Fabio Pusterla: differenze tra le versioni

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Biografia: Inserimento riconoscimento con wikilink alla pagina del Premio Internazionale Eugenio Montale
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Caratterizzata in partenza da un forte influsso espressionista (come ha notato [[Pier Vincenzo Mengaldo]]), ma con venature più pacate che la inseriscono nella tradizione [[Luciano Anceschi|anceschiana]] della [[Linea Lombarda]] ([[Giorgio Orelli]] e [[Vittorio Sereni]]), la poetica di Pusterla è andata sempre più avvicinandosi a una poesia dal forte contenuto civile (si veda in particolare ''Folla sommersa''), mentre l'esperienza di traduzione legata strettamente a [[Philippe Jaccottet]] lo ha portato a una sempre maggior attenzione agli oggetti del quotidiano, alle vite e cose dimenticate (Cfr. ''Le cose senza storia''), rafforzata probabilmente dalla provenienza geografica decentrata (Pusterla è cresciuto in una città di frontiera, [[Chiasso]], e insegna attualmente a [[Lugano]], nella [[Svizzera]] di [[lingua italiana]]). Del suo lavoro come traduttore, condotto attraverso un recupero dei materiali poetici del Novecento italiano, ha scritto [[Pier Vincenzo Mengaldo]]: "si può dire che il poeta ticinese ha realizzato in queste versioni, con nobiltà di patina ma stringatezza di scrittura, un'eccellente triangolazione fra Jaccottet, se medesimo e il senso della lingua poetica italiana".
 
Nel 1985 è stato il vincitore del [[Premio Internazionale Eugenio Montale]], sezione editi.
Nel 2007 gli è stato conferito il secondo più importante premio letterario svizzero (secondo solo al [[Premio Schiller|Gran Premio Schiller]]): il [[Premio Gottfried Keller]]. Nel [[2009]] la "collana bianca" dell'editore [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]] ha pubblicato un'antologia di poesie del periodo 1985-2008, sotto il titolo ''Le terre emerse'', con il quale nel 2009 ha vinto la sezione poesia del Premio Giuseppe Dessì.