Arche scaligere: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Arca Scaligera.jpg|miniatura|verticale|La parte superiore dell'arca di Cansignorio]]
 
Il monumento funerario di Cansignorio venne realizzato su disegno di [[Bonino da Campione]], come rivela un'iscrizione che gli attribuisce il merito: ''«Hoc opus sculpsit et fecit Boninus de Campolione mediolanensis diocesis»''. Esso è a pianta esagonale, come lo è anche il recinto che la protegge, e in ogni spigolo si trovano pilastri gotici che reggono edicole in cui trovano spazio sei santi guerrieri: Ludovico, Martino, Sigismondo, Valentino, Giorgio e Luigi re di Francia. Altre sei colonne reggono il piano di marmo rosso dove si trova il sarcofago del Signore, circondato da coppie di putti. Qui corre un'iscrizione in latino attribuita allo stesso Cansignorio:
[[Cansignorio della Scala]], date le cattive condizioni della sua salute, incominciò, nel [[1364]], a pensare al suo sepolcro, e chiamò eccellenti scultori e architetti per fare la sua arca di marmo. La tomba è concepita come un reliquiario gotico, realizzato su disegno di [[Bonino da Campione]], e costò più di 10.000 fiorini, una somma enorme.<ref>{{cita web|url=http://www.verona.com/index.cfm?Page=Guida&section=luoghi&id=119|titolo=Tratto da verona.com|accesso=21 aprile 2008|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080523223735/http://www.verona.com/index.cfm?Page=Guida&section=luoghi&id=119|dataarchivio=23 maggio 2008}}</ref> Non tutte le sculture sono comunque opera di Bonino, ma accanto a lui hanno lavorato anche larghe maestranze, tra cui scultori locali.
{{Citazione|Scaliger hac nitida cubo Cansignorius arca<br>
urbibus optatus latii sine monarca<br>
ille ego sum geminae qui gentis sceptra tenebam<br>
iustitiaque meos mita pietatem regebam<br>
inclyta cui virtus qui pax tranquilla fidesque<br>
inconcussa dabunt phamam per secla diesque}}
 
Questa è traducibile come «Io, Cansignorio, riposo in quest'arca splendente. Io che avrei potuto essere monarca di molte città d'Italia. Io che di due popoli (il veronese e il vicentino) tenni comunque lo scettro, e quelli ressi con giustizia e con pietà. Il mio valore, aggiunto all'amore per la pace e non disgiunti alla mia fede, mi daranno fama per i secoli avvenire».
 
Sul sarcofago è scolpita ''L'incoronazione di Maria'', in cui è presente anche lo scaligero, è varie tratte dai Vangeli: ''Gesù e la Samaritana''; ''Gesù che resuscita Lazzaro''; ''L'entrata in Gerusalemme''; ''Gesù tentato''; ''Gesù e un indemoniato''; e infine ''La moltiplicazione dei pani e dei pesci''. Altre sei colonne reggono il baldacchino che ricopre il sarcofago, con, nei timpani, altrettante figure allegoriche. Parte quindi la piramide esagonale che funge da tetto e che culmina con la statua equestre di Cansignorio, creando una triade insieme alle altre due statue equestri dei Signori di Verona.
 
{{Citazione|Dalla filigrana del cancello stemmato erompe l’esagonale macchina su cui domina il cavaliere di pietra. Le colonne tortili tutte cesellate, si avvitano come mastodontici perni intorno al sarcofago; intorno ruotano, come in un gigantesco carillon, i tabernacoli che custodiscono marmorei pupazzi di santi e di re; la piramide tronca, che regge lo stallone impietrito, sporge da una selva di cuspidi, di guglie, di gattoni, d’archi acuti, polilobati, di fori, e di medaglioni che sembrano gli elementi simbolici di un ingranaggio inutile e rugginoso. Eppure tanta barocca volontà di lasciare meravigliato e stupefatto il riguardante, raggiunge un effetto architettonico, caratteristicamente tardo-gotico; è un "paesaggio" chiave della fine del Medioevo veronese.|Licisco Magagnato}}
[[File:Cansignorio.jpg|miniatura|verticale|sinistra|Statua equestre di Cansignorio della Scala]]
 
L'arca è a base esagonale e ai lati del recinto, sempre esagonale, si innalzano i pilastri che reggono sei tabernacoli gotici, dove si trovano sei santi che ebbero a che fare con le armi, santi guerrieri. Essi sono Ludovico, Martino, Sigismondo, Valentino, Giorgio e Luigi re di Francia. Le sei colonne reggono anche il piano di marmo rosso dove si trova il sarcofago del Signore. Ai quattro angoli si trovano coppie di putti nudi. Qui si trova anche un'iscrizione attribuita a Cansignorio, che tradotta è: ''«Io, Cansignorio, riposo in quest'arca splendente. Io che avrei potuto essere monarca di molte città d'Italia. Io che di due popoli (il veronese e il vicentino) tenni comunque lo scettro, e quelli ressi con giustizia e con pietà. Il mio valore, aggiunto all'amore per la pace e non disgiunti alla mia fede, mi daranno fama per i secoli avvenire»''. Sul sarcofago sono scolpite storie tratti dai Vangeli, oltre all'incoronazione di Maria, in cui è presente anche Cansignorio. Altre sei colonne reggono il baldacchino che ricopre il sarcofago, con, nei timpani, altrettante figure allegoriche. Parte quindi la piramide esagonale che funge da tetto e che culmina con la statua equestre di Cansignorio, creando una triade insieme alle altre due statue equestri dei Signori di Verona.
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