Bernardo Antonio Vittone: differenze tra le versioni

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Sviluppò soprattutto negli anni sessanta, parallelamente al lavoro di architetto, l'attività di prestatore di denaro a interesse, spalleggiato in questo dal fido notaio torinese Malacria e dal suo procuratore per i beni e gli affari chieresi notaio Ottavio Talpone. In questi anni (1763-1770) Vittone ha abitazione e studio in un casino posto all'interno del palazzo dei marchesi [[Ferrero d'Ormea]], a Torino.
 
Il 19 ottobre 1770, in un momento di grande attività dello studio, l'architetto venne colto da un [[colpo apoplettico]] che lo condusse alla morte nel suo appartamento di via Arsenale, messogli a disposizione dal ministro dell'Interno il marchese D'Ormea. Venne sepolto il 21 successivo nel sepolcro di famiglia posto nella [[chiesa di San Carlo (Torino)|chiesa di San Carlo a Torino]]. Nei mesi successivi partì una grande operazione di riscossione di crediti da parte dei misuratori dello studio, soprattutto da Contini; Bonvicini ne raccolse il testimone per quanto riguarda gli impegni con il cardinale [[Carlo Vittorio Amedeo Ignazio delle Lanze]], mentre [[Giovanni Battista Galletto]] custodì i volumi rimasti inediti delle sue lezioni e dispense.
 
== I disegni ==