Lubriano: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== Periodo preistorico e preetrusco ===
Sicuramente il territorio venne abitato sin dalla [[Preistoria]]. Ne sono testimonianza alcuni ritrovamenti consistenti in utensili in [[selce]], quali raschiatoi o punte di lame o frecce. Inoltre, negli anni '80 del secolo scorso, in Loc. Santo Stefano, venne individuato un piccolo villaggio dell'[[età del Bronzo]], sorto su di un percorso di transumanza che dall'[[Appennino]] conduceva al [[mare Tirreno]]<ref>{{Cita libro|titolo=AAVV. Sermugnano - storia, cronaca, aneddoti, pp 5-18, Viterbo 1992}}</ref>.
 
=== Periodo etrusco ===
Durante il periodo etrusco, Lubriano e il suo territorio facevano parte dello stato di [[Volsinii]], attuale [[Orvieto]]. A testimoniare la presenza etrusca sul territorio vi sono alcune tombe, molte riutilizzate come stalle e rimesse, una tagliata (strada incassata nel banco tufaceo), e una fitta rete di cunicoli con funzione di acquedotto. Sul finire dell'Ottocento in Loc. Cantolla venne alla luce una ricca tomba di età [[ellenistica]]<ref>{{Cita web|url=https://archive.org/stream/notiziedegliscav1895accauoft#page/244/mode/2up/search/lubriano|titolo=Notizie Scavi Antichità - anno 1895}}</ref> con un ricco corredo funerario, tra cui tre specchi di bronzo<ref>{{Cita web|url=https://www.academia.edu/1508243/L._AMBROSINI_Nuovi_dati_sul_rinvenimento_del_noto_specchio_con_mar_i_%C5%9B_hercles_da_Lubriano_Cantolle_in_Studi_Etruschi_LXXIV_2008_2011_pp._137-145|titolo=L. AMBROSINI, “Nuovi dati sul rinvenimento del noto specchio con mar(i)ś hercles da Lubriano – Cantolle”, in Studi Etruschi LXXIV, 2008 (2011)}}</ref>. Recentissime scoperte, ancora in fase di indagine e valutazione da parte della Soprintendenza per i Beni Culturali dell'Etruria Meridionale, in collaborazione con il locale gruppo Archeologicoarcheologico, hanno portato all'individuazione di una [[necropoli]] etrusca; i lavori di indagine del sito sono in corso di esecuzione, ma è possibile rintracciare la presenza di diverse tombe a camera, ma soprattutto una struttura di tomba a Dado, estremamente rara in area volsiniese.
 
