Addio al re: differenze tra le versioni

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Tornato al suo quartier generale viene redarguito di non restare troppo affascinato da Laroyd e il suo regno. Tra i complimenti per la missione viene avvertito dal suo superiore, Ferguson (James Fox), che se non vuole restare tagliato fuori dagli altri, prima o poi sarà costretto a tradire la fiducia del popolo e del Re a cui ha dedicato molte parole entusiaste.
 
I due vanno addirittura da Mc Arthur che firma in qualità di comandante in capo l'accordo con il popolo di Learoyd. Mc Arthur si dimostra ironico ma apparentemente disponibile, e dice ''la Storia è fatta da uomini fuori dell'ordinario. Qualcuno di loro diventa re, mentre la maggior parte lascia la stessa traccia di una pietra lanciata nel mare''. Ferguson frena l'entusiasmo per l'accordo sottoscritto da Fairbourne prevedendo che non sarebbe tale accordo non sarebbe mai stato rispettato. Tornano a Borneo ora che la fine della guerra si approssima (Hitler si è già suicidato) e trovano al villaggio i profughi della rivolta che i giapponesi hanno represso nel sangue. Learoyd è contento del trattato. Fairbourne lo avverte che è solo un trattato di carta, ma il Re è entusiasta, perché lo ha fatto per lui, qualunque cosa succederà in futuro. Il giorno dopo lo porta a vedere una vallata in cui vivono delle tribù ancora più arcaiche, che non conoscono nemmeno il concetto di proprietà. È la 'valle dei bambini', da cui si accede tramite il Passo delle Nubi. Da cui si può controllare l'interno del Borneo, e che il Re vuole difendere minando la grotta che ne costituisce l'unico accesso.
 
Con i monsoni occidentali inizia la battaglia contro i giapponesi: ''L'agonia dei giapponesi era triste come una grande nave..gente che si trascinava nelle tenebre, nel fango, mangiando erbacce, mangiandosi tra di loro. Per me, per noi, quello fu il periodo più felice della nostra vita. Che Dio ci perdoni''. La battaglia iniziò massacrando i reparti di giapponesi, già sbandati.