimer]], Benedetti si trasferì definitivamente nel quartiere Centro di Montevideo, in Uruguay. Per questo,
▲Nel [[2005]] Mario Benedetti pubblicò il libro di poesie "Addii e Benvenuti" (Adioses y bienvenidas). Nell'occasione venne presentato anche il documentario Parole Vere (''Palabras verdaderas''), al quale partecipò in prima persona. Il 7 giugno del [[2005]] si aggiudicò il XIX Premio Internazionale Menéndez Pelayo, e la medaglia d'onore dell'Università Internazionale Menéndez Pelayo. Il premio, concesso dall'[[Universidad Internacional Menéndez Pelayo]], è un riconoscimento all'opera di persone di spicco che si sono distinte nell'attività letteraria e scientifica, sia in lingua spagnola sia in portoghese.
▲Mario Benedetti divideva il suo tempo tra le sue case in Uruguay e in Spagna, occupandosi dei suoi numerosi impegni. Dopo la morte di sua moglie Luz López, il 13 aprile 2006, a causa della [[malattia di Alzheimer]], Benedetti si trasferì definitivamente nel quartiere Centro di Montevideo, in Uruguay. Per questo, Benedetti donò parte della sua biblioteca personale di Madrid al Centro de Estudios Iberoamericanos Mario Benedetti dell'[[Università di Alicante]].
Morì il 17 maggio [[2009]] nella sua casa di Montevideo, a 88 anni.<ref>{{cita web|url=https://www.elpais.com/articulo/cultura/poeta/compromiso/elpepucul/20090517elpepucul_6/Tes|titolo=El poeta del compromiso|editore=elpais.es|data=17 luglio 2009}}</ref>
== Opere ==
'''Racconti'''
* Questa mattina e altri racconti (Esta mañana y otros cuentos), 1949.
|