Le mani sulla città: differenze tra le versioni

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*[[Salvo Randone]]: De Angelis
*[[Guido Alberti]]: Maglione
*[[Carlo Fermariello]]: consigliere De Vita
*[[Angelo D'Alessandro]]: Balsamo
*[[Dany París]]: Dany
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[[Napoli]]<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/le-mani-sulla-citta_%28Enciclopedia-del-Cinema%29/ Le mani sulla città in Enciclopedia del Cinema Treccani]</ref>. Edoardo Nottola, abbiente e spregiudicato [[Edilizia|costruttore edile]] e [[consigliere comunale]] nelle file di un partito della [[Destra (politica)|destra]] al governo della città (riferimento al [[Partito Democratico Italiano di Unità Monarchica]] di [[Achille Lauro]]<ref name="Lauro"/>) illustra ai suoi collaboratori il nuovo progetto di espansione edilizia voluto dalla giunta comunale in contrasto con quanto prevede il piano regolatore. Nel frattempo, però, i lavori dell'impresa di Nottola in un quartiere popolare provocano il crollo di un palazzo, in cui due persone muoiono e un bambino perde le gambe: tale incidente provoca le proteste del consigliere comunale De Vita che, a nome dei partiti d'opposizione, chiede l'istituzione di una commissione d'inchiesta che indaghi sulla [[speculazione edilizia]] in città, i cui lavori però finiranno in un nulla di fatto.
 
Nottola non è soddisfatto, perché il clamore legato agli eventi del crollo rischia di intralciare i suoi affari; chiede allora al suo capogruppo Maglione di mettere tutto a tacere e gli propone di dichiarare pericolante la zona dove è avvenuto il crollo. L’ordine di sgombero degli abitanti provoca dure contestazioni e uno scontro acceso tra De Vita e Nottola. Preoccupato degli effetti che questi fatti potrebbero avere sulle imminenti elezioni, Maglione cerca di obbligare Nottola a non candidarsi, ma ciò vanificherebbe il progetto del consigliere-costruttore di diventare assessore all'edilizia. Così Nottola convince alcuni consiglieri ad abbandonare il gruppo di destra e a candidarsi con lui nelle liste di [[Centrismo|centro]] guidate dal professor De Angelis, che ottiene un ottimo risultato elettorale.
 
Diventato il nuovo sindaco, ha comunque bisogno del sostegno di Maglione e del suo gruppo in consiglio, che pretende che Nottola non abbia quella poltrona di assessore a cui mirava. Il nuovo sindaco convince Maglione a non far saltare l’alleanza politica necessaria in nome di una questione personale che danneggerebbe tutti, e questa pacificazione vanifica l’opposizione del consigliere De Vita, che pure aveva portato dalla sua parte alcuni consiglieri di De Angelis in nome della salvaguardia morale del consiglio comunale. Alla fine Nottola e il sindaco De Angelis presiedono all'inaugurazione del nuovo progetto di espansione della città alla presenza di un ministro e di un cardinale.
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== Produzione ==
[[File:Rod Steiger in Le mani sulla città.jpg|thumb|Rod Steiger in una scena del film (alle spalle, l'[[Jolly Hotels|hotel Jolly]])]]
Nel film Renzo Farinelli, redattore capo dell'''[[Avanti!]]'' di [[Roma]], interpreta la parte di Antonio Caldoro, all'epoca capogruppo socialista al consiglio comunale di Napoli, mentre per il ruolo del consigliere dell'opposizione De Vita (PCI), Rosi utilizzò il sindacalista, poi senatore del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], [[Carlo Fermariello]]<ref>''[[Enciclopedia dello spettacolo]]'', UTET, 1963.</ref>.
 
Per le scene che si svolgono nel tribunale, nel ruoli dei giornalisti accreditati alle udienze, Rosi non ha voluto delle semplici comparse, ma ha chiesto a dei veri giornalisti - alcuni erano addirittura dei noti critici cinematografici dell'epoca - di vestirne i panni.