Impero ottomano: differenze tra le versioni

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[[File:3 -Murad I map.PNG|sinistra|miniatura|Le conquiste di Murad I]]
 
La vittoria ottomana in [[Kosovo]] nella [[battaglia della Piana dei Merli]], colta nel giugno de 1389, segnò il declino dell'[[impero serbo]] e la fine del suo controllo sulla regione, aprendo la strada all'espansione ottomana in Europa. Il giorno della battaglia segnò anche la morte dei Murad, assassinato dal cavaliere avversario [[Lazar Hrebeljanović]], e la salita al sultanato del figlio [[Bayezid I]].<ref>{{cita|Barbero, 2011|pp. 25-27}}.</ref><ref name=K295>{{cita|Kalisky, 1972|p. 295}}.</ref> Con la conquista del KonsovoKosovo, il baricentro dell'impero si sposta verso ovest e con esso anche la capitale ottomana viene spostata a [[Edirne]] (l'antica Adrianopoli).<ref>{{cita|Barbero, 2011|p. 26}}.</ref> A essa seguì la presa del [[regno di Bulgaria]] nel 1393, grazie alla quale gli Ottomani arrivarono a minacciare l'[[Ungheria]].<ref name=H278/>
 
Il mondo occidentale cristiano, pur percependo il pericolo che l'espansione ottomana poteva rappresentare, poco o nulla fecero per contrastarla, occupati come erano nelle loro guerre interne. Solo il [[re d'Ungheria]] [[Sigismondo di Lussemburgo|Sigismondo]] tentò di fermarli, ma nel 1396 fu sconfitto nella [[battaglia di Nicopoli]], ritenuta l'ultima [[Crociata Hussita|crociata]] su larga scala del [[Medioevo]], anche se non combattuta in [[Terra santa]]. Bayezid, ebbro dalla vittoria, arrivò a minacciare che “avrebbe fatto mangiare i suoi cavalli a Roma, sull'altare di san Pietro”.<ref>{{cita|Barbero, 2011|p. 27}}.</ref><ref name=H278>{{cita|Herm, 1985|p. 278}}.</ref><ref name=K295/> Fedele ai suoi propositi “il Fulmine”, come era stato soprannominato il sultano (in turco ''yildirim''), si spinse fino ai confini con la [[Stiria]], prendendo nel frattempo [[Patrasso]] e il [[Peloponneso]]. Le sue truppe vennero fermate solamente dai [[valacchia|valacchi]] nella [[battaglia di Rovine]] del 17 maggio 1395.<ref name=H278/>