Sante Pollastri: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Sante Pollastri cominciò la sua carriera di ladro rubando carbone per proteggersi dal freddo.<ref>{{Cita web |url=http://archivio.panorama.it/cultura/libri/Sante-Pollastri-il-bandito-anarchico-che-fu-preso-da-Maigret |titolo=Copia archiviata |accesso=7 settembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160915202850/http://archivio.panorama.it/cultura/libri/Sante-Pollastri-il-bandito-anarchico-che-fu-preso-da-Maigret |dataarchivio=15 settembre 2016 |urlmorto=sì }}</ref> Non si conoscono esattamente i motivi per cui Pollastri divenne un ricercato e un acerrimo nemico dei [[Arma dei Carabinieri|Carabinieri]]: tra le ipotesi vi è l'uccisione di un parente da parte dei militi dell'Arma (un cognato che con lui stava fuggendo dopo aver svaligiato un appartamento) o il fatto che la sorella, Carmelina, fosse stata violentata da un carabiniere: Pollastri, nel [[1918]], avrebbe ucciso il presunto colpevole e si sarebbe dato alla macchia. Queste ipotesi non hanno trovato riscontro nei documenti e sono, almeno in parte, frutto delle leggende popolari nate intorno al bandito in epoca successiva.
Secondo una delle tante versioni popolari della storia di Pollastri,<ref>
Esiste poi un ulteriore racconto, che insiste sulla provocazione, condita di insulti, da parte di tre fascisti verso Sante, seguita da una rissa in piena regola.
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Il 14 luglio [[1922]], Pollastri e la sua banda, alla quale si era unito l'anarchico [[Renzo Novatore]], rapinarono un cassiere della Banca agricola italiana, Achille Casalegno, che portava una borsa piena d'oro: durante la colluttazione questi venne colpito da un proiettile al cuore e morì; al processo del 1931 il Pollastri avrebbe poi accusato il defunto Novatore dell'esplosione del colpo, anche se è possibile che con la sua testimonianza egli volesse scagionare sé stesso o un terzo complice.<ref>{{cita web |url=http://www.novatore.it/Una_biografia.html |titolo=Copia archiviata |accesso=6 november 2010 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722043805/http://www.novatore.it/Una_biografia.html |dataarchivio=22 july 2011 }}</ref><ref>{{cita|Ventura|p.62}}.</ref>
Durante il periodo della [[latitanza]], Pollastri uccise diversi militi delle forze dell'ordine: si rese infatti responsabile dell'omicidio, tra Piemonte, Liguria e Lombardia, di cinque carabinieri; tra questi, enorme clamore suscitò nel giugno del [[1926]] l'uccisione, insieme a un complice, di due carabinieri presso [[Mede]], in [[Lomellina]]. Nel novembre dello stesso anno, uccise in uno scontro a fuoco due poliziotti, il maresciallo Giuseppe La Corte e il brigadiere Sebastiano Pulvirenti, in un'osteria di via Govone, a [[Milano]], dove si erano mescolati agli avventori per catturarlo, dopo una rapina compiuta qualche giorno prima nella quale era stato ucciso un gioielliere.<ref>{{Cita web |url=http://www.cadutipolizia.it/fonti/1925-1943/1926lacorte.htm |titolo=Caduto nell'adempimento del Dovere |sito=cadutipolizia.it |accesso=10 settembre 2020}}</ref>
Verso la fine degli anni Venti era divenuto famoso anche all'estero, dove si era rifugiato in seguito agli ultimi omicidi.
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Estradato in Italia, fu condannato all'[[ergastolo]] e inviato a scontare la pena sull'[[isola di Santo Stefano]]; divise la cella con numerosi famosi criminali, fra cui [[Ezio Barbieri]] e Giuseppe Mariani.
Dopo aver scontato 32 anni di carcere, fu [[grazia (diritto)|grazia]]to nel [[1959]] dal [[presidente della Repubblica Italiana|presidente]] [[Giovanni Gronchi]] e passò gli ultimi 19 anni della sua vita a Novi, praticando l'attività di [[Commercio|commerciante]] ambulante di stoffe.
Morì ottantenne nella cittadina piemontese; Pollastri è sepolto al cimitero di [[Novi Ligure]], suo paese natale.
==Nella cultura di massa==
È nota la sua conoscenza con il [[Ciclismo|ciclista]] [[Costante Girardengo]] e la sua compagnia d'azione con l'anarchico [[Renzo Novatore]]. La storia di questi "strani legami" ha ispirato l'[[
Dopo il successo della canzone e del libro omonimo di [[Marco Ventura]] è stata prodotta anche una [[Fiction televisiva#Miniserie televisiva|miniserie televisiva]] [[Rai]] ''[[La leggenda del bandito e del campione]]'', con [[Giuseppe Fiorello|Beppe Fiorello]] nel ruolo di Sante Pollastri<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2008/gennaio/04/Girardengo_bandito_giallo_sui_due_co_9_080104407.shtml Girardengo e il bandito: giallo tv sui due «amici»]</ref>, trasmessa in prima visione il 4 e 5 ottobre [[2010]].
È invece del 2011 lo spettacolo teatrale ''[[Quella sera al Vel d'Hiver]]'', scritto e interpretato da [[Massimo Poggio]] e [[Davide Iacopini]], che narra l'incontro di Pollastri e [[Costante Girardengo|Girardengo]] alla [[Sei giorni]] di [[Parigi]].
Nel 2017 esce ''Sante Pollastro e le storie del Borgo'' di Maria Angela Damilano: questa antologia di 12 racconti ripercorre, romanzandola, la vita di Pollastri attraverso altrettanti episodi che lo hanno visto coinvolto.
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