Trinitas terrestris con santi e l'Eterno Padre: differenze tra le versioni

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Secondo un'altra visione dei fatti e seguendo alcune indagini più moderne fatte sulla tela, dove non sono risultati inserimenti in momenti successivi dei santi Bonaventura e Bernardino, l'opera sin dall'origine fu commissionata dalle monache francescane della Trinità, senza mai intrecciarsi con le vicende legate alla vicina [[certosa di San Martino]], dove già nel 1621 si annovera un pagamento al pittore di 40 ducati per l'acquisto di diversi colori (che quindi fa scartare l'ipotesi che possano riferirsi al ''[[San Girolamo e l'angelo del Giudizio (Jusepe de Ribera)|San Girolamo e l'angelo del Giudizio]]'') destinati all'esecuzione di un dipinto di grandi dimensioni, già sin dal principio concepita separatamente dall<nowiki>'</nowiki>''Eterno Padre''.<ref name="Opera" /> La tela della ''Trinitas'' quindi assume una datazione precedente rispetto alla prima versione dei fatti, visto che fu collocata nell'ancona marmorea fazaghiana almeno entro il 1630, mentre la figura dell<nowiki>'</nowiki>''Eterno'' posta in alto assume una datazione intorno al 1635.<ref name="Opera" />
 
A prescindere da quale strada abbiaabbiano percorso ili dipinto affinché confluisseconfluissero nel complesso delle Monache, nel 1813 lale tela fufurono prelevataprelevate dalla chiesa in quanto l'ordine religioso che aveva in affido l'edificio di culto fu soppresso; l'operale opere entròentrarono dunque a far parte della [[collezione Borbone]] e pertanto spostataricollocate nel [[Museo nazionale di Capodimonte]].<ref name="T232" />
 
== Descrizione ==
[[File:Jusepe de ribera, trinità terrestre con eterno padre, 1626-30, Q4763, 01.JPG|thumb|125px|Veduta d'insieme delle due tele]]
Il dipinto della ''Trinitas'', firmato «''Jusepe de Ribera Hispanus / Fecit...''»,<ref name="Opera" /> si staglia tra i capolavori del pittore spagnolo i cui virtuosismi raggiunti anticipano quelli che verranno acquisiti definitivamente solo a partire dal terzo decennio del Seicento, ossia nelle opere di piena maturità artistica del [[Jusepe de Ribera|Ribera]].<ref name=T232/> I passaggi chiaroscurali sono infatti meno evidenti rispetto alle prime opere del pittore, dove il [[tenebrismo]] [[caravaggesco]] appariva più definito e accentuato.
 
La scena ritrae in basso la ''Trinitas terrestris'' (Trinità terrestre), quindi la [[Sacra Famiglia]] al centro ([[Maria (madre di Gesù)|Maria]], [[Bambino Gesù|Gesù Bambino]] e [[san Giuseppe]]), a sinistra sono [[Bernardino da Siena|san Bernardino]] e sullo sfondo [[Bonaventura da Bagnoregio|san Bonaventura]], a destra sono invece [[Benedetto da Norcia|san Benedetto]] e [[Bruno di Colonia|san Bruno]] in primo piano inginocchiato, iconografia quest'ultima ripresa da un'altra tela precedente del Ribera col santo, la ''Madonna col Bambino e san Bruno'' oggi alla [[Gemäldegalerie (Berlino)|Gemäldegalerie]] di [[Berlino]], e che riprenderà ancora in un'altra tavoletta successiva per i padri [[Certosa di San Martino|certosini di San Martino]] dove ritrae il santo mentre riceve la regola.<ref name="Opera" /> Al centro della composizione è uno squarcio di cielo che si apre tra le nubi, passaggio pittorico tipico delle composizioni del Ribera, mentre in alto sono un insieme di angioletti vorticanti con a sinistra la [[colomba dello Spirito Santo]].<ref name="Opera" />

Se si aggiunge alla composizione della ''Trinitas terrestris'' la tela dell<nowiki>'</nowiki>''Eterno Padre'' (dove sono raffigurati [[Dio]] un putto e la [[sfera celeste]]), si configura anche l'iconografia della ''Trinitas coelis'' (Trinità celeste) andando a costruire così un'unica macchina scenografica raffigurante una doppia ''Trinitas''.<ref name="Opera" />
 
== Note ==