=== Periodo romano ===
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[[File:Chiesa San Giovanni Battista Lubriano ESTERNO.jpg|thumb|Chiesa di San Giovanni Battista Decollato, veduta esterna dall'omonima piazza.]]
La chiesa parrocchiale di Lubriano, dedicata a [[Giovanni Battista#Morte|San Giovanni Battista Decollato]], sorge pressoché al centro del nucleo antico del paese e chiude a est con la sua facciata barocca e il suo snello campanile, l'ariosa omonima Piazza, donandole, insieme con il Palazzo Feudale, anch'esso in stile barocco, un aspetto gradevole ed elegante. La piazza, come altri punti, si affaccia a balcone sull'alto strapiombo, e da qui si può avere una bellissima visuale sulla vallata, su [[Civita di Bagnoregio]] e sulla prima parte del centro storico, dove svetta la Torre Medievale. Le origini della chiesa si perdono nel tempo. Un primo edificio di culto risalirebbe al periodo longobardo, come testimonia il ritrovamento, durante gli ultimi lavori di restauro di diverse sepolture longobarde e delle strutture perimetrali della parte absidale, al di sotto dell'attuale pavimento, coeve. Un documento risalente all'anno 824, testimonia la compravendita di vari terreni da parte dell'Abbazia del SS Salvatore del Monte Amiata nel territorio di Lubriano, e tra i firmatari dell'atto figura un Domnolinus chierico della chiesa del "Vicus Cimmerianus"<ref name="Eletto Ramacci 1500">{{Cita libro|titolo=Eletto Ramacci, Lubriano, cronologia storica dai tempi antichi al 1500, Viterbo 1985}}</ref>. Identificando l'abitato di Lubriano con il Vicus Cimmerianus del documento, ed essendoci un chiericus, ovvero un sacerdote, appare chiara la presenza in sito di un nucleo ecclesiastico<ref name=":0">{{Cita libro|titolo=Michelangelo Cagiano de Azevedo, Continuità di vita in una struttura militare dell'Alto Lazio: il Castello di Seppie, Roma 1977}}</ref>, comprovato fra l'altro dai ritrovamenti, e dalla presenza all'interno dell'attuale chiesa, di sculture a intreccio tipiche del periodo Longobardo - Carolingio. Agli inizi del 1100 venne eretta, la nuova chiesa dedicata a [[San Giovanni Battista]], in aderenza, o comunque in sostituzione della vecchia costruzione, che scomparve<ref name="Eletto Ramacci 1500"/>. La chiesa di [[San Giovanni Battista]] crebbe d'importanza, seppur un vuoto di notizie ci porta agli inizi del 1500, quando aveva il titolo di [[Collegiatacollegiata]]. Ampliata e rimaneggiata a più riprese, con la realizzazione delle cappelle laterali, e degli altari posti nella parete nord si arriva al XVIII secolo. Fortemente danneggiata dal terremoto del 1695, venne restaurata e venne realizzata la nuova facciata in stile Barocco, molto probabilmente opera di Giovanni Battista Gazzale (al tempo autore del rifacimento del Palazzo Feudale e della nuova chiesa della Madonna del Poggio). Venne riparato anche il campanile, ma lo stesso subirà a breve una triste sorte. Nella metà del 1800 questo, colpito e danneggiato da un fulmine, cadde in rovina. Incaricato dall'allora parroco Dondon Crispino Catteruccia, l'architetto orvietano Paolo Zampi, progettò l'attuale torre campanaria, realizzata nella seconda metà dell'Ottocento<ref>{{Cita libro|titolo=Giorgio Muratore - Patrizia Loiali, Paolo Zampi (1842-1914) - a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto - Roma 2005}}</ref>. L'interno semplice, ma di scuro effetto, si rifà all'architettura romanica. Una sola navata scandita da grandi arcate suddividono l'ambiente in 4 campate nell'ultima delle quali trova posto il presbiterio rialzato.[[File:Lubriano chiesa di San Giovanni Battista interno.jpg|thumb|Interno della Chiesa di San Giovanni Battista.]] Tre grossi fornici, aperti negli anni '30 del secolo scorso, collegano quest'ultimo con la parte absidale e con la sagrestia. La copertura è a tetto con travi in legno, sorretto dalle arcate prima descritte. Nella parte absidale invece la copertura poggia su una volta a botte. Nella parete meridionale si aprono, nella seconda e terza campata due cappelle. La prima cappella è dedicata alla [[Madonna del Rosario]]. Sotto l'altare vi è collocato il simulacro con i resti del pastorello San Procolo. La seconda è dedicata al [[Santissimo Sacramento|SS Sacramento]]. Nella parete settentrionale si trovavano un tempo altri altari. Uno era dedicato all'[[Angelo Custode]] e un altro a [[San Carlo]]{{Chiarire}}. All'interno della chiesa troviamo diverse opere d'arte di notevole interesse. Nella cappella della [[Madonna del Rosario]] una grande pala seicentesca raffigurante la deposizione dalla Croce. L'opera risulta una copia della [[Pietà con san Francesco e Maria Maddalena]] di [[Annibale Carracci]], probabilmente eseguita da un allievo della sua nutrita scuola (un'altra copia si trova nella vicina Orvieto). Una pregevolissima [[annunciazione]], pala dell'altare della scomparsa chiesa dell'Annunziata presso il monastero di Santa Maria in Suntina, è stata riportata all'antico splendore da un curatissimo e recente restauro. L'opera stata attribuita a [[Girolamo Troppa]] e risale alla seconda metà del 1600. L'opera, prima del restauro conservata nella cappella del SSSantissimo Sacramento, dopo il restauro è stata inserita nella cornice in stucco settecentesca, presente nella parete nord della navata ove un tempo era l'altare di San Carlo.[[File:Annunciazione Lubriano Chiesa di San giovanni Battista.jpg|thumb|L'annunciazione.]] La pala dell'altare maggiore raffigura la [[decapitazione del Battista]].[[File:Decollazione battista Lubriano.jpg|thumb|La decapitazione del Battista.]] Molto interessante risulta un ciclo di affreschi votivi recentemente restaurati, raffiguranti San [[Papa Martino I|Martino I]] Papa, [[San Paolo Apostolo]], [[Sant'Andrea Apostolo]] e un [[San Giovanni Battista]].[[File:Lubriano affreschi seicenteschi Chiesa San Giovanni Battista.jpg|thumb|Gli affreschi seicenteschi di recente restaurati.]] Un altro grande e bell'affresco raffigurante l'[[Angelo Custode]], che costituiva la pala dell'altare con questa dedica, è stato recuperato contemporaneamente agli affreschi dei santi. Sono inoltre presenti altre opere di minore valore. Da segnalare la presenza di molte lapidi incastonate nei muri. Tra queste degne di menzione alcune pietre con motivi a intreccio di epoca longobardo-carolingia, uno stemma dei [[Monaldeschi]], e i resti della tomba di Benedetto di Ermanno Monaldeschi del Cervo. Quest'ultima venne riutilizzata nel 1430 come lapide della sepoltura dei resti del pastorello San Procolo.
 
