Invidia: differenze tra le versioni
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<div align="center"><poem>«Fu il sangue mio d'invidia sì riarso
che se veduto avesse uomo farsi lieto,
visto m'avresti di livore sparso.
([[Dante Alighieri]], ''[[Purgatorio]]'', XIV, vv.82-84)</poem> </div>
[[File:Erfurt Sparkasse Fischmarkt Reliefs 5.jpg|upright=0.5|thumb|Il "malocchio" del triste invidioso]]
Il termine '''invidia''' (dal latino ''in'' - avversativo - e ''videre'', guardare contro, ostilmente, biecamente o genericamente guardare male, quindi "gettare il [[malocchio]]")<ref>[[Marco Tullio Cicerone]] definisce l'invidia il «produrre la disgrazia altrui mediante il proprio malocchio»
A volte confusa o compresente con la [[gelosia]] molto simile che differisce perché riferita ad un ambito di carattere affettivo sentimentale<ref>Monia Frandina, Edoardo Giusti, ''Terapia della gelosia e dell'invidia'', Sovera Edizioni, 2007</ref>.
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