Abu Bakr Muhammad ibn Sirin al-Ansari: differenze tra le versioni

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* il sogno veritiero (''Raḥmānī''),
* il sogno che rappresenta un desiderio personale (''Nafsānī''),
* il sogno che proviene dal diavolo (''ShaytānīShayṭānī'').
Questi diversi tipi di sogni suggeriscono diverse modi possibili per l'interpretazione di una stessa visione. La seconda edizione, rara e in italiano, della sua interpretazione dei sogni egiziani e persiani è stata tradotta dal latino all'italiano da [[Leone Tusco]] per il tramite del famoso [[chiromante]] [[Patrizio Tricasso]] (Paride da Ceresara), successore di Alessandro Bicharia, dove spiega di ''aver intenzionalmente omesso numerose esemplificazioni'' di sogni ispirati dallo stato d'animo soggettivo melanconico, oppure da demoni. Sembra che ''non ci siano pervenuti'' né il testo greco, il testo arabo né la traduzione di Tusco, e questa è stata la seconda delle tre edizioni (''Expositione degli insonii secondo la interpretatione de Indi Persi et Egyptij'') uscite in Italia nel XVI secolo, le altre due compaiono nel 1525 e nel 1551. Nel 1546, a Venezia esce ''Interpretazione de Sogni'' (8 volumi), tradotto dalla versione latina di Leone Tusco, a sua volta a prima impressione tradotta da Tricasso dal manoscritto greco in latino.<ref>[https://books.google.it/books?id=5AtAAAAAcAAJ&pg=PA272&dq=leo+tuscus%2Btricasso%2Bsogni%2Binterpretazione&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwil1Mzx-LzYAhXDyqQKHc0yB60Q6AEIJDAC#v=onepage&q=leo%20tuscus%2Btricasso%2Bsogni%2Binterpretazione&f=false] ''Biographie universaille ancienne et moderne ou histoire, par ordre alphabetique, de la via publique et privée, volume 84'', Venice, 1857</ref><br />
Tuttavia è al giorno d'oggi molto più conosciuto per la sua conoscenza nella spiegazione dei sogni.
 
[[Ibn al-Nadim]] sostiene che fu autore della ''Taʿbīr al-ruʾya'' (L'interpretazione delle visioni), e del ''Muntakhab al-kalām fī tafsīr al-aḥlām'' (Guida concisa per la interpretazione dei sogni), opera in forma ridotta (o diversa) della precedente. Essa fu pubblicata per la prima volta nel [[1284]] a [[Bulaq]], ossia [[Il Cairo]] (in [[Egitto]]), nel 1874 a [[Lucknow]] e a [[Bombay]] nel 1296 del [[calendario islamico]]. Fu quindi ripubblicato in tempi diversi in vari luoghi del mondo arabo, sotto titoli differenti.
Tuttavia, questo lavoro attribuito a Ibn Sīrīn, presenta alcune incongruenze temporali: se Ibn Sīrīn morì nel 110 del [[calendario islamico]], l'opera cita però l'imam al-Shafiʿī che morì nell'anno 204 dell'Egira e Isḥāq IbrahimIbrāhīm ibn ʿAbd Allāh al-Kirmānī, scomparso nel 400 dell'[[Calendario islamico|Egira]].
 
Fu grazie a lui che si hanno tuttavia notizie storiche e biografiche di un certo rilievo su [[ʿAbd Allāh ibn ʿUmar]] e [[Abu Hurayra]], su [[Zayd ibn Thabit]], [[Anas ibn Malik|Anas b. Mālik]], Yaḥyā ibn al-Jazzār, Surayh e altri.</br>
Al-Baghdādī menziona anche ʿUbayda e [[Ibn Khallikan]] aggiunge anche i nomi di [[Abd Allah ibn al-Zubayr|ʿAbd Allāh al-Zubayr]] e ʿImrān ibn ḤusaynḤuṣayn.
 
Dobbiamo a lui la versione letterale di ''ḥadīth'' citati da [[Ibn Sa'd|Ibn Saʿd]], [[al-Nawawi|al-Nawawī]], [[Ibn Hajar al-'Asqalani|Ibn Ḥajar al-ʿAsqalānī]]. Quando gli venivano presentate due possibili interpretazioni riguardo alla religione [[islam]]ica, Ibn Sīrīn optava sempre per quella più ortodossa e certa (AbuAbū l-Faraj al-IsfahaniIṣfahānī). Era contrario alla trascrizione e alla traduzione dei ''ḥadīth'', di cui ammetteva soltanto quelle attribuite al Profeta ed esattamente riportate.
 
È stato descritto come:
* «uomo affidabile, costante, sublime, ingegnoso, giureconsulto, imâm, uomo di scienza e scrupoloso» (Ibn Saʿd, VII, p.&nbsp;193).
* «Un [[imam]], un uomo di legge, una autorità nell'[[onirocritica]], un asceta e uomo di grande virtù (in arabo: ''al-muqaddam fî zuhd wa-l-wara'')» (al-Nawawî).
* «Un'autorità, un ''[[faqih|faqīh]]'' e un imam di grande sapienza, un uomo affidabile e di uno scrupolo senza pari, un erudito in materia di interpretazione dei sogni» (al-Dahbī)
* «Non ho visto un uomo di maggiore conoscenza nella sua pietà, né di una pietà più grande nella sua conoscenza di Maometto» (Ibn Saʿd, al-Iṣfahānī, al-Baghdādī, al-Dahbī, al-Yafiʿī)
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Uomo di qualità superiore, di grande statura e di immense capacità intellettuali, era considerato un uomo eccezionale. Secondo Ibn Saʿd la sua ''[[kunya]]'' era Abū Bakr e lo indica come schiavo di Anas ibn Malik.<br />
Era legatissimo a sua madre. Non ha mai alzato la voce davanti a lei, parlandole. Secondo un parente di Ibn Sīrīn, era solito rivolgersi rispettosamente a sua madre (al-Iṣfahānī). Dette i natali a cinque figli di entrambi i sessi: Muḥammad, Yaḥyā, Karīma e Umm Salīm. Altri fratelli citati sono: Maʿbad e Anas, così come il nome delle sorelle era: ʿAmra, Sawda, la cui madre venne ceduta a Sīrīn dal suo padrone Anas ibn MalikMālik, che lo chiamò Anas ibn Sîrîn.
 
Ibn Saʿd riferisce complessivamente i nomi di nove fra fratelli e sorelle Ibn Sīrīn, compreso Muḥammad.