;Chiesa della Madonna del Poggio
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[[File:Panorama da MDP.jpg|miniatura|Panorama dalla Chiesa della Madonna del Poggio.]]
 
Il santuario dedicato a Maria SS del Poggio, è situato poco prima dell'ingresso al centro storico del paese, ai piedi di un'altura che cinge a ovest l'antico nucleo urbano. I lubrianesi sono molto devoti e legati all'immagine sacra di Maria, dipinta sopra l'altare maggiore. Le origini del tempio mariano, risalgono al XVI secolo quando sul luogo venne eretta una cappellina in seguito a un evento miracoloso. Nel corso degli anni la devozione verso questo luogo crebbe sempre più, e dalla piccola cappella si passò a mano a mano a una costruzione sempre più ampia, e la sua custodia venne affidata alla confraternita del SS Rosario. Nel 1619 una certa Lionia, figlia di tal Agostino, fece dipingere l'attuale pala in affresco raffigurante la Madonna in trono con il bambino benedicente. Dal restauro eseguito sull'immagine negli anni '90 del secolo scorso è emerso che l'affresco venne eseguito riprendendo una un'immagine più antica. Nel 1732, contemporaneamente ad altri lavori di ripristino realizzati anche nella chiesa di San Giovanni Battista e nel Palazzo Feudale, a seguito del rovinoso terremoto del 1695, il marchese Pompeo Bourbon del Monte e la sua consorte marchesa Anna Rosa Monaldeschi, insieme con il parroco don Paolo Proculo e ai generosissimi lubrianesi, decisero di ampliare la chiesa originaria. Su progetto dell'architetto Giovanni Battista Gazzale venne edificato l'attuale tempio in delicate e sontuose forme barocche. All'interno i lavori dell'altare maggiore e del fastoso baldacchino con gloria di angeli in stucco, che circonda l'immagine della vergine, venne affidato ai celebri artisti Pietro e Antonio Cremoni da Lugano.
 
[[File:Interno Madonna del Poggio LUBRIANO.jpg|thumb|Chiesa della Madonna del Poggio veduta dell'interno.]]
 
La costruzione venne ultimata nel 1732 e il tempio venne consacrato nel 1760. La volta della chiesa venne affrescata con fastosi motivi floreali e simboli mariani, dall'autodidatta parroco don Guglielmo Manzotti<ref>{{Cita libro|titolo=Eletto Ramacci, La Madonna del Poggio di Lubriano in Voltumna, n° 3(7), anno II, Montefiascone 1992}}</ref>. La sacra immagine è coperta da un telo che, azionato da una cordicella che corre all'interno del muro, si scopre durante le funzioni religiose. [[File:La Miracolosa immagine di Maria SS del Poggio - LUBRIANO.jpg|thumb|La Sacra immagine di Maria SSSantissima del Poggio.]]L'ingresso è costituito da un pronao dalle elaborate forme barocche di colonne e volute. L'interno è a navata unica e una balaustra divide il presbiterio rialzato dal resto dell'ambiente. Sopra l'altare una pregevolissima opera in stucco con baldacchino e fastosa gloria di angeli incornicia l'immagine di Maria SSSantissima del Poggio. La volta è decorata con simboli mariani ed elementi vegetali in affresco e stucco. Dalla piazza antistante la chiesa, che si affaccia a balcone sulla sottostante vallata, si gode di un panorama stupendo e unico sul paese di Lubriano, su [[Civita di Bagnoregio]] e sulla Valle dei Calanchi. Lo sguardo arriva fino alla Valle del Tevere, e alle cime dei [[monti Amerini]] fino alle più alte vette dell'[[Appennino]] tra cui notevole il [[Monte Terminillo]].
 
