Guglielmo I d'Assia-Kassel: differenze tra le versioni

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Guglielmo viene inoltre ricordato dalla storiografia per aver preso assunto al proprio servizio il noto banchiere e finanziere ebreo [[Mayer Amschel Rothschild]] per prendersi cura delle questioni pendenti circa le sue proprietà private e la tematica della tassazione sul suo territorio, concedendogli di fondare la Banca [[Rotschild]], che però pur essendo stata designata a questo ruolo sin dal [[1775]], non venne riconosciuta sino al [[1801]]. Grazie alla fondazione di questa banca da lui patrocinata, Guglielmo riuscì a nascondere gran parte delle fortune ereditate da suo padre dalle razzie operate da [[Napoleone Bonaparte]] sul territorio tedesco, conservandole sino alla Restaurazione. Egli utilizzò anzi tale denaro trasferendolo a Londra ed investendolo a favore dei nemici della Francia, in primis per gli inglesi e poi per gli insurrezionisti portoghesi e spagnoli. Gli interessi su tali somme arricchirono anche il Rotschild che in breve tempo divenne più ricco del suo stesso patrono.
[[Image:Wilhelm I. Kurfuerst von Hessen Boettner.jpg|thumb|left|200px|Guglielmo I d'Assia-Kassel in un ritratto del 1803]]
Nel [[1803]] Guglielmo ottenne il titolo di Elettoreprincipe elettore d'Assia dall'imperatore, ma già dal [[1806]], dopo la [[battaglia di Jena]], il suo territorio venne annesso dal [[Regno di Vestfalia]], governato da [[Girolamo Bonaparte]], fratello di Napoleone, mentre la parte meridionale del paese (composta dalla [[contea di Hanau-Münzenberg]]), venne inizialmente retta da un governo militare francese per poi venire inclusa nel [[Granducato di Francoforte]] (filo-napoleonico) tra il [[1810]] ed il [[1813]]. In un primo momento Guglielmo tentò di mediare alla situazione tramite un suo cugino, [[Carlo Costantino d'Assia-Rheinfels-Rotenburg]], il quale a suo tempo era divenuto generale nell'esercito rivoluzionario francese, ma senza successo e pertanto venne costretto ad intraprendere la via dell'esilio alla volta del territorio dell'[[Holstein]], nell'attuale [[Danimarca]], dove Guglielmo trovò inizialmente rifugio; successivamente ripiegò a [[Itzehoe]] e infine si portò a [[Praga]] dove rimase sino a quando i francesi non vennero cacciati dai confini della [[Germania]], tentando senza successo di riorganizzare le proprie forze e rientrare nei propri domini nel [[1809]]. All'entrata dei francesi nella città di [[Kassel]], diede ordine al capitano [[Wilhelm Mensinges]] di disporre della salvezza del suo denaro all'esterno tramite i Rotschild. Nel 1806, Guglielmo aveva sottoscritto con Napoleone un trattato di neutralità che avrebbe dovuto mantenere il suo stato al di fuori dei contrasti tra la Francia e le altre potenze del blocco centrale europeo, ma dopo la battaglia di Vienna e quella di Jena a cui seguì la [[pace di Tilsit]], il Bonaparte decise comunque di infrangere l'accordo invadendo il territorio tedesco dell'elettore d'Assia. La decisione del Bonaparte di occupare militarmente i suoi territori, era stata dettata essenzialmente dal suo netto rifiuto ad entrare a far parte della [[Confederazione del Reno]] che riuniva i principati tedeschi che avevano deciso di sottomettersi alla Francia napoleonica, conservando in cambio i loro titoli e le loro dignità. A seguito della sconfitta delle armate napoleoniche nella [[Battaglia di Lipsia]], venne restaurato nel [[1813]], e rimase al governo del suo stato sino alla sua morte.
 
===La Restaurazione e gli ultimi anni===