Martin Bernal: differenze tra le versioni

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Una serie di discussioni tecniche con P. Kyle McCarter definirono i contorni del problema: l'analisi [[epigrafe|epigrafica]] di Naveh affermava che la trasmissione doveva essersi verificata non oltre l'XI secolo a.c., in aperto contrasto con tutti i dati storici. In un primo momento, aveva fatto proprio il punto di vista tradizionale secondo il quale la parte semitica del'alfabeto greco si fermasse alla [[Ypsilon|lettera ''Ypsilon'']] e che la [[Terminus post quem|data al più tardi]] della trasmissione alfabetica fosse collocabile fra il XIII e il XII secolo, al tempo della riduzione del'alfabeto cananita da 27/28 lettere a 22. Tale soluzione, era di nuovo insoddisfacente dal punto di vista storico. Nella primavera del 1980, intuì l'esistenza di un legame fra le "lettere [[Talmud|talmudiche]]" e le "nuove lettere" greche, avendo notato che negli idiomi parlate diffusi nella regione del [[Gurage]], a sud dell'Etiopia, erano sopravvissute varie consonanti labializzate che alla fine del secondo millennio a.C. probabilmente esistevano ancora nella lingua protosemitica parlata in Asia.<br/>
Sulla base di questa osservazione, ipotizzò che '''φ,''' [[phi (lettera)|phi]]., Quest'ultima sarebbe derivataderivasse dalla lettera etiopica e [[Lingua sudarabica|sabea corrispondente e che]] fosse stata importata dalle popolazioni dell'[[Egeo]] nella prima metà del secondo millennio a.C., prima della degradazioni delle [[Approssimante labiovelare sonora|labiovelari greche]] secondo la regola K<sup>w</sup> > ''[[Rho (lettera)|ρ]]''.<ref>"Speculations on the Disintegration of Afroasiatic", paper presentato all'ottava edizione del North American Conference on Afroasiatic Linguistics, San Francisco, aprile 1980, e ala prima edizione della Conferenza Internazionale di Studi Somali, [[Mogadiscio]], luglio 1980. Citato in: * {{cita web | url = http://www.quest-journal.net/shikanda/topicalities/martin.htm | titolo = In memoriam Martin Gardiner Bernal (1937-2013) | lingua = en | autore = Wim van Binsbergen}}<br /> *{{cita libro | url = https://files.eric.ed.gov/fulltext/ED379944.pdf | formato = pdf | pagina = 55 | autore = Bomhard, Allan R| titolo = Indo-European and the Nostratic Hypothesis: History of Research, Current Trends, and Future Prospects. | data = marzo 1995 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20150430162829/https://files.eric.ed.gov/fulltext/ED379944.pdf | dataarchivio = 30 aprile 2015 | urlmorto = no}}</ref><ref>Bernal, ''Cadmean Letters'', 1990, p. xii (prefazione).</ref>
 
Ampliò quindi il discorso all'ipotesi di una simmetria fra le lingue semitiche arcaiche non più pronunciate nella lingua dei Cananiti e le "nuove lettere" greche che includeva anche [[Chi (lettera)|chi]]<kbd>χ,ψ,'''ω''' -</kbd> [[psi (lettera)|chi, psi]], [[omega (lettera)|omega]].<ref name ="185817023,Xii">{{cita libro | url = https://books.google.it/books?id=pj_4PYaizkkC&printsec=frontcover&dq=Cadmean+Letters%2Bbernal&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwiv0KGI0O_qAhUIDOwKHX05AmsQ6AEwAHoECAAQAg#v=onepage&q=Cadmean%20Letters%2Bbernal&f=false | titolo = Cadmean Letters: The Transmission of the Alphabet to the Aegean and Further West Before 1400 B.C. | pagine = Xi-xiii | lingua = en | autore = Martin Bernal | editore = Eisenbrauns | oclc = 185817023 | anno = 1990 | serie = Neuen Testament | numero = 49 | isbn = 978-0-931464-47-8 | urlarchivio = http://archive.is/wip/3h5eN | dataarchivio = 28 luglio 2020 | urlmorto = no}}</ref>
 
Bernal spese i vent'anni seguenti per raccogliere il materiale e scrivere gli altri due volumi di ''[[Atena nera]]'': il secondo volume dedicato alle prove archeologiche e documentarie, e il terzo dedicato alle prove linguistiche. Trascorse anche molto tempo a difendere il suo lavoro. Nel 2001 fu nominato professore emerito, dopo il suo ritiro dalla vita accademica.
 
Criticando il capitolo conclusivo del secondo volume di ''Black Athena'', [[Mary Lefkowitz|Mary R. Lefkowitz]] riferisce che Bernal accettò l'idea di una presenza fenicia o cadmea a Tebe intorno al 1470 a.C, adducendo come prove la statua di [[marmo pari]]o che celebra l'ingresso di [[Cadmo]] nella città e il passo nei quale [[Erodoto]] (5.59.1) riferisce di aver visto «lettere cadmee» in tale luogo. Secondo la studiosa, il padre della storia si sarebbe sbagliato e non avrebbe riconosciuto un falso, in virtù della somiglianza tra le lettere cadmee e quelle dell'[[alfabeto ionico]], che il testo stesso evidenzia poco più avanti e che Bernal avrebbe ignorato acriticamente. Anche la datazione dell'arrivo di Cadmo a Tebe sarebbe incerta, poiché, se da un lato la statua datata con certezza al III secolo a.C. riflette il costume della tarda Grecità di datare e stabilire cronologie per qualsiasi cosa, i sistemi di datazione adottati - quali ad esempio l'ordinalità della generazione - erano spesso imprecisi e approssimativi, come può risultare dalla variabilità della vita media fra una generazione e quella successiva.<ref>{{cita libro | autore = [[Mary Lefkowitz]] | curatore = Guy MacLean Rogers | url = https://books.google.it/books?id=AClFWV6PE8wC&pg=PA326&dq=Cadmean+Letters%2Bbernal&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwj__s2m1e_qAhVDLewKHdB2BLgQ6AEwAXoECAAQAg#v=onepage&q=Cadmean%20Letters%2Bbernal&f=false | titolo = Black Athena Revisited | pagina = 326 | editore = UNC Press Books | anno = 1996 | isbn = 978-0-8078-4555-4 | serie = Series;[jossey-Bass Education | oclc = 1020218009 | urlarchivio = http://archive.is/wip/TVx3N | dataarchivio = 28 luglio 2020 | urlmorto = no}}</ref>
 
== Opere ==
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== Bibliografia ==
* Nishikawa, Kinohi, ''Martin Bernal'', in ''The Greenwood Encyclopedia of African American Literature'', Hans Ostrom and J. David Macey, Jr. 5 voll., pp 114–15. Edito da Greenwood Press, Westport, 2005, ISBN 978-0-313-32973-9.
 
== Collegamenti esterni ==