;Chiesa di Santa Caterina in Silvis
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[[File:Chiesa Di santa Caterina in Silvis Lubriano (VT) imm2.jpg|thumb|Veduta della chiesa di Santa Caterina in Silvis.]]
 
A circa 5&nbsp;km a est del centro abitato, su di una un'ariosa collina, circondata su tre lati da alti dirupi, sorge, vicino alla cinquecentesca Torre del Sole, la chiesa dedicata a [[Santa Caterina d'Alessandria]], sotto il titolo di Santa Caterina in Silvis. Le prime notizie risalgono agli inizi del '500, anche se le origini della chiesa sono ben più antiche. L'elevazione a Parrocchia risalirebbe al 1576 quando venne distaccata dalla Parrocchia di Vaiano e le venne accorpata quella dei Santi Valeriano, Cecilia e Tiburzio.<ref>{{Cita libro|titolo=Leopoldo Quintarelli Il pastorello San Procolo, Bagnoregio 1926}}</ref> Altre notizie ci portano al secolo successivo, quando i parroci di Santa Caterina furono coinvolti in diverse cause con la famiglia orvietana dei [[Febei]] riguardo al possesso di alcuni terreni nei dintorni e sul terreno dove questi realizzarono la Torre del Sole.<ref>{{Cita libro|titolo=Maurizio Damiani, La Torre del Sole in Quaderni dell'istituto statale d'arte di Orvieto, Orvieto n° 5/6 anno 1985}}</ref> Alla fine degli anni '60 del secolo scorso la parrocchia di Santa Caterina venne soppressa e accorpata alla Parrocchia di San Giovanni Battista in Lubriano. La chiesa è di semplici forme. Un piccolo campanile a vela s'innalza sul lato destro della facciata. [[File:Chiesa di Santa Caterina Lubriano (VT) interno.jpg|thumb|Interno della Chiesa di Santa Caterina.]] L'interno è a una navata con copertura poggiante su capriate in legno. Nelle pareti laterali, data la presenza su ciascuna di una grossa pala in affresco, molto probabilmente vi erano due altari. Nella parete destra, meridionale, troviamo un grande affresco raffigurante la Madonna con Bambino tra [[San Rocco]] e [[San Sebastiano]] datato 1560. Nella parete sinistra, ovvero quella settentrionale troviamo altra pittura rappresentante la [[Madonna del Rosario]]. Gli affreschi restaurati di recente sono di notevole interesse e bellezza. Sopra la parete retrostante l'altare maggiore troviamo, in una cornice in pietra, su intonaco bianco una raffigurazione incisa di [[Santa Caterina d'Alessandria]], molto probabilmente base di un affresco mai terminato.
 
; Chiesa di Santa Maria della Cava e annesso "ospitale"
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=== Istituzioni, enti e associazioni ===
A Lubriano la popolazione si è data sempre da fare per l'organizzazione di eventi ed attività culturali e sociali. Attualmente diverse associazioni, in un modo o nell'altro si adoperano per far conoscere il paese, e per organizzare eventi che sempre di più attirano un rilevante numero di persone.
* Associazione "Pro Loco Lubriano"
* Associazione "Calanchi 63"
* Gruppo Archeologico "Castrum Lubrianii"
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== Economia ==
{{Senza fonte|L'economia del territorio lubrianese si basa per lo più sull'agricoltura, con produzioni ceralicolecerealicole, olio di oliva di ottima qualità e vini. Una notevole importanza riveste anche l'allevamento ovino e, in misura minore quello bovino. Discreta è anche la presenza di attività artigianali. Negli ultimi anni si è avuto un notevole incremento del flusso turistico e conseguentemente un aumento delle attività ad esso connesse.}}
 
Di seguito la tabella storica elaborata dall'Istat a tema '''Unità locali''', intesa come numero di imprese attive, ed addetti, intesi come numero addetti delle unità locali delle imprese attive (valori medi annui).<ref name=imprese>[http://asc.istat.it/asc_BL/ Atlante Statistico dei comuni dell'Istat]</ref>