Incendio di Borgo: differenze tra le versioni
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La prima scena ad essere completata fu l<nowiki>'</nowiki>''Incendio di Borgo'', che diede poi il nome all'intera stanza. In essa gli interventi autografi del maestro sono ancora consistenti, mentre negli episodi successivi i nuovi impegni presi col pontefice (alla [[Basilica vaticana]] e agli [[arazzi di Raffaello|arazzi per la cappella Sistina]] ''in primis'') resero necessario un intervento sempre più cospicuo degli aiuti, tra cui spiccavano [[Giulio Romano]], [[Giovan Francesco Penni]] e [[Giovanni da Udine]]<ref name=DVC/>.
In particolare le valutazioni sull'autografia dell'''Incendio di Borgo'' si basano ancora sulle valutazioni di [[Giovanni Battista Cavalcaselle|Cavalcaselle]] e riguardano la zona sinistra e parte di quella destra riferibili al Romano, il gruppo delle donne al centro al Penni o a Giovanni da Udine, e a Raffaello la testa della fanciulla che si gira in avanti tenendo due vasi, alcune figure dello sfondo compreso il papa e alcuni dettagli sparsi<ref name=D112>De Vecchi, ''Raffaello'', cit., pag. 112.</ref>. Durante la [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica Romana]] instaurata dai giacobini e successivamente nel periodo napoleonico, i francesi elaborarono alcuni piani per staccare gli affreschi e renderli portabili. Infatti, venne espresso il desiderio di rimuovere gli affreschi di Raffaello dalle pareti delle Stanze Vaticane e inviarli in Francia, tra gli oggetti spediti al Musee Napoleon delle [[Furti napoleonici|spoliazioni napoleoniche]]<ref>{{Cita libro|titolo=Steinmann, E., “Die Plünderung Roms durch Bonaparte”, Internationale Monatsschrift für Wissenschaft, Kunst und Technik, 11/6-7, Leipzig ca. 1917, p. 1-46, p. 29.}}</ref>, ma il progetto non fu mai realizzato a causa delle difficoltà tecniche e
== Descrizione e stile ==
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