Martin Bernal: differenze tra le versioni
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Una serie di discussioni tecniche con P. Kyle McCarter definirono i contorni del problema: l'analisi [[epigrafe|epigrafica]] di Naveh affermava che la trasmissione doveva essersi verificata non oltre l'XI secolo a.c., in aperto contrasto con tutti i dati storici. In un primo momento, aveva fatto proprio il punto di vista tradizionale secondo il quale la parte semitica del'alfabeto greco si fermasse alla [[Ypsilon|lettera ''Ypsilon'']] e che la [[Terminus post quem|data al più tardi]] della trasmissione alfabetica fosse collocabile fra il XIII e il XII secolo, al tempo della riduzione del'alfabeto cananita da 27/28 lettere a 22. Tale soluzione, era di nuovo insoddisfacente dal punto di vista storico. Nella primavera del 1980, intuì l'esistenza di un legame fra le "lettere [[Talmud|talmudiche]]" e le "nuove lettere" greche, avendo notato che negli idiomi parlate diffusi nella regione del [[Gurage]], a sud dell'Etiopia, erano sopravvissute varie consonanti labializzate che alla fine del secondo millennio a.C. probabilmente esistevano ancora nella lingua protosemitica parlata in Asia.<br/>
Sulla base di questa osservazione, ipotizzò che '''φ,''' [[phi (lettera)|phi]]
Ampliò quindi il discorso all'ipotesi di una simmetria fra le lingue semitiche arcaiche non più pronunciate nella lingua dei Cananiti e le "nuove lettere" greche che includeva anche
Bernal spese i vent'anni seguenti per raccogliere il materiale e scrivere gli altri due volumi di ''[[Atena nera]]'': il secondo volume dedicato alle prove archeologiche e documentarie, e il terzo dedicato alle prove linguistiche. Trascorse anche molto tempo a difendere il suo lavoro. Nel 2001 fu nominato professore emerito, dopo il suo ritiro dalla vita accademica.
Criticando il capitolo conclusivo del secondo volume di ''Black Athena'', [[Mary Lefkowitz|Mary R. Lefkowitz]] riferisce che Bernal accettò l'idea di una presenza fenicia o cadmea a Tebe intorno al 1470 a.C, adducendo come prove la statua di [[marmo pari]]o che celebra l'ingresso di [[Cadmo]] nella città e il passo nei quale [[Erodoto]] (5.59.1) riferisce di aver visto «lettere cadmee» in tale luogo. Secondo la studiosa, il padre della storia si sarebbe sbagliato e non avrebbe riconosciuto un falso, in virtù della somiglianza tra le lettere cadmee e quelle dell'[[alfabeto ionico]], che il testo stesso evidenzia poco più avanti e che Bernal avrebbe ignorato acriticamente. Anche la datazione dell'arrivo di Cadmo a Tebe sarebbe incerta, poiché, se da un lato la statua datata con certezza al III secolo a.C. riflette il costume della tarda Grecità di datare e stabilire cronologie per qualsiasi cosa, i sistemi di datazione adottati - quali ad esempio l'ordinalità della generazione - erano spesso imprecisi e approssimativi, come può risultare dalla variabilità della vita media fra una generazione e quella successiva.<ref>{{cita libro | autore = [[Mary Lefkowitz]] | curatore = Guy MacLean Rogers | url = https://books.google.it/books?id=AClFWV6PE8wC&pg=PA326&dq=Cadmean+Letters%2Bbernal&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwj__s2m1e_qAhVDLewKHdB2BLgQ6AEwAXoECAAQAg#v=onepage&q=Cadmean%20Letters%2Bbernal&f=false | titolo = Black Athena Revisited | pagina = 326 | editore = UNC Press Books | anno = 1996 | isbn = 978-0-8078-4555-4 | serie = Series;[jossey-Bass Education | oclc = 1020218009 | urlarchivio = http://archive.is/wip/TVx3N | dataarchivio = 28 luglio 2020 | urlmorto = no}}</ref>
== Opere ==
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== Bibliografia ==
* Nishikawa, Kinohi, ''Martin Bernal'', in ''The Greenwood Encyclopedia of African American Literature'', Hans Ostrom and J. David Macey, Jr. 5 voll., pp 114–15. Edito da Greenwood Press, Westport, 2005, ISBN 978-0-313-32973-9.
== Collegamenti esterni ==
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