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'''Blello''' è un comune di 94 abitanti della [[provincia di Bergamo]].
Situato in ''Valle Brembilla'', laterale della [[Val Brembana]], dista circa 31 chilometri dal [[Bergamo|capoluogo orobico]].
Recenti studi farebbero risalire i primi insediamenti stabili addirittura all’[[Impero Romano|epoca romana]]: tale ipotesi è suffragata dall’ origine etimologica del nome, che deriverebbe dal nome proprio di persona ''Bellelo''.
La diversificata occupazione economica e un migliorato assetto viario, che comunica con la Valle di Brembilla e la [[Valle Imagna]], consentono a chi non vuole perdere le proprie origini potendo accedere alle strutture dei centri più vicini.▼
Già allora il territorio era cosparso di innumerevoli agglomerati urbani di minuscole dimensioni, caratteristica che il paese ha mantenuto nel corso dei secoli. Le località ''Breveno'', ''Ghisalerio'', ''Capo di Ronco'' ed appunto ''Blello'' (oltre a numerosi casolari sparsi), che compongono il territorio comunale, sono unite ideologicamente tra loro dalla chiesa parrocchiale, dedicata all’Annunciazione di Maria. Edificata nel corso del [[XVIII secolo]] sul ''Monte Faggio'', e ristrutturata un secolo più tardi, presenta opere pittoriche dei pittori locali Quarenghi e Pollazzo.
Nel corso dei secoli Blello ha sempre mantenuto le caratteristiche del piccolo borgo montano, con un numero limitato di abitanti per lo più dediti a vivere di ciò che la natura forniva loro.
Conseguentemente le attività principali sono sempre state quelle del pastore, dell’allevatore, del boscaiolo e del [[carbonaio]], ovvero colui che trasformava la legna in [[carbone vegetale]].
Poche sono quindi le informazioni storiche del paese che parecchi secoli fa gravitava politicamente nell’orbita della [[Valle Imagna]]: ora inserito nel contesto sociale ed economico della Valle Brembilla, dipende amministrativamente dalla Val Brembana.
Si sa comunque che i piccoli borghi che compongono Blello furono soltanto marginalmente interessati dalle lotte di fazione, avvenute in epoca [[Medioevo|medievale]], tra [[guelfi]] e [[ghibellini]]. Qui infatti non si verificarono episodi di cronaca, anche se spesso persone dei paesi vicini, in fuga dalle persecuzioni perpetrate dall’una o dall’altra parte, si rifugiavano in questi posti isolati.
Gli abitanti stessi infatti, al pari di quelli del vicino comune di Gerosa, cercarono sempre di mantenersi estranei alle dispute di potere, cosa che garantì loro tranquillità al riparo da scontri e ritorsioni sia durante le suddette lotte, sia dopo l’avvento della [[Repubblica di Venezia]].
I secoli successivi non videro fatti di rilievo coinvolgere la piccola comunità che, forte del proprio isolamento, seguì le vicende del resto della provincia senza parteciparvi in modo diretto.
A partire dal [[XX secolo]] il paese cominciò a risentire di una forte emigrazione dei propri abitanti, attratti da maggiori opportunità professionali ed economiche fuori dal territorio comunale, facendo diventare Blello il comune pi ù piccolo di tutta la provincia.
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